Dalla scoperta dei talenti alla crisi col marito: tutta la storia di Mara Maionchi

Mara Maionchi, la sua vita privata con Alberto Salerno e la sua più grande passione, la discografica.

 Mara Maionchi è una produttrice discografica che ha saputo distinguersi per un fiutoeccellente nella scoperta di nuovi talenti e per la sua spiccata ironia, che l’ha resa una delle protagoniste indiscusse della televisione.

Nella sua carriera ha collezionato collaborazioni con alcuni dei più grandi artisti del panorama musicale italiano e non a caso è stata scelta come giudice per il famoso talent musicale X Factor.

Mara Maionchi: gli inizi e le case discografiche

Mara Maionchi è nata a Bologna il 22 aprile 1941 e ha abbandonato molto presto gli studi, come da lei stessa raccontato nell’autobiografia Non ho più l’età. Dopo alcuni impieghi nei campi più disparati (da una società di sistemi antincendio a una ditta di antiparassitari) nel 1967 inizia a lavorare presso la nota casa discografica Ariston Records.

Grazie a questo impiego la Maionchi inizia a seguire quelli che saranno i primi di una lunga serie di artisti che entreranno negli annali della musica italiana, i primi tra i quali furono Ornella Vanoni e Mino Reitano.

Nel 1969 Lucio Battisti fonda insieme al cantautore Mogol una nuova etichetta: laNumero uno. I due scelgono Mara Maionchi in qualità di addetto stampa. Sei anni più tardi la Maionchi si sposterà ancora, questa volta nella casa discografica Dischi Ricordi, di cui diventerà la responsabile editoriale.

È per merito della Maionchi se l’emergente Gianna Nannini riceverà il primo contratto di esclusiva editoriale. La Nannini e Umberto Tozzi saranno solo alcuni dei musicisti che offriranno i primi grandi successi alla casa discografica sotto il comando della Maionchi.

Dopo qualche anno da responsabile editoriale diventerà direttrice artistica e avrà il modo di seguire più da vicino il percorso di artisti del calibro di Fabrizio De André e Mia Martini.

Nel 2000 insieme al marito Alberto Salerno, ha fondato un nuova etichetta discografica: la Nisa, che produrrà i primi tre album di successo di Tiziano Ferro, confermando il brillante intuito della Maionchi nella scelta di giovani talenti emergenti.

La riuscita della prima casa discografica spingerà la coppia a creare anche l’etichetta discografica indipendente Non ho l’età, nel 2006, con la finalità di venire incontro alle esigenze dei giovani emergenti.

La partecipazione a X Factor

Dal 2008 prende parte in qualità di giudice alle prime quattro edizioni della versione italiana del talent di fama mondiale X Factor. In seguito la sua partecipazione al programma tornerà per l’undicesima edizione dello show, a partire dal 2017, a fianco di Manuel Agnelli, Levante e Fedez.

Mara Maionchi e il marito: la storia d’amore e la crisi coniugale

La produttrice discografica ha sposato nel 1976 il paroliere Alberto Salerno, conosciuto durante il suo impiego alla Ariston Records e da cui ha avuto le figlie Giulia e Camilla. Nel 2011 sono diventati nonni di Nicolò e nel 2015 di Mirtilla.

Nel libro Il primo anno va male, tutti gli altri sempre peggio pubblicato nel 2016, la Maionchi ha raccontato di avere avuto diversi problemi coniugali col marito. Infatti Alberto Salerno l’avrebbe tradita, e lei per “vendicarsi” avrebbe iniziato a giocare d’azzardo.

Nel libro ha rivelato: “Non riuscivo a controllarmi, perdevo somme importanti, facendo danni anche a lui. Il tradimento non è solo il colpo di testa di una sera, ci sono tanti modi di tradire, anche far credere di essere una persona perbene.

 

Tutta la storia di Mara Maionchi, storico volto di X Factor

 

Andrea Radice, il talento esploso ad X Factor. I suoi primi passi nel mondo della musica e gli studi con il maestro Bruno Illiano

di Ferdinando Bocchetti

E’ cresciuto a Città Giardino, zona residenziale di Marano, Andrea Radice, il soul man che da qualche setitmana sta spopolando ad X Factor. Nell’abitazione di nonno Nicola e nonna Loredana, dove Andrea ha composto i suoi primi pezzi, la passione per la musica accomuna un po’ tutti.

La chitarra di Andrea, acquistata qualche anno fa ad Amsterdam, i dischi di Pino Daniele e Stewie Wonder raccontano della grande passione del 26 enne, arrivato alla quinta puntata dei live, il momento della gara in cui saranno presentati gli inediti dei concorrenti. Passione per la musica nera, anche se Andrea – come ricorda mamma Maria – ha “debuttato” con un pezzo di Umberto Tozzi. “Lo portati con me ad un concerto ad Ascoli Piceno, dove eravamo in vacanza. Andrea aveva poco più di due anni. Si esibiva Umberto Tozzi, mio figlio fu stregato dalla canzone “Gli innamorati. Da allora non ha più smesso di cantare”.

La nonna Loredana, origini vicentine ma a Marano da quasi cinquant’anni, ricorda i suoi primi esperimenti con microfono e chitarra: “Ha vissuto quasi sempre con me, nella mia casa. Andrea cantava continuamente. Si chiudeva in stanza, da solo o con gli amici, e provava per ore. Ora è un po’ un strano non sentire la sua voce in queste stanze. Mi manca, ma spero possa andare ancora avanti nel programma”.

Un carattere introverso, quello di Andrea, ma estremamente sensibile, a volte lunatico. “E’ come lo vedete in tv, non ha filtri e non sa fingere. Andrea è di una sensibilità estrema e tende all’introspezione. Non ci aveva nemmeno detto di esser stato selezionato ad X Factor. Lo abbiamo saputo soltanto qualche giorni prima della sua partenza per Milano. Per lui la musica è arte, arte senza alcun compromesso. Non avremmo mai immaginato riuscisse a superare certe timidezze”.

Nella pizzeria della famiglia Radice, ubicata nel cuore di Marano, dove Andrea ha lavorato fino a qualche settimana fa si respira musica: ogni pizza è associata infatti a una canzone di Pino Daniele, uno dei suoi grandi miti musicali. Gli altri sono Stewie Wonder e Barry White.

“Vive la musica – racconta la sorella Ilenia – come modo per esternare le sue emozioni. Non ha mai programmato nulla, anche se per qualche anno ha studiato con Bruno Illiano”, un noto musicista partenopeo che ha collaborato (nel disco “Mascalzone latino”) con Pino Daniele.

by: https://www.ilmattino.it/spettacoli/musica/andrea_radice_talento_esploso_ad_x_factor_suoi_primi_passi_mondo_musica_studi_maestro_bruno_illiano-3376565.html

X Factor 2017, Bootcamp: le pagelle della prima puntata

La gara comincia a entrare nel vivo e il meccanismo della sedia è pura crudeltà televisiva. Le due voci più belle sono quelle di Sidy (escluso però da Fedez) e di Samuel Storm. Le pagelle.
MASSIMO DEL PAPA

Unisci i puntini. Nei giorni scorsi la nostra cara Mara, la impareggiabile Nostra Signora del Va’ a cagher, ha rilasciato un’intervista alla Stampa dove regalava una solenne verità: non ci sono più le canzoni, non ci sono più quegli autori che dalla crisalide del talento tiravano fuori la farfalla della popstar. Piero Pintucci per Renato Zero e decine di altri, Giancarlo Bigazzi per Umberto Tozzi e decine di altri, Giorgio Calabrese, alter ego in liriche di Mina, Aznavour, Bindi e decine di altri (anche se, e sottolineo se, quella Mina avrebbe nobilitato perfino Kekko dei Modà), e così via. Non solo e non tanto parolieri, quanto numi tutelari, presenze vivificanti, certezze sulla strada del successo. Questi mancano oggi e mancheranno per sempre, perché autori così ne nascono a mazzi in un dato periodo, poi il rinascimento musicale popolare passa e non torna mai più (chi resta, invecchia da superstite, ma non ha più niente da dire, seppure, ogni tanto, lo dica perfino bene).

Mara Maionchi, produttrice di lungo corso, lo sa fin troppo, lo dice. Da cui la formula X Factor, che dovrebbe essere una vetrina di talenti in boccio e infine rimane uno spettacolo televisivo, con le milleluci del caso, con le formule vagamente militari-bootcamp, per dire che è cominciato il gioco duro, la scrematura dei 73 selezionati a 48 prescelti, via via ad assottigliarsi sempre più, il destino in un colpo di dito che forma le quattro squadre via touchscreen, pensa un po’ come si fa presto. Il meccanismo della sedia mancante è bella crudeltà, ed è quello che traina la faccenda; ed è televisivo, come tutto qui. E questo concorso televisivo, poi qualcuno lo vince, finisce a Sanremo e qui si direbbe arrestarsi il circolo della gloria, uscendo regolarmente mortificate le qualità che, nel talent, parevano così evidenti, così indiscutibili. Mancano e mancheranno le canzoni, gli autori, i demiurghi. La musica in televisione resta pretesto, la televisione in musica è un presente-gabbia da cui la musica non evade. Unisci i puntini. (… segue)

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