Stella Frizzi suona al pianoforte di papà Fabrizio Ti amo di Umberto Tozzi: “Grandi emozioni”

La figlia di Fabrizio Frizzi Stella suona al pianoforte del papà, morto nel 2018, la canzone Ti amo di Umberto Tozzi, è mamma Carlotta Mantovan a riprendere l’esibizione: “Grandi emozioni” la didascalia del post condiviso su Instagram.
A cura di Gaia Martino

Carlotta Mantovan ha pubblicato sul suo profilo Instagram il video mentre la figlia Stella, nata dal matrimonio con Fabrizio Frizzi, suona al pianoforte del papà. “Grandi emozioni” scrive l’ex modella e giornalista nel post omaggio per il marito morto nel 2018 all’età di 60 anni. La piccola, nata nel 2013, è stata immortalata mentre suona il famoso brano Ti amo di Umberto Tozzi.

Il video di Stella Frizzi mentre suona al pianoforte:

Il video, ripreso e condiviso da mamma Carlotta Mantovan, mostra Stella Frizzi mentre suona al pianoforte il brano “Ti amo” di Umberto Tozzi. “Sul piano di papà, grandi emozioni” ha scritto l’ex modella e giornalista come didascalia del post che ha conquistato in poche ore i suoi follower. Antonella Clerici, Paolo Belli sono alcuni dei VIP che hanno commentato con l’emoticon del cuore.

“Stella ha ereditato il talento nel canto del papà: canta benissimo, ama ballare, quindi ha un talento da showgirl” ha raccontato di recente mamma Carlotta nel parlare della figlia a cui papà Fabrizio era legatissimo: l’amore per lei aiutò il celebre volto televisivo a lottare contro la terribile malattia.

Stella è stata la forza di papà Fabrizio durante la malattia
Fabrizio Frizzi prima di morire lottò duramente contro la malattia. Al Corriere della Sera raccontò del difficile percorso che intraprese dopo i problemi di salute, si parlò di ischemia, ma lui non svelò dettagli: il desiderio di veder crescere la sua Stella, di essere per lei come un punto di riferimento, lo aiutavano a trovare l’energia necessaria per affrontare quello che stava accadendo nella sua vita.

Lotto per continuare a veder crescere la mia creatura, per esserle d’aiuto e un punto di riferimento. Non so se mia figlia abbia capito quanto è accaduto, abbiamo cercato di proteggerla, ma so che i bambini capiscono molto più di quanto immaginiamo: ogni giorno giochiamo insieme, è il suo modo di sorreggermi, mi dà l’energia per continuare a combattere.
Oggi la bambina, che ha 9 anni, gli rende omaggio suonando al suo pianoforte.

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TODAY – 12 settembre

di PABLO DELL’OSA

11 settembre 2022

Oggi, ma nel 1977, a Verona, all’Arena, il cantautore torinese Umberto Tozzi, di 25 anni, con “Ti amo”, vinceva l’edizione numero 14 del Festivalbar, gara canora ideata e condotta da Vittorio Salvetti e trasmessa sul piccolo schermo su rete 1 Rai. Il brano, dalla struttura armonica molto semplice, in giro di Do, era stata scritta e musicata dallo stesso Tozzi col produttore musicale Giancarlo Bigazzi. Era stata estratta come singolo, pubblicato dalla CBS (nella foto, particolare, la copertina) dall’album “È nell’aria … ti amo”. La canzone era in testa alla classifica italiana dal 23 luglio precedente e ci rimarrà fino al 22 ottobre successivo. Nella kermesse che aveva la serata conclusiva nella città scaligera, “Ti amo” se la vedeva con calibri del momento, italiani e non, come: “Ma baker”, tormentone della band tedesco-caraibica Boney M.; “I feel love”, must da discoteca di Donna Summer; “I miei giorni felici”, intimistico lento di Santino Rocchetti, “Solo tu”, super pop dei Matia Bazar; “Maddalena”, altro slancio romantico di Gianni Farè.

“Ti amo” sarà anche un successo internazionale, con piazzamenti in vetta nelle hit in Francia, Svizzera, Belgio, Norvegia, Svezia, Austria. Sarà poi riproposta come cover dal gruppo Ricchi e poveri nell’album “Allegro italiano”, del 1992. Tozzi parteciperà al Festivalbar 1978, come ospite fuori concorso, portando “Tu”, altro pezzo, scritto e composto ugualmente con Bigazzi, da cima della classifica in quel periodo, che era nato dalla scommessa del 1973, fatta con Lucio Battisti, quando l’artista torinese era sotto contratto con la Numero uno, la casa discografica animata, dal 1969, dall’autore della “Canzone del sole”.

Tozzi aveva assicurato che sarebbe riuscito a portare in classifica canzoni con strutture semplici sia per accordi che testi. E il 1979 sarà l’anno di un altro colpo al mercato discografico del Belpaese assestato da Tozzi -che dai critici era ritenuto un possibile fuoco di paglia- con il vinile “Gloria”, sempre in coppia artistica con Bigazzi, che si aggiudicherà la seconda piazza nella top ten nazionale. Ed ancora, il 1980 si aprirà con il 45 giri “Stella stai”, ancora del duo Tozzi-Bigazzi, che si rivelerà terzo nella hit parade tricolore. In quella ultima serata del Festivalbar del 12 settembre 1977 il disco verde andava al gruppo Opera, per “Stelle su di noi” e il Trofeo Arena giovane veniva assegnato a Roberta Kelly, per “Zodiacs”. 

https://www.ilcentro.it/blog/12-settembre-1.2995343

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This is Anastacia’s 11th and @umbertotozziofficial 9th most streamed song on Spotify

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#unacanzonealgiorno: la radio passa “Ti amo” di Umberto Tozzi.

Testo e curiosità – ASCOLTA

di Redazione – 03 Settembre 2021 – 7:07

GROSSETO – E’ il 3 settembre 1977 e Umberto Tozzi è in vetta alla Hit parade con Ti amo.

#unacanzonealgiorno 2021

Con questa canzone Tozzi partecipò al Festivalbar 1977 vincendolo. Il brano ha una struttura armonica molto semplice e che consiste in una serie di quattro accordi detta “giro di Do” (do maggiore, la minore, re minore, sol maggiore) ripetuta per tutta la canzone.

La canzone, incisa anche dai Ricchi e Poveri nel loro album di cover Allegro italiano del 1992, fu tradotta in francese da Pascal Sevran e Claude Carmone ed interpretata da Dalida. Nel 1984 fu tradotta in inglese da Diane Warren ed incisa da Laura Branigan, la cantante statunitense che portò al n° 1 della charts USA Gloria, nel suo album Self Control. In Germania, invece, ne fece una cover Guildo Horn; un’altra cover in tedesco è stata incisa dal sudafricano Howard Carpendale. Nel 2016 Hélène Ségara inserisce una cover, dal titolo De Venise à la Seine, testo di Patrick Loiseau, nel suo album Amaretti.

Nel 2017, in occasione del 40esimo anniversario della canzone, Tozzi ripropone la canzone in duetto con la cantante Anastacia.https://a26663b8daa9cda9ec916d9c94055965.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html

Nel 2020 la canzone è stata inserita in un episodio della quarta stagione della celebre serie tv spagnola La casa di carta

TESTO

Ti amo
In sogno, ti amo
In aria, ti amo
Se viene testa vuol dire che basta lasciamoci
Ti amo
Io sono, ti amo
In fondo un uomo
Che non ha freddo nel cuore e nel letto, comando io
Ma tremo davanti al tuo seno
Ti odio e ti amo
È una farfalla che muore sbattendo le ali
L’amore che a letto si fa (ti amo)
Rendimi l’altra metà (ti amo, ti amo)
Oggi ritorno da lei (ti amo, ti amo)
Primo Maggio, su coraggio (ti amo, ti amo, ti amo, ti amo)
Io ti amo e chiedo perdono
Ricordi chi sono
Apri la porta a un guerriero di carta igienica
E dammi il tuo vino leggero (ti amo, ti amo)
Che hai fatto quando non c’ero (ti amo, ti amo)
E le lenzuola di lino (ti amo, ti amo
Dammi il sonno di un bambino (ti amo, ti amo, ti amo)
Che, ta, sogna cavalli e si gira (si gira)
E un po’ di lavoro
Fammi abbracciare una donna che stira cantando
E poi fatti un po’ prendere in giro (ti amo)
Prima di fare l’amore (ti amo, ti amo)
Vesti la rabbia di pace e sottane sulla luce (ti amo, ti amo)
Io ti amo e chiedo perdono
Ricordi chi sono
Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo
Dammi il tuo vino leggero
Che hai fatto quando non c’ero
E le lenzuola di lino
Dammi il sonno di un bambino
Che, ta, sogna (sogna) cavalli e si gira (gira)
E un po’ di lavoro
Fammi abbracciare una donna che stira cantando
E poi fatti un po’ prendere in giro (ti amo)
Prima di fare l’amore (ti amo, ti amo)
Vesti la rabbia di pace e sottane sulla luce
Io ti amo, ti amo, ti
Amo, ti amo, ti
Amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo
Ti amo, ti amo, ti
Amo, ti amo, ti
Amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo

Fonte: Wikipedia

https://www.ilgiunco.net/2021/09/03/unacanzonealgiorno-la-radio-passa-ti-amo-di-umberto-tozzi-testo-e-curiosita-ascolta/

1977. Ti amo domina la hit parade per 4 mesi e lancia verso il successo Umberto Tozzi, che non avrebbe mai immaginato di cantarla alle nozze di un principe e sentirla in una delle serie tv più famose di sempre

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Nel 1977 Umberto Tozzi (1952) è un cantautore promettente, che ha già composto insieme a Wess (1945-2009) e Dori Ghezzi (1946) Un corpo e un anima, vincitrice di Canzonissima. Tuttavia non è ancora conosciuto al grande pubblico; sarà proprio Ti amo ad inaugurare la sua ventennale carriera di successi, nati in collaborazione con Giancarlo Bigazzi (1940-2012). La fama mondiale di questo brano dura ancora oggi dopo più di 40 anni.

Un exploit inatteso

Ti amo vinse il Festivalbar e divenne il tormentone dell’estate, dominando ininterrottamente la classifica dei singoli più venduti dal 23 luglio al 22 ottobre 1977. Fu un successo inaspettato: “Arrivavo da un primo disco, uscito l’anno precedente, che si era rivelato un totale insuccesso: si intitolava Donna amante mia. Onestamente non pensavo che Ti amo potesse esplodere così”, ebbe a dire lo stesso Tozzi.

Giancarlo Bigazzi Umberto Tozzi Ti amo

Il sodalizio Tozzi-Bigazzi

Fu l’incontro con Giancarlo Bigazzi a fare la differenza. Abbiamo parlato in un precedente articolo delle perle di ermetismo presenti nei testi nati dal loro sodalizio. Esse sono dovute, come raccontò poi il paroliere, soprattutto al suo amore per il suono puro della parola: è la sonorità delle sillabe a guidare il suo estro creativo. Resta il fatto che il guerriero di carta igienica presente nel testo di questa canzone diede poi vita anche a un premio scherzoso nato per incoronare ogni anno il verso più assurdo del pop italiano

L’immediato successo all’estero di Ti Amo

Nato quasi naturalmente su un giro di do con un riff che non si può non cantare né dimenticare, il brano non divenne solo il tormentone dell’estate italiana, ma ebbe anche un immediato successo all’estero. Fu il primo brano, dopo Nel blu dipinto di blu di Modugno, a oltrepassare la frontiera con la Svizzera. Divenne doppio disco di platino in Italia e in Francia e vendette oltre 50 mila copie in Belgio.

Ti amo cover

Le cover straniere

Mentre per la Spagna fu lo stesso Tozzi a realizzare una versione che traduce abbastanza fedelmente il testo originale, tutte le altre cover del brano poco ricalcano il tema della canzone. Ma… qual era appunto il tema?

Vi amo

Tutti hanno sempre pensato che quel “ti amo” fosse dedicato ad una donna in modo unico ed esclusivo. In realtà il testo parla di un triangolo e racconta di un uomo che torna a casa dalla moglie dopo essere stato con l’amante. Il famoso “guerriero di carta igienica” sarebbe dunque il marito infedele. Nonostante ciò di questa canzone resta soprattutto il suo status di intensa dichiarazione d’amore e come tale verrà usata in matrimoni d’eccellenza, reali e fittizi. 

Ti amo, je t’aime

Nella versione francese, interpretata da Dalida (1933-1987) già nel 1977, è la donna che canta il suo “Je t’aime”. Il carisma della cantante e attrice italiana, naturalizzata francese, fruttò alla nuova Ti amo oltre un milione di copie vendute. Niente guerrieri daila consistenza improbabile, ma ritroviamo il “vin léger” che la cantante invita a sorbire dalle sue labbra.

Anche in tedesco

Sempre del 1977 è la versione tedesca, cantata da Howard Carpendale (1946); in questo caso le sonorità teutoniche mettono in scena il triste canto di un innamorato abbandonato: “Il tuo bellissimo “ti amo” era solo musica di sottofondo per i giorni d’estate”

ti amo Laura Branigan

Laura Branigan

Del 1984 è la versione inglese di Laura Branigan (1952-2004) che nel 1982 aveva già avuto un successo mondiale grazie a un altra cover di un brano di Tozzi, Gloria. Troviamo ancora la storia di un’amante che si dispera per essere stata abbandonata: “Non posso credere che tu possa girarti e andartene, l’hai fatto così facilmente, mi hai tolto il mondo da sotto i piedi”

Verso la Gloria…

Il World Music Award, qualche anno fa, nel fare gli auguri a Umberto Tozzi per il suo compleanno l’ha definito “la leggenda italiana che ha cantato i successi internazionali Gloria e Ti amo”. È con Gloria, nel 1979, che Tozzi consolida la sua fama internazionale ottenendo ben sette dischi di platino. 

…e al cinema… 

Due suoi brani sono presenti in film di grande successo: nel 2013 Scorsese ha inserito Gloria nella colonna sonora del suo Wolf of Wall Street e nel 2019 Stella stai è finita in quella di Spider-Man: Far From Home (2019).

…e nei palazzi principeschi

La consacrazione “reale” avviene nel luglio del 2011 quando, in occasione delle loro nozze, i Principi Alberto (1958) e Charlène (1978) di Monaco hanno chiesto a Tozzi  di cantare durante il ricevimento proprio l’intramontabile Ti amo

I duetti 

Già nel 2002 Umberto Tozzi aveva duettato con la cantante francese Lena Ka (1975), mescolando passaggi in francese e in italiano. Nel 2017, per il quarantesimo anniversario del brano, è con Anastacia (1968) che il cantante interpreta un emozionante duetto, a testimonianza di quanto questa canzone sia inossidabile ai tempi e alle mode.

Su Netflix

Recentemente la canzone è stata riportata in auge anche da una delle serie di maggior successo di NetflixLa casa di carta, dove uno dei protagonisti la canta accompagnato nientemeno che da un coro di frati. Nel secondo episodio della quarta stagione un flashback ripropone il matrimonio di Berlino in Toscana. Qui il personaggio interpretato dall’attore Pedro Alonso (1971) la canta al suo matrimonio con la moglie italiana Tatiana (Diana Gomez, 1989) con tanto di sottotitoli per il Karaoke degli spettatori.

Un amore senza fine

La popolarità di questa canzone sembra dunque non avere mai fine e probabilmente sentiremo pronunciare quel “Ti amo” ancora molte altre volte e in sempre nuove interpretazioni, che renderanno questa dichiarazione assai più longeva di qualunque storia d’amore mai esistita. (A.F. per 70-80.it)

ANTONELLA FAVA

Fotografa, insegnante di yoga, curatrice d’arte e appassionata di scienza (il corso di studi in lingue e letterature straniere le stava un po’ stretto). Vive a Nizza, dove tra l’altro collabora con Radio Nizza, un portale di informazione per gli italiani in Costa Azzurra e, ovviamente, 70-80.it

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Ti amo, Umberto Tozzi: storia di un guerriero di carta igienica e una donna che stira cantando

Chiara Del Zanno

8 Marzo 2021 

4 min di lettura

1977: è nata per caso, è diventata una hit

Giradisco Chiara Del Zanno musica italiana

Il primo ricordo personalissimo che ho di Ti amo di Umberto Tozzi risale alla mia adolescenza, quando trascorrevo interi pomeriggi ad imparare a suonare una chitarra acustica vecchissima e scordatissima, ereditata dai miei genitori. Saltando a piè pari le lezioni su tablature e arpeggio, volevo solo una cosa: partire da Umberto Tozzi. Niente Led Zeppelin, Beatles o De André; tutto questo sarebbe arrivato dopo, con molta calma e poca pazienza. I primi tempi, invece, li ho dedicati interamente a provare e riprovare quei quattro accordi di Do maggiore – La minore – Re minore – Sol maggiore. Un giro di Do che avevo trovato dentro casa, custodito in un raccoglitore verde plastificato e ricolmo di spartiti di classici della canzone leggera italiana.

Giro di Do di un guerriero di carta igienica

La magia di Ti amo per me era in tre cose, su tutte, a renderla la prescelta per il mio battesimo. Uno: la ripetizione continua di quei quattro accordi semplici da trovare che però, incontrando l’enfasi di un sillabismo accentato mi davano l’impressione d’essere onnipotente. Da principiante imbranata bastava calcare un po’ la mano su quel: mà! tre-mo / davanti al tuo sé!-no” per sentirmi Paco De Lucia al falò di Ferragosto. Due: poter cantare “primo màg-gio / su coràg-gio!”  e “dammi il sonno di un bambino che / fà! – sogna”… era roba da frontman navigati, ma di quelli che lo fanno con nonchalance (la stessa con cui Tozzi la canta nei live). Tre: l’assoluta, perversa e misteriosa figura di un disperato guerriero di carta igienica unita all’immagine di una donna che stira cantando, prima di fare l’amore. La fascinazione di fronte a mia madre e mia nonna che stiravano di domenica pomeriggio guardando Quelli che… il calcio allora non era solo un vezzo mio. Perché attenzione: Tozzi era disposto a lottare per godere di un’immagine come quella (anche se nell’Italia degli anni Settanta il movimento femminista trovò in quel verso un’offesa all’emancipazione femminile).

Il triangolo di Tozzi

Sì, ma che voleva dire tutto questo? Da ragazzina mi accontentai di presumere che un uomo disposto a riconquistare la donna che ama, mettesse in tasca l’orgoglio e “chiedesse perdono” anche coprendosi dell’abito più adatto ad uno stron*o: la carta igienica.

Dietro, invece, c’era molto altro. Tozzi chiedeva sì perdono, ma perché quella di Ti amo è la storia di un triangolo amoroso. Che poi nel brano quel “ti amo” venga ripetuto per circa 36 volte da lui e altre 32 da cori e controcanti, motore di un effetto straniante che lo rende un intramontabile pezzo da spiaggia, è un altro discorso. Ma che lui canti “oggi ritorno da lei” (l’altra: l’amante o la moglie?) non è certo buttato lì a caso. «La situazione era proprio quella – ha raccontato Tozzi in un’intervista a GQ Italia – lui torna a casa dalla moglie dopo essere stato con l’amante. È un’immagine ricorrente, non solo nella musica leggera; noi ci abbiamo messo quella stoccata al marito infedele, definendolo un “guerriero di carta igienica”» (lo stron*o, appunto).

Quando è nata Ti amo, per caso (ovviamente)

È sempre curioso ripercorrere a ritroso la storia di un brano che è esploso diventando un cult, fino al momento della sua genesi. All’epoca non si progettava d’essere un hitmaker come oggi; capitava per caso e durava più a lungo. E per ammettere che Ti amo, in qualsiasi modo, abbia fatto la storia, non serve aprire un dibattito sul merito (anche perché quello andrebbe fatto con Gloria, per essere onesti). Quando Umberto Tozzi l’ha creata insieme a Giancarlo Bigazzi, nessuno dei due sospettava che sarebbe scoppiata in modo così plateale. Lo scossone arrivò nell’Italia del 1977: in RAI era la fine del Carosello e l’inizio delle trasmissioni a colori, mentre partiva il processo per la strage di Piazza Fontana, gli studenti manifestavano in piazza con scontri sempre più accessi e le Brigate Rosse viravano verso un punto di non ritorno.

In un attimo è hit

A vincere Sanremo erano stati gli Homo Sapiens con Bella da morire (“Tutto sembra un film / Da girare troppo in fretta / Con la fine sopra i tuoi blue jeans”): per la prima volta il Festival si spostò dal Casinò al teatro Ariston, dove sarebbe rimasto come da tradizione. In quell’infiammato ‘77 a dominare le classifiche furono Battisti con la sua Amarsi un po’, i Matia Bazar con Solo tu e Baglioni con Solo. Ma fu anche l’anno di hit come I feel love di Donna Summer, Don’t let me be misunderstood di Santa Esmeralda & Leory Gomez, Tomorrow di Amanda Lear e la Furia di Mal. Tuttavia quell’inattesa Ti amo di Tozzi esplose come un uragano estivo a ribaltare le classifiche, vinse il Festivalbar e poi slittò in vetta per tre mesi di fila, senza sosta. Sul podio dal 23 luglio al 22 ottobre del ’77.

Tozzi e Bigazzi

Ti amo nacque in modo classico e spontaneo, senza aspettative: «Ero a casa di Giancarlo Bigazzi, stavamo strimpellando, come facevamo spesso quando ci veniva voglia di scambiarci qualche idea, e a un certo punto uscì fuori quella canzone. Ciò che ci stupì fu quello che accadde in seguito, il grande successo all’estero in particolare». Accompagnato da Bigazzi, grande paroliere e produttore con cui iniziò un fortunato sodalizio già dal ’75, con il capello lungo e il look da rockstar, imbracciando una chitarra e forte di una voce graffiata dall’inflessione torinese, Tozzi quasi non ci pensava a cantare. All’epoca era un buon musicista, lavorava come chitarrista per diversi gruppi musicali e come turnista per la casa discografica di Lucio Battisti, la Numero Uno. Ma la strada verso Ti amo, in qualche modo, si stava già spianando attraverso le collaborazioni con artisti come Ivano Fossati, Mia Martini e Fausto Leali.

I discografici erano sicuri che Tozzi avrebbe dovuto esordire come cantante solista: dopo un paio di giri a vuoto, il colpo grosso lo fece con l’ascesa di Ti amo. Doppio disco di platino in Italia e in Francia, con oltre 50mila di copie vendute in Belgio. Interpretata anche dai Ricchi e Poveri, da Dalida, da Anastacia nel duetto del 2017 con Tozzi e dalla stessa Laura Branigan che poco dopo avrebbe fatto scoppiare il fenomeno-Gloria anche negli USA.

Una pequeña sorpresa

Oltre quarant’anni dopo, gli autori della Casa di Carta 4 ci avrebbero fatto «una pequeña sorpresa» facendola cantare al personaggio di Berlino nel giorno topico del suo matrimonio/addio alla vita. Con tanto di organo, cori francescani, basta «lasiamoci» e commenti su YouTube dedicati «ai fratelli italiani». Con un semplicissimo giro di Do, Ti amo era diventata la prima grande hit di Tozzi. E fu tutt’altro che una meteora: solo l’anno dopo lanciò la seconda bomba, Tu, e il ’79 fu l’anno del clamoroso successo di Gloria.

by: https://velvetmag.it/2021/03/08/umberto-tozzi-ti-amo-storia-della-canzone-nata-per-caso-e-diventata-hit/

San Valentino: video-dediche personalizzate per gli innamorati dal Museo Villa Bernasconi

villa bernasconi san valentino

San Valentino sta per arrivare e molti innamorati sono alla ricerca dell’idea giusta per un regalo originale. Che ne dite di una romatica serenata?  Anche quest’anno, Villa Bernasconi fa un regalo agli innamorati, donando a 10 coppie un inedito e personalizzato video musicale con una canzone suonata dal M° Sergio Guatterini al pianoforte Pleyel di Villa Bernasconi.

Per riceverlo nel giorno di San Valentino, basterà inviare entro il 10 febbraio 2021 l’apposito form di richiesta disponibile sul sito www.villabernasconi.eu indicando la propria dedica e i riferimenti di contatto, dopo aver scelto una canzone dalla playlist di San Valentino, con le più belle canzoni d’amore selezionate da Villa Bernasconi:

  1. MY FUNNY VALENTINE” (Richards Rodgers – dal Musical “Babes in Arms” 1937)
  2. “LOVE STORY” (Francis Lai – colonna sonora dell’omonimo film del 1970)
  3. “TI AMO” (Umberto Tozzi – 1977)
  4. “FEELINGS” (Morris Albert – 1974)
  5. “L’AMORE È UNA COSA MERAVIGLIOSA” (Alfred Newman – colonna sonora dell’omonimo film del 1955)
  6. “C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA” (Ennio Morricone – colonna sonora dell’omonimo film del 1984)
  7. “LOVE” (John Lennon – 1970)
  8. “HYMNE À L’AMOUR (Edith Piaf – 1950)
  9. “CAN’T HELP FALLING LOVE” (Elvis Presley – 1961)
  10. “A TIME FOR US” (Nino Rota – colonna sonora del film “Romeo e Giulietta” – 1968)
  11. “AMOR MIO” (Lucio Battisti – 1971)
  12. ALL OF ME (John Legend – 2013)
  13. MY HEART WILL GO ON (Céline Dion – colonna sonora del film “Titanic” 1997)
  14. I WILL ALWAYS LOVE YOU (Dolly Parton – colonna sonora del film “Guardia del corpo” – 1992)

Il museo di Villa Bernasconi riaprirà, in ottemperanza delle norme emanate per contenere l’emergenza epidemiologica da COVID-19, il 15 febbraio 2021 con il nuovo orario feriale, dal lunedì al venerdì, dalle ore 14 alle ore 18, con prenotazione obbligatoria al link https://www.villabernasconi.eu/acquisto-biglietti-ingresso/ e biglietto unico di Euro 5,00 (gratuito under 15, over 75, Cernobbiesi, Abbonamento Musei Lombardia).

IL MUSEO DI VILLA BERNASCONI

Inaugurato nel 2017, il Museo di Villa Bernasconi è un’originale realtà museale ospitata nell’omonima splendida villa liberty a Cernobbio, sul Lago di Como. La villa venne edificata tra il 1905 e il 1906 su progetto dell’architetto Alfredo Campanini come “casa alla moda” per l’ingegnere Davide Bernasconi che, di origine milanese, fondò le omonime Tessiture Seriche a Cernobbio sul finire del XIX secolo.

Concepita non come un museo nel senso tradizionale del termine, bensì come un’esperienza fatta di suggestioni e connessioni guidate dalle #vocidivilla, offre ai visitatori un percorso innovativo e interattivo tra contenuti multimediali, oggetti e documenti storici in prestito da collezioni museali e private, ma anche attraverso esperienze multisensoriali.

Il museo è il fulcro di “Liberty Tutti”, progetto sviluppato dal Comune di Cernobbio in partenariato con la Cooperativa Sociale Mondovisione per creare un modello di gestione sostenibile di Villa Bernasconi che valorizzi il coinvolgimento dei giovani, sia in termini di creatività che di professionalità, avvalendosi anche delle nuove tecnologie. Per questo motivo le installazioni interattive sono state realizzate da Sfelab, Olo Creative Farm, Rataplan, Antiorario Video.

“Liberty tutti” è cofinanziato da Fondazione Cariplo (Bando Patrimonio Culturale per lo sviluppo. Anno 2015). L’iniziativa è stata inoltre realizzata con il contributo di Regione Lombardia (Bando Territori Creativi, finalizzato alla promozione dei temi moda e design attraverso le nuove tecnologie) e prevede il coinvolgimento, a vario titolo, di numerose e importanti istituzioni museali e culturali del territorio e non solo, come la Pinacoteca Civica di Como, il Museo della Seta, il Teatro Sociale di Como, l’Associazione Arte&Arte, Como Città dei Balocchi, Fondazione Alessandro Volta, Fondazione Arte Nova.

www.villabernasconi.eu

VASCO ROSSI, IL TITOLO “NON L’HAI MICA CAPITO”? COLPA DI UMBERTO TOZZI

In origine si chiamava “Ti voglio bene” ma doveva distinguersi da “Ti amo”26-11-2020

 Scheda artista

Vasco Rossi svela su Instagram che Non l’hai mica capito in origine si chiamava Ti voglio bene: il titolo è cambiato per distinguere il brano da Ti amo di Umberto Tozzi. La canzone compie 40 anni con l’album Colpa d’Alfredo.

Il rocker di Zocca affida una curiosità storica ai social, parlando del suo famoso pezzo del 1980 Non l’hai mica capito, il cui ritornello inizia con il verso “Ti voglio bene…”: “Non potevo chiamarla Ti voglio bene: dovevo differenziarmi da titoli simili già esistenti, come Ti amo di Umberto Tozzi, e allora l’ho intitolata Non l’hai mica capito, anche se in origine era proprio Ti voglio bene”.

https://www.instagram.com/vascorossi/?utm_source=ig_embed

Quel brano, uscito come singolo nel gennaio del 1980 insieme ad Asilo Republic, è nato con una certa intenzione: “È un esperimento di canzone più orecchiabile, per vedere se riuscivo a conquistare il pubblico femminile (scherzo). Le ragazze sono sempre state la mia ispirazione più profonda, a volte personaggi generici, una categoria di persone, a volte vere”.

Non l’hai mica capito fa parte dell’album Colpa d’Alfredoin uscita in una nuova speciale versione per celebrare i suoi 40 anni.

Intanto cresce l’attesa per la nuova canzone di Vasco Rossi, che verrà presentata “ballando” con Roberto Bolle e sarà accompagnata da un video girato a Bologna in una Piazza Maggiore deserta.

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 Autore: Francesco Carrubba

26-11-2020 © RIPRODUZIONE RISERVATA

https://www.radioitalia.it/news/vasco_rossi/curiosita/22432_vasco_rossi_il_titolo_non_l_hai_mica_capito%3F_colpa_di_umberto_tozzi.php#

PERCHÉ NE LA CASA DI CARTA CANTANO CANZONI ITALIANE? TUTTO SU “BELLA CIAO” E LE ALTRE

Di Andrea Verdino

I tanti fan de La casa di carta attendono con ansia l’uscita della prossima parte, che andrà a concludere le vicende del Professore e della sua banda di rapinatori. Tuttavia, i lavori seppure procedano alacremente saranno ancora lunghi, e per vedere la parte 5 de La casa di carta dovremo aspettare ancora un po’.

Per arrivare preparati al finale della serie originale Netflix tutta spagnola, in ogni caso, abbiamo trattato sulle nostre pagine diversi approfondimenti e FAQ, come per esempio come mai i personaggi de La casa di carta si chiamano con i nomi di cittàperché si chiama La casa de papel, o anche quanto ha guadagnato la serie La casa di carta. Oggi, invece, tratteremo di un argomento molto richiesto dai fan, ovvero: perché nella serie ci sono così tante canzoni italiane?

Partiamo con ordine. La prima, e se si vuole la più importante canzone italiana utilizzata nello show è la famosa Bella ciao, utilizzata più volte nel corso delle stagioni. In questo particolare caso, l’utilizzo di una canzone con un significato così importante non è sicuramente accidentale: la canzone è stata utilizzata dai partigiani italiani come inno di resistenza durante la seconda guerra mondiale. Considerando che i membri della banda si ritengono come parte di una loro “resistenza”, il parallelismo (al di là di una contestualizzazione doverosa per le differenze tra l’impatto storico della resistenza partigiana e quello dello show) sembra evidente.

Ma non è solo Bella Ciao. Durante le stagioni abbiamo potuto sentire anche una stupenda versione di Ti amo di Umberto Tozzi cantata dal nostro amato Berlino (Pedro Alonso), o anche Centro di gravità permanente di Franco Battiato. Ci si potrebbe chiedere perché delle canzoni che fanno parte della musica popolare italiana vengano usate in una serie spagnola, ma il perché è presto detto.

Non tutti lo sanno, ma diversi artisti della musica italiana, specialmente del genere pop, hanno avuto successo internazionale, soprattutto in alcuni paesi europei, tra cui la Spagna. Inoltre, molto spesso possiamo trovare versioni in lingua spagnola proprio di questi successi italiani, e le due canzoni citate sopra esistono in una loro variante nella lingua iberica. È possibile che il creatore dello show, Álex Pina, sia stato particolarmente affascinato dall’ascoltare queste due canzoni, e abbia deciso di includerle all’interno della serie. Un altro bel traguardo per la musica italiana.

E voi cosa ne pensate? Vi piace il fatto che ne La casa di carta vengano usate molte canzoni del nostro paese? Fatecelo sapere con un commento, come sempre, nello spazio dedicato!

https://serial.everyeye.it/notizie/perche-la-casa-carta-cantano-canzoni-italiane-tutto-bella-ciao-altre-480768.html?fbclid=IwAR1Oia1UwTWnLb2kixfjPiQNGmP6IHyfyk-19gYyhAQlUaIgoKcxln8TNS8

Mask Singer – Hibou chante « Ti Amo » d’Umberto Tozzi

Publiée le 31 octobre 2020 à 23:51

Voilà déjà trois soirées que vous avez commencé la grande enquête de Mask Singer ! Ce sont pas moins de 5 célébrités qui ont été démasquées dont une star internationale. Alessandra Sublet, Kev Adams, Anggun et Jarry sont toujours à fond dans l’enquête mais de nombreux doutes subsistent quant à l’identité d’Hibou . Pour sa troisième prestation, Hibou chante « Ti Amo » d’Umberto Tozzi. Les enquêteurs parviendront-ils à reconnaître sa voix cette fois ? Et vous, avez-vous une idée de qui se cache derrière le masque ? Extrait de l’émission Mask Singer du samedi 31 octobre 2020. Mask Singer tous les samedis à 21h05 sur TF1 et tous les jours sur MYTF1.

Cliquez pour voir la vidéo:

https://www.tf1.fr/tf1/mask-singer/videos/mask-singer-hibou-chante-ti-amo-dumberto-tozzi-60612184.html