Jovanotti omaggia Umberto Tozzi

Pau Dones, il ricordo di Jovanotti: «Niente cancellerà i momenti insieme»

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Il cantante dedica un post al frontman del gruppo spagnolo Jarabedepalo, scomparso a 53 anni: «Sono nel mio studio dove abbiamo passato ore favolose e non mi sembra vero. Esserti amico è stato un regalo»

MARCO MASINI FESTEGGERÀ TRENT’ANNI DI CARRIERA A SANREMO E CON UN ALBUM DI DUETTI, DA ERMAL META A JOVANOTTI

Sanremo, un disco di duetti e un tour per festeggiare una carriera partita nel 1990 con la vittoria a Sanremo

di Redazione

Marco Masini nuovo album con tanti duetti in arrivo nella primavera 2020.

Quest’anno, come già noto, il cantautore festeggerà 30 anni di una carriera iniziata con la vittoria nella sezione Nuove proposte del Festival di Sanremo nel 1990 con Disperato.

Festeggiamenti che, come svelato da Amadeus, lo vedranno tornare in gara proprio lì dov’è “nato”, sul palco dell’Ariston. Per Marco Masini si tratterà della nona partecipazione alla kermesse.

Dopo la vittoria del 1990 infatti il cantautore è tornato al Festival nel 1991 (terzo classificato), nel 2000 (15esimo), nel 2004 (vincitore), nel 2005 (finalista della categoria uomini), nel 2009 (finalista), nel 2015 (sesto classificato) e nel 2017 (13esimo).

MARCO MASINI NUOVO ALBUM

I festeggiamenti del trentennale di Marco Masinipartiranno dal palco di Sanremo ma continueranno, come già anticipato dal nostro sito, con un album di duetti in uscita in primavera.

Nel nuovo disco Marco riproporrà i suoi più grandi successi con colleghi e amici e All Music Italia è in grado di svelarvi alcuni dei duetti presenti nella tracklist.

Ci sarà innanzitutto Ambra che nel 2001 partecipò al video del singolo Il Bellissimo mestiere (ve ne abbiamo parlato qui) che duetterà con il cantautore sulle note di Ti vorrei.

Saranno presenti di sicuro nel disco i colleghi cantautori Ermal Meta, Fabrizio Moro, Jovanotti, Giuliano Sangiorgi, Francesco Renga e Umberto Tozzi. Tra le donne Giusy Ferreri.

Probabili anche Luca Carboni e Annalisa.

Questi sono solo alcuni dei nomi che saranno presenti nell’album celebrativo di cui ancora non si conoscono titolo e data di uscita.

Già note sono invece le date live con cui Marco Masini festeggerà questi trent’anni di carriera. Eccole qui a seguire…

MARCO MASINI – 30TH ANNIVERSARY TOUR

3 aprile – MONS – Théâtre Royal de Mons
4 aprile – LIEGI – Forum de Liège
15 aprile – ZURIGO – Kaufleuten Club
16 aprile – MILANO – Teatro degli Arcimboldi
18 aprile – ANCONA – Teatro delle Muse
25 aprile – BRESCIA – Dis Play
29 aprile – ASSISI – Teatro Lyrick
30 aprile – BOLOGNA – EuropAuditorium
2 maggio – ROMA – Auditorium Parco della Musica
9 maggio – TORINO – Teatro Colosseo
12 maggio – VENEZIA – Teatro Goldoni
15 maggio – FIRENZE – Teatro Verdi
16 maggio – FIRENZE – Teatro Verdi
18 maggio – PARMA – Teatro Regio
22 maggio – LECCE – Teatro Politeama Greco

I biglietti per le nuove date sono già in vendita.

CLICCA SUL BANNER PER ACQUISTARE I BIGLIETTI

Marco Masini: nuove date per il tour del 30th Anniversary

Il tour è prodotto da Concerto Music in collaborazione con Friends & Partners.

http://www.allmusicitalia.it

Amadeus: Sarà il Sanremo di tutti gli italiani, ma lo cucirò addosso a me

Amadeus: Sarà il Sanremo di tutti gli italiani, ma lo cucirò addosso a me
In questa intervista a TvZoom, il conduttore e direttore artistico di Sanremo 2020 racconta le emozioni di questi giorni frenetici.

Amadeus racconta della telefonata arrivata mentre era a Madrid, ma anche della realizzazione di un sogno e fa una dedica speciale alla sua Giovanna.

«Sono frastornatissimo, ho dormito poco, ricevuto centinaia di messaggi e non so quante telefonate. Non immaginavo che il primo impatto con Sanremo fosse cosi. Me lo dicevano tutti, vedrai che quando arriverà sarà dirompente, ma finché non lo vivi non te ne rendi conto». Al telefono dalla Spagna dove è in vacanza, Amadeus, conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo numero 70, fa fatica a contenere l’emozione di una notizia arrivata quasi inattesa. «Ormai ero partito per le vacanze – ammette -. Non ci pensavo neanche più, da fatalista mi sono detto che forse non era destino».

E invece la chiamata è arrivata.

«Ero a Madrid, mi ha chiamato l’amministratore delegato Fabrizio Salini, da lì il telefono non ha smesso di squillare. Una valanga che mi ha travolto».

È più felice o preoccupato?

«Sono felicissimo, pur sentendo la responsabilità dell’impegno. Ma lo vivo con serenità, non ho paura, a 56 anni voglio godermi questo momento. So che arriveranno momenti di fatica e difficoltà, ma questo vale per ogni trasmissione che faccio».

A Sanremo porterà con sé Fiorello?

«Fiore è un fratello, abbiamo cominciato insieme negli anni ’80, come posso pensare che lui non venga a Sanremo a farmi una sorpresa o non si inventi qualcosa? Ha la libertà di fare quello che vuole».

Siete troppo amici perché possa restare fuori dal suo Festival?

«Ci vogliamo bene come fratelli. Chissà che non si inventi qualcosa con Jovanotti. Non voglio neanche dirlo, amo le sorprese».

Ma ora c’è da costruire il progetto del Festival, il primo passo?

«Cominceremo a mettere in piedi il regolamento di Sanremo giovani che negli anni ha sfornato cantanti che ora sono nomi dei big della canzone italiana. Poi penseremo al regolamento del Festival».

Che musica ha nella sua playlist?

«Ascolto tutto dal rap alla trap all’hip hop alla musica italiana romantica al rock, sono un divoratore di musica. Ma la prima cosa che faccio la mattina è accendere la radio, lì sono nato, è una cosa che mi viene naturale. Da giovane mi sono sempre divertito a scegliere tra i dischi che arrivavano in radio a individuare quelli che avrebbero sfondato e quindi non vedo l’ora di poter scegliere con la commissione le canzoni destinate ad avere successo. Perché questa è la mission che deve avere Sanremo».

Sanremo è la sua rivincita, dopo aver passato un periodo in cui il telefono aveva smesso di squillare e nessuno la cercava più in tv?

«Dal 2006 al 2009 sono stati anni bui e se allora qualcuno mi avesse detto che dopo dieci mi avrebbero chiesto di condurre Sanremo avrei risposto che non stava bene. Era pura fantascienza. Ho sbagliato nel fare certe scelte, ma non ho fatto non errori clamorosi. Ho puntato sui  programmi sbagliati, che nel mio lavoro ci può stare».

E ora si è preso la trasmissione più importante della tv….

«Credo che questo Sanremo sia anche il frutto di quegli anni bui, perché quando passi quei momenti dopo hai una determinazione diversa, un entusiasmo doppio rispetto ai primi inizi, una forte consapevolezza e una diversa responsabilità avendo una famiglia e due figli. Oggi forse sono riuscito a conquistare Sanremo per la mia determinazione, figlia di quel periodo buio».

A chi dedica questo Festival?

«A mia moglie, Giovanna. È stata la persona che mi è stata vicino in quegli anni in cui veramente il telefono non squillava mai e lo è adesso che ricevo trecento messaggi al giorno. È sempre stata lucida e obiettiva, io sono più infantile, affronto le cose con un pizzico di incoscienza e con l’entusiasmo di un bambino in un parco divertimenti. Lei è la persona che mi sa dare i consigli giusti al momento giusto e quando non li ho ascoltati le cose sono andate male».

Cosa la spaventa di più di questa avventura?

«Che forse avrò bisogno di una giornata non di 24 ore, ma del doppio. Io sono uno che ama dormire, non mi bastano tre ore, togliendo le otto di sonno, ne restano 15 o 16 per lavorare.  Da settembre a gennaio avremo appena cinque mesi a disposizione per mettere in piedi il festival, sembrano tantissimi, ma non basteranno. Ecco forse è la rincorsa del tempo la cosa che più mi preoccupa».

Il suo Festival preferito?

«Non ce n’è realmente uno, in 56 anni probabilmente ne ho visti 47, è sempre stata una tradizione in casa dei miei. Più che a un solo Festival sono legato alle canzoni, ai ricordi di quando facevo la radio e intervistavo i cantanti, Gianni Morandi, Umberto Tozzi, Enrico Ruggeri, Loredana Bertè, tutti artisti che poi ho incontrato ai tempi del Festivalbar o che poi sono venuti ospiti nei miei programmi. Sono  innanzitutto un fan della musica».

Arriva a Sanremo dopo due anni di Baglioni, la spaventa il paragone?

«Baglioni ha fatto due Festival molto belli, nello stile di Baglioni. Io spero di dare il mio stile e lasciare la mia impronta in modo che sia un 70esimo Festival di Sanremo identificabile con me. Non sono preoccupato per chi è venuto prima di me, ognuno si cuce addosso il proprio Festival come un vestito. Pur essendo consapevole che Sanremo appartiene a tutti gli italiani, mi cucirò addosso questo abito».

Certamente sarà blu o nero, come sempre quando va in tv…

«Ecco questa per ora è l’unica cosa certa del Festival».

Tiziana Leone

(Nella foto Amadeus)

Amadeus: Sarà il Sanremo di tutti gli italiani, ma lo cucirò addosso a me