1977 Discografia TOZZI

Umberto Tozzi – Ti amo

Di costadilevante 

umberto tozzi canta ti amo

Ti amo, quarant’anni e non capirla.

Poche canzoni come queste hanno segnato una generazione. Se andate a vedere i vari commenti su youtube sono tutti dello stesso tenore: “che bella canzone, quanti ricordi…”. L’abbiamo ascoltata e cantata per anni, eppure, quando chiedo a qualcuno il significato del testo di questa canzone, mi sento sempre rispondere cose del tipo: “facile, è una canzone d’amore”. Sicuri? Si, va bene, si sente ripetere mille e mille volte il ritornello “ti amo”, ma ne siete sicuri? Allora spiegatemi cos’è un guerriero di carta igienica, e perché “un soldo ti amo”, e cos’è questo vino leggero? Insomma, sembra un calderone di frasi senza senso e, forse, in parte lo è davvero.

Ossessionati dal dubbio.

Cominciamo col dire che se un testo ripete mille volte ti amo non è una canzone d’amore! È un “giochetto”, nato dalla pittura, che ha avuto la sua massima implementazione nel cinema. Esisteva già nei quadri rinascimentali. Serve a sviare lo spettatore del vero messaggio, così che per carpirne il significato siamo obbligati ad ascoltarlo e riascoltarlo mille volte.
Approfitto per aggiungere anche una considerazione personale: avete per caso un amico (ma più spesso un’amica) che vi ripete mille volte di essere innamorato del proprio compagno come il primo giorno? Che lo ama da morire… che la loro coppia e perfetta… la rana e la fava…? Bene, quando io li sento, mi domando sempre chi stiano cercando di convincere: me o se stessi? Per la musica è uguale: se ti ripeto un concetto mille volte, forse sotto sotto voglio nascondere qualcosa. Tornando a noi, si, questa è una canzone sull’amore, ma una canzone d’amore!

Lui, lei e l’altra… tanto per cambiare!

Alla fine, se pur con uno spessore differente, si cade ancora una volta sul classico degli anni settanta: il marito, la moglie e l’amante. Questa canzone infatti è divisa in due parti: nella prima l’autore si rivolge all’amante, esternando il suo amore, ma anche i suoi dubbi e le sue paure, nella seconda alla moglie, alla quale invia quasi una preghiera disperata, implorandola di fargli riscoprire il fascino del matrimonio, quel fascino che si è perso. Perché il nostro autore soffre tremendamente la situazione, anzi, si disprezza proprio!

L’amante.

Nella prima parte parla alla sua amante. Un’amante che gli da sesso e passione, che lo fa tremare davanti al suo seno. L’autore è consapevole che sta facendo un gioco pericoloso, un gioco d’azzardo, come una monetina lanciata in aria. Una donna che lo fa impazzire a letto, alla quale chiede di dargli quella metà dell’amore che non riesce più ad ottenere dalla moglie: “l’amore che a letto si fa, datemi l’altra metà”. Un’amante con la quale resterebbe tutto il tempo possibile, ma purtroppo è il primo maggio, e non ha scuse da raccontare alla moglie, è la festa del lavoro! E quindi torna a casa.

La moglie e il rapporto stanco.

Appena tornato dalla moglie le prime cose che gli escono dal cuore sono un “ti amo” e un “ti chiedo perdono”. La domanda “ricordi chi sono?” non è rivolta da lui alla moglie, ma a se stesso. Ti ricordi ancora chi sei? Un marito e padre di famiglia? Apri la porta ad un guerriero di carta igienica è una delle frasi che sono ancora oggetto di discussione. Premettiamo che in quegli anni era un giocattolo in voga. Non esistevano tablet o playstation e, per giocare, ci si costruiva i soldatini con il cartoncino della carta igienica. In un intervista Bigazzi, l’autore del testo, disse che un uomo di carta igienica altro non è che un uomo buono per pulirsi il culo. Sta a sottolineare il senso di colpa. Alla moglie, differentemente dall’amante, non chiede passione, di fronte al seno della moglie non trema, anzi, è solo un vino leggero, che non è nemmeno in grado di inebriarlo. Chiede un bambino, che forse è l’unica cosa che può dare un po’ di ossigeno al rapporto, un rapporto fatto ormai di frasi di circostanza, del tipo “ciao amore, che hai fatto quando non c’ero?”, “hai cambiato le lenzuola?”. Secondo il contributo di Valerio nei commenti, il vino leggero sarebbe il ciclo. Il contributo è da considerarsi di un certo peso, visto che Valerio dichiara di aver contribuito alla stesura del testo.(…)

https://significatotestocanzone.blogspot.com/2014/11/umberto-tozzi-ti-amo.html

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