Mina e Celentano: il successo senza fine – Mina and Celentano: endless success

26 Novembre 2020

Gianni Pezzano

Gianni Pezzano

Mina e Celentano: il successo senza fine

In ordine sono primo e seconda nella classifica delle vendite dei dischi italiani in assoluto con oltre 150 milioni di dischi venduti ciascuno

Un semplice fatto conferma la grandezza e l’importanza di Adriano Celentano e Mina per la musica leggera italiana. In ordine sono primo e seconda nella classifica delle vendite dei dischi italiani in assoluto con oltre 150 milioni di dischi venduti ciascuno. La terza è Patty Pravo con 110 milioni seguita da Umberto Tozzi, Luciano Pavarotti ed I Pooh con circa 100 milioni di vendite. Altri cantanti italiani importanti come Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, Zucchero, Renato Zero, Laura Pausini, Ligabue e Gianni Morandi che hanno avuto successi regolarmente, si assestano tra i 40 e 70 milioni di dischi venduti.

Visti i primi anni delle loro carriere che abbiamo trattato nei primi articoli di questa trilogia, era inevitabile che siano apparsi insieme nei programmi televisivi presentati da Mina come Studio Uno e Mille Luci. Infatti, queste apparizioni vengono riproposte durante “Techetechete”, il programma estivo della RAI che ogni anno presenta al pubblico moderno artisti, canzoni e sketch televisivi del passato per dimostrare l’enorme varietà di talento apparsa sulla televisione di Stato nel corso dei quasi settant’anni dalla sua nascita.

In parole povere, in questi decenni Mina e Celentano hanno avuto ruoli fondamentali nello sviluppo della musica italiana come pochi altri. Alcuni cantautori hanno dato voce ai sentimenti e temi sociali durante questi anni, come Lucio Dalla, Francesco Guccini, Ivano Fossati, Giorgio Gaber e in modo molto particolare Fabrizio de André, ma nessuno di loro ha avuto l’impatto con il pubblico così longevo quanto questa coppia d’oro.

Per questo motivo una notizia del 1998 ha avuto un effetto enorme sul pubblico italiano.

Album congiunto

La decisione di incidere un album insieme è stata senza dubbio la notizia più importante della musica leggera italiana di quell’anno. Con l’album “Mina Celentano” la coppia d’oro ha dimostrato d’essere sempre capace non solo di fare passi innovativi, ma di attirare l’attenzione del pubblico italiano in un modo straordinario.

Inoltre, sia in questa collaborazione che nei lavori che ne sono seguiti, hanno anche dimostrato un livello altissimo di autoironia, in modo particolare nel brano che chiuderà questo articolo. Difatti, già la copertina del primo album insieme, che li mostra come papere da cartoni animati, fa capire che l’album sarà molto divertente, a prescindere dal tipo di musica che contiene.

Naturalmente qualsiasi loro lavoro non poteva non riferirsi al loro passato e lo vediamo benissimo sotto nel video ufficiale del single, “Acqua e sale”, tratto dall’album.

Il filmato mostra l’apparizione di Mina censurata dalla RAI nel 1974 che ha portato alla sua decisione di non apparire più in pubblico (con l’eccezione di un’apparizione straordinaria, in ogni senso della parola, nel 1978 a “La Bussola” per un pubblico ristretto che si può vedere su YouTube), una scena del film “Il Bisbetico Domato” di Celentano e un loro duetto buffo, una parodia del grande successo di Mina “Parole, parole, parole” del 1972 con Alberto Lupo, durante una puntata di “Teatro 10” presentata da lei, dove si vede l’affiatamento naturale tra di loro.

Tale è stato il successo di questo album che è stato ripresentato in altre versioni nel corso degli anni che ne sono seguiti. Ovviamente un album di grandissimo successo non poteva che avere un seguito, ma il pubblico italiano ha dovuto aspettare 19 anni per sentirlo e vederne i filmati.

Le migliori

Il titolo del loro secondo album insieme, “Le Migliori”  nel  2017 fa capire che questa opera non sarebbe stata solo un album di inediti, ma contiene anche canzoni del loro passato, sia nella versione originale che nelle due nuove versioni, “Tutte le migliori”, pubblicata  l’anno dopo che ha presentato un secondo cd con brani inediti e classici del loro repertorio.

Nell’album c’è una versione nuova del brano innovativo del 1972 di Celentano, “Prisencolinensinainciusol” e nel filmato ufficiale girato nella celebre Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, che si può vedere su YouTube, non vediamo Raffaella Carrà, bensì un ballerino classico molto popolare in Italia, Roberto Bolle.

E nel filmato ufficiale del brano sotto “Amami, amami” chi segue la musica leggera italiana da tanto tempo non può non riconoscere il pezzo suonato dal fisarmonicista che fa parte integrale della canzone “Storia d’amore” di Celentano del 1963.

Ma il filmato è affascinante anche per altri motivi, il primo è il modo nuovo di incorporare il testo nelle immagini, come anche l’appello a un pubblico non solo giovane, ma anche multiculturale. Inoltre, vediamo i cantanti in un modo impensabile all’inizio della loro carriera, sullo schermo di un cellulare.

Con l’uscita dell’album la stampa italiana è stata invasa da immagini dei due cantanti come vediamo nella foto in testa all’articolo, dove non si riconosce subito che le due donne a sinistra sono proprio Adriano Celentano che ovviamente si diverte nel ruolo. E questo deve farci capire un fatto non indifferente di questi due cantanti in quell’anno.

Nel 2017 Mina aveva 77 anni e Celentano 79, ed è davvero incredibile che non solo continuano a comportarsi in quel modo, ma che sono ancora capaci di cantare con la gioia della gioventù come si sente nei brani in questi album.

Omaggio

E questa capacità di divertirsi si sente chiaramente nella canzone e si vede ancora di più nel filmato ufficiale di un brano del primo album.

Il filmato di “Che t’aggia dì” è un cartono animato che fa omaggio a molti aspetti non solo della vita di Adriano Celentano e Mina, ma anche a un aspetto specifico del cinema italiano che è riconosciuto da tutto il mondo.

Il titolo della canzone ci da già un indizio del contenuto che viene confermato dalle immagini iniziali del villaggio dove le papere abitano. Benché Celentano fosse nato a Milano, la sua famiglia era di origine pugliese, cosa che viene rievocata perfettamente dal villaggio e confermata anche dalle parole in dialetto e gli accenti dei due cantanti.

Inoltre, la scena della stanza da letto è, allo stesso tempo, una parodia e un omaggio a una delle scene più famose tra la coppia d’oro del cinema italiano, Sophia Loren e Marcello Mastroianni, nel film “Ieri Oggi Domani” del 1962 del regista Vittorio de Sica che è indubbiamente una delle immagini più importanti dell’Italia del ventesimo secolo.

Come la prima collaborazione, questo album ha avuto più versioni e in tutti questi casi le vendite sono state altissime e già questo poteva far pensare che fosse un epilogo degno dei loro lavori, ma non è stato così.

Primato

In questo periodo il pubblico italiano aspetto l’uscita del nuovo album di Mina “Italian Songbook”  che sarà la prima parte di un’antologia importante. Si aspettano con molto interesse due brani inediti di lei di cantautori classici, ”Tempo piccolo” di  Franco Califano e “Nel cielo dei bars” di Fred Buscaglione.

E non abbiamo dubbio che anche Adriano Celentano è al lavoro per un nuovo album e sarà interessante vedere che sorprese ci farà nel futuro.

E nel parlare di questo nuovo album di Mina dobbiamo ricordarci che lei e Celentano hanno avuto i loro primi grandi successi nel 1960, cioè questo album segna la fine del sesto decennio di successi della cantante.

Una settimana fa in Inghilterra la cantante australiana Kylie Minogue ha stabilito il primato britannico di successi in cinque decenni e Mina sta per entrare nel settimo decennio, come anche Celentano con il prossimo album. Abbiamo pochi dubbi che il primato di questa coppia d’oro sarà difficile, se non impossibile, da battere.

La loro vita meriterebbe molto più di questi tre articoli e ci auguriamo d’aver dato ai nostri lettori internazionali un’idea dell’importanza della loro vita per l’Italia, ma vogliamo finire questa breve sintesi delle vite di Mina e Adriano Celentano con una riflessione.

Quando in Italia parliamo di “Cultura” abbiamo fin troppo spesso il vizio di pensare solo alla cosiddetta “Alta Cultura” e quindi quando trattiamo la musica pensiamo alla lirica e la musica sinfonica, chiamata anche “classica”.

Ma quando vediamo l’impatto di personaggi come Mina e Celentano, e aggiungiamo anche altri come Fabrizio de André, Domenico Modugno e Renato Carosone, per nominarne solo tre, come possiamo fare finta che anche la musica leggera non faccia parte della nostra Cultura?

La risposta è semplice, fa parte del nostro Patrimonio Culturale nazionale e per questo motivo dobbiamo finalmente riconoscere l’importanza della musica leggere nella vita degli italiani, perché senza i cantanti nominati in questa trilogia di articoli la nostra esistenza negli ultimi decenni sarebbe stata molto più povera, in ogni senso.

Mina “canta” ancora per Tim a Sanremo 2020

Protagonista della campagna sarà Angie, la donna connessione interpretata dalla paracadutista Roberta Mancino. Sabato sera “la festa” sul palco dell’Ariston con i ballerini Sven Otten e Ksenia Parkhatskaya

di Lorenzo Mosciatti
03 febbraio 2020
tim-spot-sanremo

Anche quest’anno “la voce” di Mina sarà protagonista al Festival di Sanremo per Tim,sponsor unico per il quarto anno consecutivo del Festival della Canzone Italiana. La cantante interpreterà “Stella stai” di Umberto Tozzi, come già avvenuto negli spot lanciati per il Natale della compagnia di telefonia.

La canzone farà dunque da colonna sonora agli spot speciali da 75″ di Tim che andranno in onda durante le cinque serate della competizione canora. Protagonista della campagna di Tim sarà Angie, la donna connessione di Tim interpretata dalla paracadutista Roberta Mancino, la campionessa nelle discipline freestyle. Angie sorvolerà dall’alto il nostro Paese esaltando la capillarità della copertura TIM, attraverso voli spettacolari anche sui comuni più piccoli, facendo immergere il pubblico in sensazionali vedute aeree. Il viaggio di Angie si concluderà sabato sera con una grande festa sul palco dell’Ariston, insieme ai ballerini Sven Otten e Ksenia Parkhatskaya, i due testimonial della compagnia telefonica.

Gli spot sono stati ideati da Luca Josi, Direttore Brand Strategy, Media & Multimedia Entertainment di TIM, con Havas Milan e la produzione di Think Cattleya.

Amadeus, accompagnato da Sven Otten, Ksenia Parkhatskaya e i RobotTIM, è invece il protagonista degli spot in rotazione (10” e 15”) dedicati all’offerta Tim Unica, caratterizzati da un leit motiv floreale in omaggio alla città che ospita il Festival. Tra gli Inspot, il formato da 10” in sovrimpressione proposto durante la trasmissione su Rai 1, gireranno anche quelli dedicati al Premio TimMusic per invitare i telespettatori ad ascoltare e votare la loro canzone preferita sull’app di Tim dedicata alla musica digitale.

In qualità di sponsor unico, Tim consegnerà infatti anche quest’anno sul palco dell’Ariston il premio TimMusic al brano in gara più ascoltato in streaming nei giorni del Festival sulla piattaforma di Tim dedicata alla musica digitale. All’assegnazione del premio potranno partecipare non solo gli abbonati a TimMusic ma tutti gli appassionati della musica italiana ai quali Tim rende disponibile gratuitamente l’accesso ai contenuti dedicati al Festival fino al 16 febbraio.

Gli artisti in gara e gli ospiti della manifestazione saliranno quindi a bordo del TimMusic Studio Mobile, due auto van che gireranno per le vie della città, per raccontare a Carolina Di Domenico, Paola Gallo e Maurizio Ridolfi (Rido) le loro esperienze durante la settimana del Festival, per realizzare i podcast esclusivi “Il Sanremo di” che saranno disponibili sull’app di musica in streaming di Tim.

Anche TimVision dedica spazio alla musica e propone dal 4 febbraio due contenuti originali: “Luoghi, suoni e parole”, il format dedicato ai grandi protagonisti della musica italiana che si raccontano in prima persona ripercorrendo le strade delle città che hanno influenzato la loro crescita umana e artistica. Otto monografie, in onda ogni martedì, a partire dal primo appuntamento con Max Pezzali; e “Imbucate a Sanremo”, il docu-reality in cinque episodi quotidiani da 15’ che vede protagoniste le attrici Barbara Foria e Valeria Graci, che ogni giorno racconteranno il Festival cercando di accedere, non invitate, agli eventi esclusivi, cene e party organizzati a Sanremo

Anche quest’anno la Tim Data Room seguirà il Festival per raccontare l’evento attraverso le conversazioni generate dalla rete. I contenuti social e i trend topic più curiosi che circolano sul web sono già protagonisti di “PrimaFestival” su Rai1 dal 26 gennaio, e saranno raccolti e analizzati per tutta la durata della manifestazione.

https://www.engage.it/campagne/la-voce-mina-torna-sanremo-angie-roberta-mancino-spot-tim/216342

Natale 2019: tutte le canzoni delle pubblicità

17 Dicembre 2019 | 15:37 di Giulia Ciavarelli

A dicembre, come ogni anno, non può mancare l’appuntamento con gli spot natalizi che riempiono la televisione di luci, colori e canzoni adatte al periodo di festa. Per l’ultimo mese del 2019, le aziende preparano pubblicità ad hoc e puntano a stupire gli spettatori con storie toccanti, motivi sonori orecchiabili e nuovi testimonial. Tra questi ultimi troviamo Amadeus che balla nello spot natalizio della Tim, Sarah Jessica Parker per Intimissimi, mentre si riconferma Emilia Clarke nella clip di Dolce & Gabbana.

Tra le canzoni scelte ci sono successi di Stevie WonderQueen e Will Young, non mancano le hit del passato rivisitate per l’occasione, da “Stella stai” di Umberto Tozzi a “Quando quando quando” di Tony Renis, fino a “Che cosa c’è” di Gino Paoli .

Pronti a immergervi nello spirito natalizio? Ecco una corposa selezione dei più interessanti spot pubblicitari ideati per Natale che vi accompagneranno durante il mese di dicembre 2019.

Le canzoni delle pubblicità uscite a novembre
Le canzoni delle pubblicità uscite a ottobre
Le canzoni delle pubblicità uscite a settembre

Pubblicità TIM con Amadeus: di chi è la canzone cantata da Mina?

 

Pubblicità TIM con Amadeus: di chi è la canzone cantata da Mina? Da dicembre 2019 è in rotazione questo nuovo spot della compagnia telefonica girato in stazione Centrale a Milano. Ecco tutti i dettagli!

Scivola, scivola, scivola, scivola, scivola“, canta Mina nella nuova pubblicità di TIM che ha come protagonista Amadeus, direttore artistico e conduttore della settantesima edizione del Festival di Sanremo che andrà in scena dal 4 all’8 febbraio 2020 dal Teatro Ariston.

Da dicembre 2019 è in rotazione questo nuovo spot della compagnia telefonica girato in stazione Centrale a Milano. Cosa lega TIM, Amadeus e Mina? Sicuramente il Festival di Sanremo è il filo conduttore, visto che TIM è stato sponsor delle ultime edizioni della kermesse canora di mamma Rai (quest’anno ancora non è stato reso noto chi ci sarà) e proprio la voce di Mina era protagonista dei vari claim.

Quest’anno qualcuno ha vociferato anche della presenza della stessa Mina al Festival della Canzone Italiana. “Nessun contatto, nessuna proposta. Con la Rai non c’è stato niente su una possibile direzione artistica di mia madre per il prossimo Festival di Sanremo”, queste le parole del figlio Massimiliano Pani a Adnkronos. “In una lunga conversazione sulle nuove realtà musicali italiane, quando mi è stato chiesto se sia ipotizzabile una direzione artistica di Sanremo a Mina, ipotesi peraltro non nuova, ho detto che avendo carta bianca potrebbe anche dire ‘si’. Solo un’affermazione in linea di principio”, aveva detto al Messaggero.

“Mina è Mina. E di fronte ad un’apertura come questa manifesto tutto il mio interesse e quello dell’azienda. Chiamerò Massimiliano Pani nei prossimi giorni per dirgli che siamo ovviamente disponibili, per uno o più incontri, per ascoltarlo e ragionare sul futuro del festival”,ha detto l’ad della Rai, Fabrizio Salini, in una dichiarazione pubblicata sempre dal Messaggero. Ma di chi è invece la canzone che canta Mina nello spot?

Stella stai: tutti i dettagli

Mina intona la frase “Scivola, scivola, scivola, scivola, scivola”, che fa parte del brano “Stella Stai” di Umberto Tozzi (già usato qualche mese fa nel film “Spider-Man: Far From Home“.

Non si è trattata però della prima “apparizione” di Umberto Tozzi sul grande schermo. Il brano “Gloria” è stato inserito nella pellicola “Flashdance” del 1983 nella versione cover realizzata da Laura Branigan che ha praticamente fatto il giro del mondo. La versione originale cantata da Tozzi in italiano invece si può ascoltare nel film “The Wolf of Wall Street” di Martin Scorsese del 2013.

Stella stai/Gabbie è un singolo del cantautore italiano Umberto Tozzi, pubblicato su vinile a 45 giri nel 1980. Entrambi i brani, scritti da Tozzi e Giancarlo Bigazzi, sono tratti dall’album Tozzi, dello stesso anno. Durante il mese di luglio di quell’anno il singolo ha raggiunto la posizione numero 3 della classifica dei più venduti in Italia ed in Svizzera.

da Wikipedia

Guido Guglielminetti live ad Alessandria con il cantautore Stona

 Lunedì, 21 Gennaio 2019 – 

gugli

ALESSANDRIA – Serata davvero speciale venerdì 25 gennaio nella casa della musica d’autore per eccellenza di Alessandria, con un grande protagonista della musica italiana, Guido Guglielminetti. Bassista, arrangiatore e produttore musicale ormai da oltre trent’anni al fianco di Francesco De Gregori, presenterà il suo libro biografia “Essere..basso” , e racconterà dei suoi ultimi incredibili quarant’anni di musica, dei suoi inizi da Lucio Battisti e Ivano Fossati a Umberto Tozzi, Loredana Bertè, Lucio Dalla, Mina, De Gregori, in un botta e risposta con Enrico Deregibus, giornalista e direttore artistico italiano che si occupa di numerose manifestazioni di carattere musicale in qualità di direttore artistico, consulente o responsabile della promozione. Accompagnato da amici e colleghi musicisti, Guglielminetti ripercorrerà anche in un breve live acustico alcuni passaggi fondamentali della sua carriera di autore e compositore.

Nella seconda parte della serata Stona, presenterà il suo album Storia di un equilibrista, prodotto dallo stesso Guido Guglielminetti. L’album, pubblicato da Volume! Discografia moderna in partership con L’Altoparlante Ufficio Stampa, ha portato Stona in ottima posizione nella Indie Music Like con due singoli come la stessa “storia di un equilibrista” e “santa pazienza”. Stona sarà accompagnato sul palco da Alessandro Toselli al piano, GIanluca Vaccarino alla chitarra, Luca Furfaro al basso e Andrea Dallavalle alla batteria.

GUIDO GUGLIELMINETTI: Inizia a suonare alla fine degli anni sessanta nel Patrick Samson Set, il complesso che accompagna il cantante di Soli si muore, in cui ricopre il ruolo di bassista insieme a Umberto Tozzi alla chitarra ed Euro Cristiani alla batteria. A partire dal 1972 comincia la sua carriera di turnista in supporto di molti rinomati cantautori e interpreti della canzone italiana, tra i quali Lucio Battisti, Ivano Fossati, Umberto Tozzi, Mia Martini, Francesco De Gregori, Luigi Grechi, Giovanna Marini. Ha composto la musica per diverse canzoni tra le quali sono da ricordare Un’emozione da poco (testo di Ivano Fossati) interpretata da Anna Oxa, La nave (Mina), Tivùcolor e Notte che verrà (Loredana Bertè), Anna e Un’altra donna per Carlos Cosmo (con i testi di entrambi i brani scritti da Valerio Liboni), Biancaluna” scritto con e per Gianmaria Testa. Dal 1985 è il “capobanda” dell’ensemble di musicisti che accompagna dal vivo Francesco De Gregori. Insieme ad alcuni di essi ha dato vita al progetto Block Alchimia autori dello spettacolo Luoghi d’affezione.

STONA: cantautore piemontese si fa notare fra i vincitori di “Una voce per Sanremo 2008” venendo inserito nella compilation del contest prodotta da Areasonica; firma quindi per la SongMusicOne di Lisa con cui pubblica il suo primo Ep e nel 2009 è sul palco del Teatro Tenda di Roma insieme a tanti artisti fra cui Riccardo Sinigallia (ex Tiromancino) e la stessa Lisa. Nel 2010 è sul palco dell’Isola in Collina, manifestazione/evento tributo a Luigi Tenco dove apre il concerto della Bandabardo’; sempre nel 2010 è sul palco del Livorno Rock Village e a Milazzo in occasione del Festivalpub Italia.
Pubblica negli anni alcuni singoli per arrivare a Maggio 2017 con le nuove sonorita’ di “Estate senza preavviso”, brano prodotto da Nicolo’ Fragile e Davide Bosio; con il brano “Belladonna” inizia la collaborazione artistica con Guido Guglielminetti, bassista, produttore e capobanda storico di Francesco De Gregori; proprio con “Belladonna” Stona vince il Biella Festival 2017 e il premio “promotour” di Nuovo Imaie.
A Maggio 2018 Stona vince il P.A.E. Premio Autori Emergenti in occasione dei FIM AWARDS 2018 con il brano “Troppo pigro”; a Giugno inizia un tour acustico che lo porta in giro per parecchi locali e club concludendo l’esperienza acustica all’ “Imperia Unplugged Festival “, dove apre il concerto di L’Aura e Nathalie, occasioni queste per presentare le nuove canzoni che andranno a comporre l’album di inediti prodotto dal Maestro Guido Guglielminetti.
Il 16 novembre 2018 esce infatti “Storia di un equilibrista” album di esordio di STONA in partnership con L’Altoparlante Ufficio Stampa/Volume! Etichetta discografica. Il disco è preceduto dai due singoli “Storia di un equilibrista” e “Santa Pazienza” che gli consentono di piazzarsi subito molto bene nella Indie Music Like redatta settimanalmente dal MEI.

https://www.paviapiu.it/guido-guglielminetti-live-ad-alessandria-con-il-cantautore-stona/

 

 

Massimo Luca, il chitarrista di Mina e Battisti, grande ospite del ristorante “Al Centoundici”

Il celebre duetto Mina-Battisti del 1972, a cui Massimo, a destra, Luca ha partecipato come chitarrista

ARESE – Domani sera, sabato, serata di musica di alto livello alla Torretta. Al ristorante “Al Centoundici” si esibirà uno dei migliori e “storici” chitarristi italiani di sempre. Stiamo parlando di assimo Luca ed è stato impiegato, nelle registrazioni discogra che e dal vivo, da artisti come Battisti, De Andr , Conte, Bertoli, ina, Guccini, Bertè, arcella e Gianni Bella, anfredi, Fogli, ia artini, Lauzi, Vecchioni, Bennato, Branduardi e Concato.

Il 23 aprile 1972 ha fatto parte del complesso che ha accompagnato, in diretta, nella trasmissione televisiva Teatro 10 (vista da quasi 20 milioni di persone) ina e Lucio Battisti, un duetto che è diventato “storico”. el 1974 ha suonato insieme a Umberto Tozzi. E’ autore della canzone vincente del Festival di Sanremo 1998, cantata da Annalisa inetti. E’ stato coautore, negli anni ‘70, della sigla del noto cartone animato Goldrake. Ha suonato con annini, ettore, ucchero e i omadi, nell’ultimo L fatto con la presenza di Augusto Daolio. Una serata, quindi, assolutamente da non perdere per tutti quelli che hanno vissuto e amato un’epoca irripetibile della storia della musica leggera italiana.

Enrico Borroni

http://pressreader.com/

Un día en la villa italiana del fundador de Geox

Conocemos al creador del “zapato que respira” en su palacio de Venecia

El palacio construido por Andrea di Palladio propiedad de Mario...

 

  • María Serrano | Fotos: Pepe López

En una villa palladiana del siglo XVII en Treviso entrevistamos al presidente y fundador de Geox, Mario Moretti Polegato, el creador del zapato que respira. Y nos encontramos con un productor de vino, un coleccionista de motos antiguas y un amante de la dolce vita.

A menudo me pregunto qué tienen de enigmáticos los clichés para que nos apeguemos tanto a ellos. Cuando aterrizamos en Venecia y mientras nos desplazamos hacia el norte, camino de Treviso, configuro en mi cabeza una imagen clara de Mister Polegato, el empresario de éxito al que me dispongo a entrevistar. Pero cualquier lugar común queda empequeñecido frente a Mario Moretti Polegato y todo lo que le rodea. Perteneciente a la familia productora del que dicen es el mejor prosecco del mundo, Villa Sandi, todo en la vida de este véneto nacido en 1952 indicaba que él continuaría con el legado familiar. Pero aunque está implicado en el desarrollo del negocio vitivinícola, el destino le tenía preparado un descubrimiento que le convertiría en (aún más) millonario.

GALERÍAS DE LA PRIMERA GUERRA MUNDIAL

Al llegar a Montebelluna, el pequeño pueblo de Treviso en el que Geox tiene su sede, uno empieza a comprender la magnitud de la hacienda familiar. Pero el asombro se convierte en pasmo cuando nos introducimos en el mundo de Villa Sandi: 50 hectáreas completamente rodeadas de viñedos “hasta donde la vista alcanza” fueron la residencia de la familia Polegato durante siglos. Construida por el célebre arquitecto Andrea di Palladio en 1622, la villa contaba con su propia bodega, construida bajo tierra gracias a una serie de galerías que se entrecruzan hasta alcanzar los dos kilómetros de longitud. Mientras los recorremos, descubrimos que a esta construcción del siglo XVII se le ha unido la última tecnología (en cuanto a control de temperatura y humedad y a producción de energía, que se autogestiona gracias a un canal artificial y a diversos paneles solares), y que cada año se fabrican 40 millones de botellas. Durante la Primera Guerra Mundial tuvo lugar en esta zona la batalla del río Piave, y los soldados utilizaron las galerías de la familia Polegatopara ocultarse y desplazarse de un lugar a otro.

“Cuando mi familia decidió reformar la villa, descubrimos algunas motos en las galerías, que yo he restaurado y colecciono en la planta baja de la villa. Son uno de mis mayores tesoros”, me explica Polegato, muy orgulloso.

UNA ZAPATILLA, UN DESIERTO, UNA NAVAJA

Aunque tiene varios títulos en Enología y Derecho, Mario Moretti decidió (o más bien la vida decidió por él) tomar un camino diferente. El calor del desierto de Nevada se convirtió en el clima ideal para la inspiración y, a la vez, para la innovación. En 1989, durante un viaje de negocios a Reno para promover la empresa familiar vitivinícola en una feria comercial, Polegato decidió dar un paseo. “Estaba molesto por el calor excesivo que sentía en los pies, así que usé una navaja para hacer varios agujeros en la suela de mis zapatillas de deporte a fin de ventilarlas”Et voilà! Una idea había nacido. De regreso a Italia, comenzó a investigar este relámpago de intuición en el taller de una pequeña empresa de calzado perteneciente a la familia. Tras prolongados experimentos e investigaciones sobre la estructura del calzado, descubrió cómo aplicar una membrana que fuera al mismo tiempo impermeable al agua y permeable al aire. “Es una membrana dotada de millones de pequeños ‘canales’ o microporos que no dejan pasar el agua pero sí el vapor. La membrana se coloca entre la suela perforada y el pie, e impide que entre agua en el calzado a través de los agujeros de la suela, a la vez que permite que se evapore el vapor de la transpiración”, explica mientras en el centro de investigación observamos los numerosos experimentos que se realizan para poner a prueba la resistencia de las suelas y su permeabilidad.

La idea inicial de Polegato era patentar y vender la idea, pero nadie quiso comprarla. “Los pies son el segundo corazón, así que decidí embarcarme en la aventura de crear mi propia firma de zapatos: una firma que aunara el renombrado estilo italiano y la última innovación“. Al principio eran cinco personas (marketing, diseño, ventas e investigación), luego fueron 50 y, al poco tiempo, 500. “En la actualidad tengo la gran responsabilidad de tener 30.000 empleados en todo el mundo“. Mientras paseamos por los jardines de Villa Sandi, el italiano se compara con Steve Jobs: “Ambos empezamos en un garaje, y mira a dónde hemos llegado. Y aunque estoy satisfecho del camino -con presencia en 115 países y más de 1.200 tiendas-, tengo una tarea pendiente: ayudar a los jóvenes”. Esto lo dice recién aterrizado desde Hong Kong, donde ha participado en un ciclo de conferencias sobre liderazgo, y antes de empezar a preparar su participación en el Foro Económico Mundial de Davos.

ENTRE MINA Y UMBERTO TOZZI

Además del vino y sus “zapatos que respiran”, Mister Polegato es un amante de todo lo que tiene que ver con la cultura italiana. “No hay mayor calidad de vida que en Italia. Se cuidan los detalles: por ejemplo, adoro que siempre se coma con mantel. El clima es fantástico, la naturaleza, su belleza, ¡y eso que viajo por todo el mundo!”. Pero por muy lejos que vaya -y aunque considere a Simon Peres, Kofi Annan y Christine Lagarde sus amigos-, siempre acaba regresando a Dobbiaco, su pueblo favorito; volviendo a pedir spaghetti al pomodoro; escuchando a Mina y Umberto Tozzi y leyendo a Rita Levi-Montalcini. “¡Sé apreciar la dolce vita!“. (…)

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Nuovo album per Fausto Leali

Fausto Leali torna con un nuovo album di duetti, “NON SOLO LEALI”, prodotto da NAR International per Universal Music Italia.

Molto bello e piacevole da ascoltare questo disco, anticipato dal singolo “A chi mi dice” interpretato in duetto con Mina. Un progetto discografico contenente ben dieci brani che Fausto Leali interpreta insieme a grandi cantautori: oltre a Mina ci sono: Renzo Arbore, Claudio Baglioni, Alex Britti, Clementino, Francesco De Gregori, Tony Hadley, Massimo Ranieri, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi.

Duetti sempre unici, così come unico è questo disco con tracce memorabili e belle da ascoltare.

La tracklist

A chi mi dice E’ il singolo portato al successo dai Blue. La versione italiana ha il testo di Tiziano Ferro. Mina chiese a suo tempo a Fausto di duettare nel brano “Via di qua” che era destinato alla sigla del programma televisivo legato alla Lotteria Italia, dal titolo “30 anni della nostra storia”. Lo scorso anno Fausto ha chiesto a Mina di duettare ancora e Mina ha scelto questo singolo.

Sempre e per sempre Il brano è di Francesco De Gregori, con cui Fausto ha da tempo  una grande amicizia e stima reciproca. Leali ha chiesto a Francesco di poter cantare assieme questa canzone, che da sempre gli ha dato forti emozioni.

Lo zingaro felice  E’ un duetto che porta il mondo musicale di Alex Britti a fondersi con quello di Fausto. La chitarra e la voce dell’uno si fondono con la caratteristica voce graffiante dell’altro, in un connubio perfetto di romanticismo e grinta, regalando all’ascoltatore un’emozione unica ed irripetibile, grazie anche all’amore per il blues che unisce da sempre i due artisti.

Vita Un’amicizia quarantennale quella che unisce Leali e Tozzi, a partire dal 1976, anno in cui Fausto portò al successo “Io camminerò”, scritta da Umberto Tozzi. Nell’album la loro sinergia artistica si rinnova attraverso l’interpretazione del brano scritto da Mogol e Lavezzi e portato al successo nel 1988 da Dalla e Morandi.

Crazy La voglia di duettare con Renzo Arbore era talmente tanta, che Leali lascia libero arbitrio nella scelta di questo singolo; avviene così che i due si trovano ad incidere un grande classico della canzone blues. Stiamo parlando di “Crazy”, canzone scritta nel 1962 da Willie Nelson, rielaborata in chiave jazz, nella quale i due artisti divertendosi, danno il meglio di loro

Gianna Uno dei brani cardine della carriera di Rino Gaetano, che scrisse questa canzone nel 1978. Fausto ha scelto con Enrico Ruggeri – altro grande cantautore italiano – questo brano per il particolare ritmo e per la portata rivoluzionaria che esprime nel testo.

Quando ami una donna Già interpretata in passato da Fausto e presente nell’album “Non solo blues” del 1996, il brano è cantato in duetto con Tony Hadley degli Spandau Ballet. La versione originale “When a man loves a woman”, scritta nel 1966, viene qui interpretata da Leali in italiano e da Hadley in inglese in un connubio di lingue e voci differenti che rendono il brano unico.

Vierno Chi non ricorda questo classico napoletano che Fausto portò al successo nel 1975 con un arrangiamento particolare? Oggi, grazie a Clementino, assume ancora una volta una veste nuova, coinvolgente e attuale.

Io che non vivo (senza te) E’ un evergreen italiano scritto da due grandi autori quali Pino Donaggio e Vito Pallavicini e conosciuto in tutto il mondo. In questa versione Leali trova finalmente la voce amica di Massimo Ranieri: i  due donano nuova linfa al brano, esaltandone la melodia, pur mantenendo inalterato il messaggio di questo inno d’amore di respiro internazionale.

Solo lei E’ stata scelta per una particolare storia: è un brano provinato da Claudio Baglioni, ma che era predestinato a Fausto. Il destino vuole che Baglioni inviti Fausto Leali al suo concerto/evento “O’ Scià” nel 2010 a Lampedusa e lì, per la prima volta, lo cantano insieme. Quando di recente Fausto chiede a Claudio di duettare nel suo album, è lo stesso Baglioni che dice: “perché no? Facciamo Solo Lei!”

 

Fausto Leali

Fausto Leali, grande interprete della canzone italiana, arriva al successo nel 1967 con il brano “A chi”. Nel ’68 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con “Deborah” e sarà presente per ben undici edizioni tra cui quella del 1989 dove vince con il brano “Ti lascerò” cantato insieme ad Anna Oxa. Leali ha collaborato con diversi autori della canzone italiana: da Mogol per l’album “Amore dolce, amore amaro, amore mio”, a Tozzi e Bigazzi per il brano “Io camminerò” e Toto Cutugno per “Io amo”… senza dimenticare Fasano e Berlincioni con “Mi manchi”. Nel 2014 dopo oltre cinquant’anni di carriera musicale e a cinquant’anni esatti dall’uscita del primo album pubblica la sua autobiografia “Notti piene di stelle” in cui racconta la sua straordinaria avventura.

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Fausto Leali torna il 30 settembre duettando con Mina

Leali

Fausto Leali torna dal 30 settembre, in tutte le radio e su tutte le piattaforme digitali, con il singolo “A chi mi dice” interpretato in duetto con Mina. Il brano, portato al successo dai Blue e adattato in italiano da Tiziano Ferro, anticipa il nuovo album “Non solo Leali” in uscita il prossimo 21 ottobre. Il discoè prodotto da NAR International per Universal Music Italia.

Il nuovo progetto discografico contiene dieci brani interpretati da Leali insieme ad alcuni dei più grandi cantautori ed interpreti della canzone italiana e non solo, infatti oltre a Mina ci sono: Renzo Arbore, Claudio Baglioni, Alex Britti, Clementino, Francesco De Gregori, Tony Hadley, Massimo Ranieri, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi.

Fausto Leali, grande interprete della canzone italiana, arriva al successo nel 1967 con il brano “A chi”. Nel ’68 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con “Deborah” e sarà presente per ben undici edizioni tra cui quella del 1989 dove vince con il brano “Ti lascerò” cantato insieme ad Anna Oxa. Leali ha collaborato con diversi autori della canzone italiana: da Mogol per l’album “Amore dolce, amore amaro, amore mio”, a Tozzi e Bigazzi per il brano “Io camminerò” e Toto Cutugno per “Io amo”… senza dimenticare Fasano e Berlincioni con “Mi manchi”. Nel 2014 dopo oltre cinquant’anni di carriera musicale e a cinquant’anni esatti dall’uscita del primo album pubblica la sua autobiografia “Notti piene di stelle” in cui racconta la sua straordinaria avventura.

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Fonte: Comunicato stampa gio 22 set 2016, ore 19.47

Fausto Leali, nuovo album con Mina, De Gregori, Baglioni, Ranieri, Ruggeri, Tozzi, Britti e Arbore

Fausto Leali, nuovo album con Mina, De Gregori, Baglioni, Ranieri, Ruggeri, Tozzi, Britti e Arbore

Discograficamente fermo alla raccolta “Il meglio di Fausto Leali”, uscita nel 2013, il negro bianco della musica italiana consegnerà al mercato il prossimo autunno un nuovo album in studio le cui lavorazioni lo hanno visto condividere lo studio di registrazione insieme ad alcuni illustri colleghi: tra questi ci sono anche Mina, Francesco De Gregori, Claudio Baglioni, Massimo Ranieri, Enrico Ruggeri, Renzo Arbore, Umberto Tozzi e Alex Britti. Il disco, del quale non si conosce ancora il titolo, uscirà in ottobre per la Nar con distribuzione Universal: lo ha annunciato lo stesso Fausto Leali in concerto in Vallecamonica, come riferiscono alcuni quotidiani locali. Con questo album, Leali potrebbe festeggiare i suoi primi 55 anni di carriera (era il 1961 quando il cantante pubblicava per la Nuova Enigmistica Tascabile il 45 giri “Il mondo si Suzie Wong/Veleno dolce”), ma la voce di “Mi manchi” ha fatto sapere in un’intervista a Bresciaoggi che “non sarà una celebrazione”:

“Niente di nostalgico, per carità! Siamo al lavoro da un po’, è vero. Saremo sul mercato fra un paio di mesi. Uscirà in ottobre, credo a metà mese. L’etichetta, la Nar, si appoggia alla Universal, che non si limiterà a distribuire il disco: ha garantito subito una partecipazione viva e attiva al progetto”.

In merito al contenuto del disco, il cantante ha detto:

“Per ora, mantengo il riserbo. Preferisco così. Dico soltanto che abbiamo scelto e sceglieremo soltanto i brani che abbiamo realmente voglia di proporre. E aggiungo che nessuno degli artisti coinvolti ha storto il naso, all’idea di reinterpretare pezzi di terzi. Tutti ben disposti e aperti, tutti avanti insieme e di comune accordo. Secondo te? Cosa ne pensi? è sempre stato il mio approccio. Ma è stato anche il loro, perché io ero apertissimo a ogni suggerimento”.

Del duetto tra Fausto Leali e Mina si era parlato già la scorsa estate, quando ne aveva riferito il fan club ufficiale della tigre di Cremona. I due, lo ricordiamo, unirono le loro forze già nel 1986, registrando insieme “Via di qua”. Leali e Mina, per il nuovo album del cantante, non avrebbero inciso un inedito, ma un vecchio successo. Con Francesco De Gregori, invece, il cantante di Nuvolento potrebbe aver inciso il duetto sulle note di “A chi” già proposto dal vivo lo scorso anno all’Arena di Verona durante il concerto dedicato ai quarant’anni di “Rimmel”, al quale Leali aveva partecipato in veste di ospite.

Baglioni potrebbe essere co-protagonista della registrazione del duetto su “Solo lei” che i due avevano portato sul palco di O’Scià (la manifestazione organizzata dal cantautore romano a Lampedusa fino a qualche anno fa) nel 2010, mentre insieme a Umberto Tozzi Leali potrebbe aver inciso “Io camminerò”, canzone scritta dallo stesso Tozzi e interpretata separatamente sia dallo stesso Leali nel 1976 (che la incise per l’album omonimo) che dal suo autore (la inserì nel suo primo album, “Donna amante mia”, pubblicato sempre nel 1976).

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