Tutti gli avvenimenti musicali più importanti del 2012

L’anno 2012 è stato ricco di avvenimenti. Tante belle novità dal punto di  vista discografico, nuovi album, grandi ritorni. Però ci sono stati anche  momenti tristi. Riviviamoli insieme.

Andiamo con ordine. Il 5 Gennaio 2012 Francesca  Michielin, della squadra di Simona Ventura vince la quinta  edizione di X Factor. Il 19 Gennaio 2012 muore Giancarlo  Bigazzi, fondatore degli Squallor e autore di “Luglio” di Riccardo Del Turco, “Lisa dagli occhi blu“, “Montagne verdi” di Marcella, “Erba  di casa mia“, “Gloria” di Umberto Tozzi, “Gente di mare“, “Si può dare di più” di Morandi, Tozzi e Ruggeri. Il 12 Febbraio 2012 muore, all’età di 48 anni, nella vasca da bagno a Los Angeles, la grande Whitney Houston. Il 18 Febbraio  2012 Emma Marrone  vince il festival di Sanremo con “Non è l’inferno” mentre Alessandro  Casillo, con “È vero“, vince la categoria  giovani.

Il 1 Marzo 2012, dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, con il  cantante Pierdavide Carone, ci lascia anche il grande Lucio Dalla,  stroncato da un infarto a 69 anni. Il 7 Marzo 2012 a Milano è morta,  all’età di 91 anni, Lucia Vannucci, l’ultima rimasta del  Quartetto Cetra. Il 17 Maggio 2012 muore in Florida Donna Summer  dopo una lunga battaglia contro il cancro. Muore di cancro, il 21 Maggio 2012, a  Londra, anche Robin Gibb dei Bee Gees.

L’8 e 9 Ottobre 2012 Adriano Celentano è tornato a  cantare dal vivo dopo 18 anni in “Rock economy” all’Arena di Verona con boom di  ascolti da oltre nove milioni di spettatori ciascuna per le due dirette su  Canale 5.

Il 23 Ottobre 2012 Franco Battiato ritorna con “Apriti Sesamo“, il 20 Novembre 2012 esce “Sulla strada” di Francesco De  Gregori, il 27 Novembre 2012 Francesco Guccini  dice addio ai dischi con “L’ultima thule“. Da  fine Ottobre a tutto Novembre ci sono stati grandi ritorni nel panorama  discografico italiano. Jovanotti con “Backup  Lorenzo 1987 – 2012“, Eros Ramazzotti con “Noi“, Zucchero con “La sesión  cubana“, Claudio Baglioni con “Un  piccolo Natale in più“, Vasco Rossi con “Live kom011 the complete edition“, gli Stadio con “30 i nostri anni” e   Mina con “12  american song book“.

Lo scorso 7 Dicembre 2012 Chiara  Galiazzo, della squadra di Morgan, ha vinto  la sesta edizione del talent show X Factor.  A 70 anni muore, 21 Dicembre  2012

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Gli Squallor

 

 

Cosa hanno in comune Ti Amo di Umberto Tozzi, Erba di Casa Mia di Massimo Ranieri, Cuore Matto di Little Tony, Gli Uomini non Cambiano di Mia Martini, la colonna sonora del film premio Oscar Mediterraneo e CornutoneChi Cazz  m’o fa faTroia? Sono state composte dai medesimi autori, Giancarlo Bigazzi e Totò Savio e le ultime tre canzoni sono frutto di un’esperienza leggendaria nata negli anni ’70 con il nome diSquallor. I due autori di punta della casa discografica CGD di Milano con gli amici Alfredo Cerruti, discografico e direttore artistico, e Daniele Pace, paroliere, compositore e autore televisivo, si divertivano a fare scherzi telefonici dagli uffici e decisero dall’oggi al domani di riportare la loro sfrenata voglia di divertirsi e la loro irriverenza incidendo dei dischi.

L’unione era perfetta perché i due napoletani Cerruti e Savio (si dice che gli altri due avrebbero voluto essere napoletani come loro) tramutavano in dialetto le idee strampalate e geniali che venivano a Bigazzi e Pace rendendo alcune situazioni estreme e decisamente esplicite in maniera assolutamente musicale, e la maestria di Totò Savio stava nel creare la forma canzone, di ottima fattura, non limitando la propria vis creativa ma anzi incorniciandola con parolacce e terminologia irriguardosa e impensabile per la musica leggera italiana degli anni ’70.

Carla Rinaldi e Michele Rossi hanno girato un documentario per celebrare il mito degli Squallor mettendo su una piccola gemma che attraversa oltre trent’anni di musica e storia italiana attraverso testimonianze di numerosi artisti, dei più svariati generi, uniti dalla passione verso il gruppo che da trash-demenziale e sboccato si è rivelato punto di collante trans-generazionale.

In 85 minuti si passa dagli aneddoti delle notti passate nella sala di registrazione della CGD con musicisti che da tutta Italia facevano a gara per assistere alle performance creative di questa banda di scalmanati, ai racconti di cantanti che da adolescenti dovevano nascondersi i dischi degli Squallor appena acquistati perché non sarebbe stato facile passare inosservati al ritorno a casa con in mano copertine come quella di Troia ePompa.

Le testimonianze rilasciate da Giancarlo Bigazzi (deceduto nel gennaio 2012 e a cui è dedicato il film-documentario) sono esilaranti e commoventi, come la voce narrante di Alfredo Cerruti(unico “sopravvissuto” del gruppo) che seduto ad un tavolo da gioco sussurra con il suo tono irriverente e inconfondibile le varie tappe della storia degli Squallor (“frequentavamo i cantanti che sono i peggiori scassacazzi mondiali, e ci sfogavamo contro di loro”).

Mente principale del gruppo, traduttore personale dall’italiano al napoletano dei pensieri di Bigazzi, voce di quasi tutte le tracce cantate, quelle narrate spettavano a Cerruti, era Totò Savio, stimato da tutto l’universo musicale italiano per la sua bravura e per la capacità di creare testi in ogni occasione, apprezzato per la sua affabilità, lavoratore indefesso capace di stare anche una giornata intera a spremersi le meningi per trovare la parola giusta per quel ritmo che gli girava in testa; ma poi arrivava la mezzanotte e con Bigazzi, Cerruti, Pace, il musicista Elio Gariboldi e amici che di tanto in tanto si univano a loro, e il divertimento cominciava tra bottiglie di whisky e nuvole di fumo e incisioni di canzoni o di recital improvvisati.

I testi alternavano prese in giro di sesso, politica, chiesa, tv, rompevano tabù morali, anzi abbattevano moralismi fortificati attorno al falso perbenismo di una società che non voleva sentirsi dire determinate cose e che con l’ombra del vaticano e della Democrazia Cristiana diffondeva un oscurantismo di facciata pronto a censurare qualsiasi cosa intaccasse l’ipocrita comune senso del pudore. Emblematico il racconto di un avvocato a cui Totò Savio portava tutti i testi prima di inciderli per verificare che non ci fossero estremi per ripercussioni legali nei loro confronti, e puntualmente in sala d’incisione poi facevano di testa loro; e per fortuna visto i risultati.

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Umberto Tozzi: «A 60 anni passa la rabbia e si vive meglio»

 

ROMA – A 60 anni c’è chi pensa alla pensione, chi guarda al passato e chi progetta il futuro. Nella categoria di quest’ultimi c’è Umberto Tozzi che non è ancora pago dei successi canori racchiusi in 70 milioni di dischi venduti nel mondo. Anzi, del passato cerca di dimenticare le amarezze guardando soprattutto davanti a se con rinnovata fiducia e un consiglio per tutti: «Io mi vedo meglio oggi che ho 60 anni di quando ne avevo 20. Ho smesso di essere arrabbiato, a 60 anni passa la paura e si vive meglio. Io continuo ancora a sognare di fare musica. Sì si può dire, la vita comincia anche a 60 anni».

Umberto Tozzi ha compiuto 60 anni il 4 marzo, lo stesso giorno in cui era nato Lucio Dalla. «Mi dispiace di non averlo conosciuto di persona. La musica è rimasta orfana, come tanti italiani, di uno dei suoi artisti più talentuosi e significativi». Nato a Torino, ma l’origine è pugliese, Tozzi ha conquistato l’America e resterà immortale soprattutto per “Gloria” che Laura Branigan ha cantato nella colonna sonora di “Flashdance”, uno dei film musicali più famosi nella storia del cinema.

Il re del pop melodico italiano. Tozzi è autore di straordinarie canzoni entrate di diritto nell’immaginario collettivo: “Ti amo”, “Tu” e “Gloria” (che fanno il giro del mondo), oltre a “Stella stai”, “Gente di mare” e “Gli altri siamo noi”. Successi scanditi, in oltre trent’anni di carriera, da un alternarsi di momenti di gloria e delusioni seguite da crisi di coscienza e, talvolta, vuoti d’ispirazione.

Non solo musica. Due anni fa ha dato alle stampe “Non solo io – La mia storia”. «Nel libro ci sono la mia vita, la mia famiglia, la mia carriera, gli errori, le delusioni, i tradimenti di compagni di viaggio».

Fortuna e successo. «Ho avuto dalla vita fortuna e successo. Mi ritengo un privilegiato perché sono cresciuto in un’epoca che ha veramente lasciato un segno indelebile nell’arte. C’erano autori come Mogol, Bigazzi. E grandissimi interpreti cantautori. Ma oggi sogno ancora facendo musica. Sto vivendo uno dei momenti più sereni della mia vita, ho smesso di essere arrabbiato e la mia voce, non è presunzione, la considero più bella, matura di 20 anni fa. Anzi posso azzardare che riesco ad apprezzare di più il mio mestiere oggi rispetto a ieri».

Tozzi, che ha anche creato un’etichetta indipendente, la Momy Records (nome che richiama le iniziali della moglie Monica e che vede impegnato il figlio Gianluca), ha appena concluso la lavorazione del suo nuovo doppio album, verrà pubblicato a maggio in tutta Europa e conterrà dodici inediti e venti singoli storici, completamente riarrangiati e riscritti insieme al produttore Greg Mathieson, già al fianco del cantante per gli arrangiamenti di Gloria negli Usa.

Gli inizi come chitarrista a Torino. «L’ho fatto per otto anni – ricorda – ma ancora non credevo che la musica sarebbe stata la mia vita, tanto meno mi sentivo un cantante». Nel 1973 incide il primo 45 giri da solista per la Numero uno di Lucio Battisti:“Incontro d’amore”, che ha come lato B“Go man”, della cantautrice americana Marva Jan Marrow. Nel 1974, a 22 anni, scrive con Damiano Dattoli“Un corpo e un’anima”, che interpretata da Wess e Dori Ghezzi vince Canzonissima.

L’incontro con Giancarlo Bigazzi. «Gli devo tutto, mi ha insegnato a credere nelle mie capacità di interprete. Oggi i ragazzi non hanno più questi maestri. È rimasto solo Gianni Bella. È l’epoca dei talent che sfornano personaggi. Ma non è quella la strada, si creano meteore. Cosa lasciano nella musica? I giovani bisognerebbe andarli a scovare per strada. Jimi Hendrix avrebbe mai partecipato a un talent?».

La vittoria a Sanremo. Nell’ 87 insieme a Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri ha vinto il festival di Sanremo con “Si può dare di più”: dietro l’idea del trio c’era Mario Ragni. «Mario come Bigazzi fa parte di quella categoria di persone che non esistono più. Era un discografico che al mattino, quando andava in ufficio, ascoltava il materiale degli artisti».

Sanremo 2012: volgare. «Sono rimasto disgustato dalla volgarità. Morandi è un grandissimo artista e una brava persona, ma il Festival della canzone dovrebbe occuparsi di musica, non di gossip o polemiche sterili».

I giovani sul palco dell’Ariston. «Mi piace Noemi, trovo che abbia un bel timbro e una bella forza interpretativa. E poi tra i più noti apprezzo molto Jovanotti e i Negrita. Mi è piaciuto l’ultimo album di Zucchero. E mi convince Tiziano Ferro».

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Festival Sanremo: consegnato il Premio PMI 2011 alla memoria del paroliere Giancarlo Bigazzi

La motivazione: “Per l’alto contributo della cultura musicale italiana nel mondo”

Prima della conferenza stampa dell’organizzazione, presso il Roof dell’Ariston di Sanremo, si è svolta la cerimonia di consegna del Premio PMI 2012 (Produttori Musicali Indipendenti), quest’anno conferito “in memoria” di Giancarlo Bigazzi, produttore discografico, compositore e paroliere, scomparso nei giorni scorsi, per “l’alto contributo della cultura musicale italiana nel mondo”.

Il Premio PMI è stato creato per celebrare ogni anno l’Artista Italiano che più si è distinto nella diffusione della musica italiana nel mondo. Questo l’albo del Premio PMI: Andrea Bocelli (2006), Ennio Morricone (2007), Dori Ghezzi-Fondazione De Andrè (2008), Paolo Conte (2009), Adriano Celentano (2010).

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Gianni Morandi omaggia a Sanremo Mia Martini e Giancarlo Bigazzi

Il grande compositore e produttore Giancarlo Bigazzi, scomparso di recente, sarà ricordato al Festival con alcuni omaggi musicali, anche in coincidenza del ventennale de “Gli uomini non cambiano”, uno dei suoi ultimi successi, firmato per Mia Martini.

Gianni Morandi lascerà giovedì 16 febbraio i panni del conduttore, per riappropriarsi del suo ruolo congeniale di interprete, in coincidenza della serata dedicata ai successi italiani nel mondo. E lo farà omaggiando Mr Volare Domenico Modugno con la celeberrima “Nel blu dipinto di blu” e il Maestro Bigazzi con “Gloria”, brani che hanno spopolato all’estero. Eseguirà anche “Gli uomini non cambiano”.

‘Giancarlo, commenta Morandi, ha composto centinaia di canzoni e con molte ha avuto successo nel mondo intero.

Tra l’altro la mia unica vittoria al Festival di Sanremo, insieme a Tozzi e Ruggeri, è legata a una sua canzone, “Si può dare di più”. In quel periodo, nel 1987, abbiamo passato molte giornate insieme nella sua casa di Firenze, anche con sua moglie Gianna’.

25 anni per “Si può dare di più”, una vittoria contrassegnata dalla triste notizia, data pochi minuti prima dalla proclamazione, legata alla morte di Claudio Villa.

Ricorre, in questa edizione, anche il ventennale de “Gli uomini non cambiano”, l’ultima grande affermazione di Mia Martini alla Kermesse canora, ottenendo il secondo posto.

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Bigazzi, è il giorno dell’addio Rose rosse al grande compositore

Firenze, 21 gennaio 2012 – E’ il giorno dei funerali (inizio alle 11) di Giancarlo Bigazzi, grande paroliere e compositore morto a 71 anni a Viareggio. Sulla bara, nella Camera ardente alla Badia Fiesolana c’e’ una corona di fiori a forma di cuore. Naturalmente rose rosse, come uno dei suoi brani di maggior successo cantato da Ranieri. La dedica e’ della moglie Gianna e del figlio: ”Grazie per tutto quello che ci hai donato”.

Mentre l’amico fraterno e autore con lui di tanti brani Beppe Dati in sacrestia organizza il funerale, Gianna abbraccia chi e’ venuto a trovare suo marito. Ricorda quando si sono conosciuti giovanissimi all’inizio degli anni 60: per corteggiarla ebbe un incidente con la 600 azzurra rubata a suo padre. Ricorda tutti gli artisti che sono passati dalla loro casa-studio a Settignano, detta la ‘Cingallegra‘: il marito lavorava anche 18 ore al giorno fermandosi solo per fumare una sigaretta o per mangiare, amante com’era della buona cucina.

Ricorda sorridendo anche le sfuriate con i grandi produttori musicali. ”Dicevano che era un padre padrone
– sottolinea la signora Gianna -, ma non e’ vero. Pero’ non accettava chi sgarrava”. Gli ultimi nove anni Bigazzi li ha vissuti a lottare contro un corpo che non ne voleva sapere di star bene. Centinaia di persone gli hanno gia’
reso omaggio.

Laura PausiniGianna Nannini, Gaetano Curreri, Giorgio Faletti hanno telefonato alla signora Bigazzi da ogni parte del mondo per darle le loro condoglianze. Molti anche i messaggi vip lanciati tramite la stampa o i social
network.

Giancarlo Bigazzi sara’ ricordato lunedi’ prossimo a Firenze prima del consiglio comunale a Palazzo Vecchio con video, foto e musica dall’amico Beppe Dati, il presidente del consiglio Eugenio Giani e la parlamentare e sua cognata Tea Albini. Anche la Versilia, dove e’ morto, lo omaggera’: in occasione della Festa della Canzonetta dei Rioni il 2 febbraio organizzata dalla Fondazione Carnevale di Viareggio saranno interpretate alcuni suoi brani dedicati proprio a questa zona, come una canzone interpretata da Mia Martini che si intitola proprio ”Versilia”. E infine sara’ il festival di Sanremo, dove aveva portato tante canzoni al successo, a ricordarlo.

VOTIAMO GLORIA!!!

La Nazione di Firenze ha indetto un sondaggio:

Vota il sondaggio

 Giancarlo Bigazzi, nato a Firenze nel 1940 e autore dei testi di canzoni bellissime, è morto a Viareggio. Vota nel nostro sondaggio la sua canzone che preferisci

Da Umberto…

Cari amici, e’con grande dolore che scrivo queste poche righe per parlare del caro Giancarlo Bigazzi che non e’ piu tra di noi. Ed e’difficile parlarne, un po’ perche’ nel momento in cui vi scrivo mi viene davvero difficile esprimere l’uragano di sentimenti e di ricordi che abitano nel mio cuore.
Un po’ anche perche’ e’difficile salutare una persona che , lo sapete tutti, ha fatto cose talmente grandi che di certo resteranno per sempre nella storia della musica italiana.
Non posso e non voglio, in questo momento, fare celebrazioni retoriche che io non amo e che di certo lui non avrebbe voluto. Perche’ Giancarlo e’ (e’sara’ sempre) una persona “verace”, istintiva, selvaggia, e sono proprio queste caratteristiche che ne hanno fatto un musicista a servizio della musica, ed il suo genio e’ frutto di talento vero, naturale, eternamente importante.
Vedete , mi viene naturale scriverne al presente : gli anni passano, ma quello che abbiamo fatto insieme e’ qualcosa senza tempo, senza un passato e un presente, senza un limite umanamente spiegabile.
E allora so quale sara’ l’unico modo giusto per parlare di Giancarlo: cantare. Cantare quelle canzoni che tanta fortuna hanno portato a me e a lui, e che tanta gioia di vivere hanno portato a tutti voi.
Ogni volta che le cantero’ non avro’ bisogno di spiegare tante cose. Perche’ loro parleranno, come hanno fatto in tanti anni, e come faranno di certo per tanti anni ancora

Con Dolore
Vostro UMBERTO

(dal sito ufficiale)

E’ MORTO IL COMPOSITORE GIANCARLO BIGAZZI

Il compositore musicale Giancarlo Bigazzi e’ morto questa notte all’ospedale Versilia di Lido di Camaiore, dove era ricoverato da alcuni giorni. Era nato a Firenze il 5 settembre 1940. Paroliere di alcuni dei piu’ conosciuti cantanti italiani (da Umberto Tozzi a Raf, da Massimo Ranieri a Marco Masini), negli anni Settanta aveva creato il gruppo degli Squallor. Fra le canzoni piu’ celebri che ha firmato come autore ‘Ti amo’, ‘Gloria’, ‘Gli uomini non cambiano’, ‘Si puo’ dare di piu” (con cui vinse il Festival di Sanremo) e, fra le sue prime, ‘Luglio’ e ‘Lisa dagli occhi blu’. .

da: repubblica.it

da: ilmessaggero.it

da il messaggero – Morandi: lo celebreremo a Sanremo come uno dei più grandi

da:tg5

da mariadefilippi.mediaset.it

da bresciaoggi.it

liberoquotidiano.it

(IMMEDIAPRESS) Streamit: Stasera alle 21 Roxy Bar Tv ricorda Giancarlo Bigazzi con uno speciale Per rendere omaggio al grande autore Giancarlo Bigazzi, scomparso questa notte, Red Ronnie ha costruito uno speciale intitolato “Ciao Giancarlo”, che stasera andrà in onda alle ore 21 su Roxy Bar Tv, canale 8 della piattaforma Streamit Twww.tv (http://roxybar.twww.tv)

Lo speciale contiene una serie di material inediti: dall’intervista realizzata da Red Ronnie a Bigazzi nel suo studio di Firenze, assieme a due artisti scoperti e lanciati dallo stesso compositore e paroliere: Umberto Tozzi e Raf: alle canzoni scritte da Giancarlo e interpretate dai citati Tozzi e Raf, alle quali si aggiunge un’inedita versione live di “Si può dare di più”, che vede sul palco, oltre al trio Morandi, Ruggeri e Tozzi, anche Raf che del brano è autore assieme a Bigazzi.
Lo speciale “Ciao Giancarlo” verrà inserito nella sezione VOD (Video on Demand) e quindi sarà a disposizione di tutti coloro che entreranno all’interno del canale Roxy Bar Tv della piattaforma Streamit. per maggiori informazioni: http://www.streamit.it

da ADNKRONOS…

…ciao Giancarlo..

UMBERTO TOZZI ON LINE – 12

UMBERTO TOZZI ON – LINE  
   
LUNEDì 05 LUGLIO – GLI ALTRI SIAMO NOI  
   
Ciao ragazzi, questa settimana inizia con la prima pagina musicale degli anni 90 rappresentata da “Gli altri siamo noi”. Quell’anno come ricorderete partecipai al Festival di Sanremo, che fu vinto dal predestinato Cocciante, e che io vissi con il disincanto di chi partecipa sapendo che si trattava di una opportunità per presentare un pezzo importante, e non tanto come una “gara musicale” che era ben distante dalle mie ambizioni di allora .Credo fosse importante lasciare “un segno”, e da questo punto di vista credo di esserci riuscito essendo “Gli altri siamo noi” uno dei successi entrati in maniera stabile nel mio repertorio più conosciuto. Ma fu l’ultimo mia felice apparizione in riviera… le mie successive presenze al Festival furono un disastro…che vi racconterò più avanti! Quel disco rappresentò il termine della mia collaborazione con Giancarlo Bigazzi, e fu importante perche era un disco comunque pieno di idee. Sicuramente oltre al pezzo che dà il titolo al disco, “Gli innamorati” è stato un altro brano che ha riscosso un importante successo, e che molti mi riferiscono essere una canzone che evidenzia in modo molto marcato la mia propensione a destreggiarmi con una certa naturalezza in tonalità piuttosto impegnative dal punto di vista dell’estensione vocale. Pensando a quei titoli non posso non evidenziare “Ciao Lulù” che a mio modo di vedere è una canzone che rappresenta una fusione accattivante tra una idea musicale riuscita, ed un testo significativo che racconta una storia bella soprattutto per l’epoca in cui fu scritta, che la rende ancora molto attuale, molto vissuta. Ecco vedete, questa è una canzone che mi rappresenta moltissimo ma che conoscete solo voi afecionados, ovvero voi che conoscete a fondo la mia produzione. Nessuno dice “guarda che bel pezzo ha fatto Tozzi” pensando a “Ciao Lulù”, ma non importa. Desidero sottolineare quanto gia vi dicevo la settimana scorsa: le canzoni non sono fatte per essere date in pasto al “marketing”, unico mezzo ritenuto “arbitro” di decretare questa canzone un successo, o un’altra un fiasco.
La musica deve arrivare dritta al cuore delle persone senza mediazione, senza manipolazioni restrittive da parte di mezzi comunicatori che si arrogano il diritto di sostituirsi ai fruitori di note musicali per influenzare le scelte a seconda di scelte economiche predeterminate. Qualcuno dirà, ma Umberto perché continui a insistere su questo tasto?? Perché, ragazzi miei, io in fondo dalla musica ho avuto molto, ma le nuove generazioni cosa hanno?? Spesso le illusioni di essere dei geni al primo singolo, anziché essere stimolati a migliorarsi. Troppi soldi girano intorno allo show business, troppi condizionamenti di massa. Ne avrei tante da dire, ma cerco di limitarmi. Ma visto che sto parlando di “Gli altri siamo noi”, mi viene spontaneo pensare al fatto che se oggi un giovane ha del talento finisca per non emergere perché non dichiara pubblicamente di assumere droghe, o non fa foto rock and roll con una chitarra in mano da dare al proprio ufficio stampa. Il vero rock and roll lo fa chi inventa qualcosa di buono, e soprattutto qualcosa di nuovo. Quello che inventarono per esempio negli anni 60 quattro ragazzi inglesi che si facevano chiamare Beatles. Ne vedo poco di Beatles, ne vedo poco di rock and roll. Si vede il fumo, ma non si sente il suono. E questo è un vero peccato, non siete d’accordo???