Musica, omaggio a Bigazzi a 50 anni dalla prima canzone scritta

27 aprile 2017 18:31

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Giancarlo Bigazzi

Giancarlo Bigazzi

Un tour in omaggio all’opera di Giancarlo Bigazzi, a 50 anni dalla prima canzone (Luglio) scritta dal cantautore toscano: protagonisti gli artisti Motin, Giorgio Gulì e Raffaele Giglio, tre artisti emergenti della GB Music di Gianna e Giovanni Bigazzi. Il via da Roma il 30 aprile, poi Caserta (9 maggio), Firenze (12 maggio) e Palermo (21 maggio).

Fonte: Ansa

by http://www.gonews.it/2017/04/27/musica-omaggio-bigazzi-50-anni-dalla-canzone-scritta/

LUNGARNO GIANCARLO BIGAZZI

Firenze, nasce il Lungarno Giancarlo Bigazzi

È stato intitolato a Giancarlo Bigazzi il tratto di lungarno di via Fabrizio De Andrè. Alla cerimonia di intitolazione questo pomeriggio erano presenti, tra gli altri, il sindaco Dario Nardella, l’assessore alla Toponomastica Andrea Vannucci e il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi. La decisione è del gennaio scorso, quando la giunta aveva dato il via libera alla proposta presentata dall’assessore Vannucci.“Oggi Firenze dice grazie a questo grandissimo artista, paroliere e musicista intitolandogli un luogo pieno di significato accanto alla sede Rai della Toscana e al teatro Obihall – ha detto il sindaco Nardella – Un artista che ha lavorato con la televisione e ha aiutato a crescere una generazione di cantanti toscani diventati poi grandi in Italia e all’estero”. Alla cerimonia presenti ance la moglie di Bigazzi, Gianna, Dori Ghezzi, Aleandro Baldi, Marco Masini e Riccardo Azzurri (Foto Cge Fotogiornalismo) 

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2016/09/05/foto/firenze_nasce_il_lungarno_giancarlo_bigazzi-147238269/1/#1

Cosa resterà di quegli anni… La musica di Giancarlo Bigazzi.

La musica di Giancarlo Bigazzi. Concerto alla Tenuta Carlini a Fiorenzuola di Focara (PU), nel Parco Naturale San Bartolo

Giovedì 18 Agosto 2016, ore 21.
Bologna, 11/08/2016 – 11:55 (informazione.it – comunicati stampa – arte e cultura)

Cosa resterà di quegli anni…
Concerto alla Tenuta Carlini – Fiorenzuola di Focara (PU).
Giovedì 18 Agosto 2016, ore 21,00.
Secondo appuntamento con i concerti all’Anfiteatro Naturale della Tenuta Carlini – Fiorenzuola di Focara.
Cosa resterà di quegli anni…

Giancarlo Bigazzi.
Bastano nome e cognome per identificare un repertorio che rappresenta la Musica italiana.
Una carriera lunga 40 anni che ha permesso al Maestro di lasciarci un patrimonio musicale con oltre 1.300 testi e 32 partecipazioni a Sanremo, firmando i più grandi successi di Umberto Tozzi (“Ti amo” e “Gloria”), Marco Masini (“Ci vorrebbe il mare”), Massimo Ranieri (“Erba di casa mia”, “Vent’anni”, “Rose rosse”), Gianni Bella (“Non si può morire dentro”), Marcella Bella (“Montagne verdi”) Mia Martini (“Gli uomini non cambiano”). E ancora “Lisa dagli occhi blu” di Mario Tessuto, “Luglio” di Riccardo Del Turco e “Self Control” di Raf fino all’Oscar nel 1992 per la colonna sonora di “Mediterraneo” di Gabriele

Salvatores.
Il cantautore Franco Fasano: “Sono entrato in casa di Giancarlo ed ho riconosciuto subito il fuoriclasse che era… Mi sono subito riconosciuto nelle copertine dei dischi, nel pianoforte… Ho un rimpianto molto grande, quello di non aver collaborato con lui. Il fatto di curare questo evento in sua memoria mi riempie di orgoglio. Prendere “Vent’anni”, legata al mio primo amore… Approfondirla e farla diventare quasi un pezzo classico per quartetto d’archi e fisarmonica arricchisce al punto tale da rendere più maturo anche un autore navigato”.

Cosa resterà di quegli anni... La musica di Giancarlo Bigazzi. Concerto alla Tenuta Carlini a Fiorenzuola di Focara (PU), nel Parco Naturale San Bartolo
Alla serata parteciperanno autori, giornalisti, scrittori, amici e familiari di Giancarlo e non mancheranno grandi sorprese per tutti i presenti.
Lo scenario del Parco Naturale del monte San Bartolo si pregerà della presenza di ben dodici musicisti pronti ad omaggiare con la loro arte le indimenticabili parole di Giancarlo Bigazzi. Un incanto di musica e natura per un avvenimento che vi colpirà nel profondo, un’occasione imperdibile per tutti quelli che lo hanno amato, conosciuto, ascoltato in ogni sua forma e che si sono riconosciuti in parole e musica, ma soprattutto l’opportunità di far scoprire ai giovanissimi la musica italiana di anni in cui si poteva urlare al vento: “E me ne andai verso il destino con l’entusiasmo di un bambino”.

Musicisti ed interpreti:

Franco Fasano.
Massimo Tagliata.
Sonia Cavallari.
Emanuela Saponieri.
Angela Benelli violino
Elena Majoni violino.
Nicoletta Bassetti viola.
Cecilia Biondini violoncello.

La Tenuta Carlini, situata nel Parco Naturale San Bartolo, rappresenta l’espressione della produzione di vino italiana di nicchia da agricoltura biologica.

“Quando Andrea Carlini, ancora studente, interessato ad esperire il mondo della viticultura, decideva di impiegare ad uso sperimentale di studio e di ricerca una vecchia vigna, da tempo ereditata, per osservare direttamente sul campo le cognizioni acquisite e verificare le forme dei processi della produzione e della trasformazione delle uve. In

seguito, spinto dal desiderio di creare un’azienda vinicola e dalla passione nel frattempo insorta, decise di impiantare nuovi vigneti, utilizzando le marze dei vitigni autoctoni del vecchio vigneto, che risultavano conservare ancora i migliori cloni delle uve Sangiovese, Montepulciano ed Albanella. Nel frattempo il suggestivo promontorio spiovente a picco sull’Adriatico, che da Gabicce Mare porta alla città di Pesaro e nel cui ambito insisteva la tenuta, veniva dichiarato Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo per la sua alta biodiversità e per l’amenità del paesaggio collinare. I vini in esso prodotti ottenevano il riconoscimento della qualità DOC “sottozona” dei Colli Pesaresi, nella constatazione di un territorio particolarmente vocato per morfologia e clima alla coltivazione della vite. L’ampio consenso acquisito dai suoi vini ha infine spinto l’azienda a spiegare la medesima passione nella promozione e nella coltivazione selezionata del Pinot Nero, forse il più nobile dei vitigni, riconosciuto anch’esso come “sottozona” Focara dal Decreto Ministeriale del 13/10/2011, ottenendo un brut d’eccellenza, vinificato con metodo classico”.

INFO:
Strada Fontanelle, 3 – 61121 Fiorenzuola di Focara (PU)
info@tenutacarlini.it
Tel. 0721 27555

La grande truffa della sedicente “canzone d’autore”

Mi è capitato di leggere una frase di Francesco Bianconi dei Baustelle, contenuta in un’intervista concessa al blog Pixarprinting.

La frase è questa:

“Io amo De André, un po’ meno il suo pubblico, forse, e chi pensa che la musica popolare buona sia solo quella che in Italia chiamiamo ‘canzone d’autore’”.

Ammetto che mi sono sentito confortato: mi pare di cogliere nelle parole di Bianconi, che non solo io considero uno degli autori italiani più importanti degli ultimi anni, una presa di distanza dalla definizione “canzone d’autore” e soprattutto dall’uso strumentale e autocelebrativo che se ne fa.

Dell’argomento ho discusso più volte, anche in pubblico, con gli amici del Club Tenco e del Premio Recanati, trovandomi felicemente in quasi totale disaccordo con loro.

E ne discuto ogni volta che qualcuno mi dice di sé: “Io faccio canzone d’autore”. Bella scoperta, gli rispondo di solito: qualsiasi canzone è una canzone d’autore, perché è stata scritta da un autore. Il punto è che chi dice di sé “io faccio canzone d’autore” lo dice come se questo lo ponesse su un piano diverso e migliore rispetto agli altri, quelli che, poveretti, si limitano a scrivere canzoni e basta (belle o brutte che siano).

Alla definizione “canzone d’autore” ha dedicato una voce l’Enciclopedia Treccani, facendola scrivere a Roberto Vecchioni (la trovate qui); ma una definizione più semplice e breve l’ha data Giada Pizzolo, che scrive:

“La canzone d’autore non è semplicemente una canzone firmata, in quanto tutte lo sono, secondo il diritto d’autore. La parola ‘autore’ è intesa in senso forte, come elemento di distinzione e identità”.

In sostanza, nel linguaggio comune “canzone d’autore” è usato per riferirsi a una canzone “di qualità”, quindi aprioristicamente superiore a tutte le altre canzoni considerate commerciali o “leggere”, quindi di minore pregio.

Ed è questo che mi fa sempre incazzare. Quello che penso io è che, ammesso che possa aver senso la distinzione fra “canzone importante” e “canzone meno importante” – ma esistono canzoni sedicenti “d’autore” di nessuna importanza, e canzoni “non d’autore” estremamente importanti e significative – l’appartenenza all’una o all’altra categoria potrà essere stabilita solo a posteriori, e affidata al giudizio critico e popolare su quella determinata canzone. Non so: è come dire “io scrivo libri importanti” e dirselo da soli, prima ancora che qualcuno li abbia letti e valutati. E’ come volersi collocare, a proprio insindacabile giudizio, in una categoria superiore e più qualificata e qualificante rispetto agli altri che si limitano a scrivere canzoni (o “canzonette”: parola bellissima, che amo molto e che non considero per nulla riduttiva, anzi).

Nessuno considererebbe mai una canzone dei Pooh o una canzone di Umberto Tozzi come una “canzone d’autore”: eppure Roby Facchinetti e Valerio Negrini, oppure Giancarlo Bigazzi, sono e sono stati autori di grandissimo valore, mille volte superiori a tanti stronzetti anche famosi che scrivono canzoni noiose e presuntuose giustificando la loro esistenza con la (autodichiarata) appartenenza alla “canzone d’autore”.

Perché, diciamoci la verità: è molto, ma molto più difficile scrivere una bella canzone di musica leggera, che diventi popolare e piaccia alla gente e acquisti un’importanza che vada oltre il momento storico in cui ha avuto successo, che scrivere una qualsiasi puttanata noiosa e inascoltabile nascondendosi dietro l’alibi della “canzone d’autore”.

Scrivo questo a ragion veduta: ho appena finito di ascoltare 480 canzoni inedite, quelle candidate al mio concorso per autori “Genova per Voi”, e ho sentito, purtroppo, tanta roba brutta, roba che uno si domanda se chi l’ha scritta l’abbia mai riascoltata con un minimo di senso autocritico o se l’abbia mai fatta ascoltare a qualcuno che non siano i suoi genitori o la sua fidanzata.

Scrivere una canzone – e lo dico a cuor leggero, non essendone io capace – è un lavoro difficile, impegnativo, anche rischioso, e non è certo alla portata di tutti. Eppure c’è in giro tanta gente che non solo è convinta di saper scrivere canzoni, ma che oltretutto dice di sé “io scrivo canzoni d’autore”. Ma mi faccia il piacere, commentava Totò.

C’è in giro gente che è convinta che trattare in una canzone un argomento “importante” – l’immigrazione, la violenza sulle donne, i diritti degli omosessuali, i morti sul lavoro, ditene voi un altro qualsiasi – sia già sufficiente per essere considerato un autore di canzoni d’autore. E così siamo ammorbati da canzoni brutte, insipide e presuntuose che cercano autogiustificazione alla loro esistenza nel fatto stesso che trattano (male, oltretutto) un tema sociale o d’attualità. E se spieghi ai loro autori che la loro canzone avrà anche un tema importante, ma resta una brutta canzone, se la prendono a male e si offendono e ti danno del qualunquista disimpegnato. Allora provo a spiegargli che diffido pregiudizialmente di chiunque cerchi di acquistare credibilità con l’espediente di trattare un argomento “forte”, e, ancora di più, che credo che il testo di una canzone – di una “bella” canzone – non debba mai essere didascalico o moralistico.

Per dire: penso che all’accettazione dell’omosessualità abbia giovato molto più il testo di “Pierre” dei Pooh, scritto da Valerio Negrini, che qualsiasi testo di canzone “d’autore” sullo stesso tema uscita nei quarant’anni passati a oggi dall’uscita di “Pierre”. Andate a leggere il testo di “L’amore merita”, scritto da Simonetta Spiri con Luca Sala, uno degli autori di “Non è l’inferno” di Emma, e con Marco Rettani, autore del romanzo “Non lasciarmi mai sola”. Questa è quella che io considero una canzone strumentale, d’occasione, scritta per far parlare di sé (e infatti, guarda caso, è stata pubblicata e pubblicizzata in concomitanza del decimo anniversario di una help line per gay): un perfetto esempio di quel che scrivevo poc’anzi, di tentativo di autolegittimazione di una canzone ricercato attraverso una rivendicazione di “importanza” del testo. Se c’è bisogno di annunciarlo, di cosa tratta una canzone, vuol dire, semplicemente, che quel testo non è sufficientemente valido. E infatti quello di “L’amore merita” è un testo pasticciato, confuso, sloganistico.

Come purtroppo, e concludo, lo sono molti testi della sedicente “canzone d’autore” italiana. Questo, almeno, è il mio parere. E il vostro?

Franco Zanetti

http://www.rockol.it/news-660257/canzone-d-autore-truffa-polemica

Marcella, io tra canzoni e tv

by: m.bresciaoggi.it

FAS.  10.03.2016

(ANSA) – ROMA, 10 MAR – La parola d’ordine è emozione. E’ il filo conduttore che unisce le 17 canzoni di “Una serata.. Bella. Per te, Gianni!”, il disco dall’11/3 nei negozi (già in formato digitale) prodotto da Colorado Film, che segna il ritorno di Marcella Bella, accompagnata da amici e colleghi che hanno voluto partecipare all’omaggio al fratello Gianni. L’album è una sintesi della serata-evento sold out di un anno fa a Milano che è stata anche un successo in tv (Rete4 dopo una prima messa in onda a giugno l’ha riproposta anche a gennaio). In scaletta successi come Io domani, Montagne verdi, Non si può morire dentro, con la partecipazione di Umberto Tozzi, Loredana Bertè, Mario Biondi, Mario Lavezzi, Annalisa, Deborah Iurato. “Canzoni che sono state la colonna sonora della nostra vita – dice Marcella – perché le emozioni non vanno cancellate ma recuperate. E con questo spirito abbiamo dato vita a un’altra serata evento che andrà in onda domenica 13 sempre su Rete4 dedicata a Mogol. E ce n’è una in preparazione per Bigazzi”.

 

Venerdì 4 marzo


Si calcola che abbia venduto qualcosa come 75 milioni di dischi, per quanto le stime in casi come questi siano sempre difficili. E’ comunque un fatto che Umberto Tozzi, che oggi compie 64 anni essendo nato il 4 marzo 1952, sia uno dei cantanti italiani più popolari nel mondo. Un precursore, avendo raggiunto il successo all’estero quando erano davvero pochi i cantanti italiani ad avventurarsi fuori confine. Il top lo ha raggiunto grazie a Laura Branigan, che ha portato la sua Gloria al primo posto delle classifiche americane: l’unico italiano a riuscirci prima era stato Domenico Modugno con Nel blu dipinto di blu. La stessa canzone, questa volta nella versione di Tozzi, compare anche nelle colonne sonore dei film Flashdance e The wolf of Wall Street. Innumerevoli i successi firmati dall’artista torinese, la gran parte insieme a Giancarlo Bigazzi: da Ti amo a Tu, da Stella stai a Notte rosa, fino a Gli altri siamo noi e Io muoio di te. Pochi cantanti hanno lasciato un segno nel mondo della musica pop italiana come Tozzi, artista baciato da un grande successo popolare, ma non sempre considerato come avrebbe meritato dalla critica.

Gli altri fatti del giorno:
1678: nasce il compositore e violinista Antonio Vivaldi
1877: Emile Berliner brevetta il microfono
1932: nasce la cantante Miriam Makeba
1938: nasce il musicista Angus MacLise, primo batterista dei Velvet Underground
1941: muore il compositore e direttore d’orchestra Edoardo Mascheroni
1943: nasce il cantante Lucio Dalla
1943: White Christmas di Irving Berlin vince l’Oscar come miglior canzone
1948: nasce Chris Squire, bassista degli Yes
1948: nasce il cantante Shakin’ Stevens
1951: nasce il cantante e chitarrista Chris Rea
1963: nasce il bassista Jason Newsted
1968: nasce la cantante ed attrice Patsy Kensit
1970: nasce il cantante Riccardo Sinigallia
1971: nasce Fergal Lawler, batterista dei Cranberries
1971: nasce la giornalista musicale Paola Maugeri
1984: a Melbourne i Police tengono il loro ultimo concerto prima di una lunghissima pausa
2001: muore Glenn Hughes, cantante dei Village People
2006: si conclude la 56^ edizione del Festival di Sanremo, vince Povia con Vorrei avere il becco

by http://www.spettakolo.it/2016/03/04/venerdi-4-marzo/

Anche gli autori premiati a SANREMO 2016: arriva il PREMIO BIGAZZI, riconoscimento alla “Miglior musica”

by allmusicitalia.it

PREMIO BIGAZZI, riconoscimento alla “Miglior musica”

6 febbraio 2016

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Quest’anno la competizione canora del  Festival della Canzone italiana di Sanremo si arricchisce di un nuovo premio. Oltre al premio “assoluto” assegnato a i vincitori delle due categorie “Campioni” e “Nuove proposte”, al celebre Premio della critica Mia Martini, al Premio Sergio Bardotti per il miglior testo, a quello Asso Musica e all’annuale riconoscimento alla carriera consegnato ad artisti che hanno segnato per qualche motivo la tradizione musicale nostrana, arriva in questa edizione della kermesse canora un’ulteriore premiazione. Il premio è intitolato al Maestro Giancarlo Bigazzi, autore e produttore tra i più apprezzati nel mondo e tra i più prolifici della musica italiana, e decreterà la canzone con la miglior musica.

Il premio per la miglior Musica Giancarlo Bigazzi, sarà assegnato dai musicisti professionisti dell’orchestra di Sanremo ed è stato fortemente voluto dal conduttore e direttore artistico Carlo Conti, sempre più attento al mondo della musica e alle sue multiformi realtà.
Insieme a SIAE, la Direzione artistica del Festival ha deciso di rendere il giusto onore a quegli autori che scrivono e compongono i successi sanremesi.

“È un dovere della musica evidenziare e valorizzare il ruolo degli autori dei testi ed i compositori delle musiche – ha affermato Carlo Contied è un dovere del Festival premiare queste figure così importanti”.

È fondamentale e giusto che agli autori e ai compositori venga data la visibilità che meritano”, ha aggiunto con soddisfazione il Presidente SIAE, Filippo Sugar“La nostra Società è fiera di avere contribuito a questa importante decisione della Direzione artistica del Festival della Canzone. Giancarlo Bigazzi è stato nostro associato per oltre 40 anni e le sue canzoni sono un pezzo della storia musicale e culturale del nostro Paese. Ringrazio Carlo Conti per la sensibilità dimostrata nei confronti degli autori e compositori”.

Giancarlo Bigazzi, anche conosciuto con lo pseudonimo di Katamar, è stato un compositore, paroliere e produttore discografico. Componente del gruppo degli Squallor, è stato uno dei più noti autori e scrittori di testi della canzone italiana.
Fra i suoi più grandi successi discografici troviamo Gli uomini non cambianoRose rosse, Montagne verdi, Lisa dagli occhi blu, Gloria, Si può dare di più, Non amarmi, Gente di mareBella stronza e Cirano, scritta a quattro mani con Beppe Dati d incisa da Francesco Guccini.

Sempre più spazio alla musica, come è giusto che sia, dunque, in questa nuova edizione del Festival di Sanremo grazie anche a questo riconoscimento volto a premiare e far conoscere ai più l’artigianalità della musica e la manodopera che si cela dietro le “canzonette”.

 

Arte: a Firenze una mostra ricorda Giancarlo Bigazzi, omaggio al geniaccio della canzone italiana

Bigazzi

Firenze ricorda il geniaccio della canzone italiana con una mostra d’arte, un ciclo di salotti culturali, un libro di poesie, performance musicali ed una colonna sonora inedita arrangiata dal figlio Giovanni. Arte, musica e parole alla Palazzina Forte Belvedere, a Firenze (FI) per “Ventum…un’apertura d’ali”, la rassegna multidisciplinare dedicata all’autore e produttore discografico toscano che dal 22 marzo al 6 aprile svelerà per la prima volta un Giancarlo Bigazzi intimo e sensibile alla forza e alla bellezza della natura attraverso le opere pittoriche dell’amico, Massimo Innocenti ideatore con Giovanni e la moglie Gianna Bigazzi dell’evento-omaggio (info su www.bigazzimusic.com e https://www.facebook.com/GbMusicRecords?fref=ts).

Organizzato da GB Music con il patrocinio del Comune di Firenze, “Ventum – Un’apertura d’ali”; un inno all’amore e alla vita che vuole continuare mediante il progetto artistico portato avanti da Giovanni e Gianna Bigazzi, produttrice discografica, a tre anni dalla sua scomparsa. La rassegna racconta grazie ad un meraviglioso collage audio-visivo una carriera lunga 40 anni che ha permesso al Maestro Bigazzi di lasciarci un patrimonio musicale straordinario con oltre 1.300 testi e 32 partecipazioni a Sanremo, firmando i più grandi successi di Umberto Tozzi (“Ti amo” e “Gloria”), Marco Masini (“Ci vorrebbe il mare”), Massimo Ranieri (“Erba di casa mia”, “Vent’anni”, “Rose rosse”), Gianni Bella (“Non si può morire dentro”), Marcella Bella (“Montagne verdi”). E ancora “Lisa dagli occhi blu” di Mario Tessuto, “Luglio” di Riccardo Del Turco e “Self Control” di Raf fino all’inno del calcio storico fiorentino (“Viva Firenze”) e all’Oscar nel 1992 per la colonna sonora di “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores.

La mostra e l’inedito musicale. Le opere di Massimo Innocenti, pittore, docente di arti plastiche e critico d’arte fiorentino che popolano gli ambienti della Palazzina del Forte Belvedere sono il filo conduttore visivo ed motivo della rassegna. Realizzate utilizzando le tecniche più diverse, dalla pittura su tavola e tela con gesso, foglia d’oro, argento, rame, fino all’impiego del bitume e della pittura ad olio, le opere sono dislocate su entrambi i piani della Palazzina. Ad accompagnare la mostra, una vera e propria colonna sonora che contiene un inedito iniziato a comporre da Giancarlo Bigazzi, in cui ritroveremo la sua voce uscire tra le note, e finito di arrangiare dal figlio Giovanni con la collaborazione di Emiliano Garofoli. L’inedito rappresenta un magnifico testamento musicale della letteratura musicale italiana della sua generazione.

Bigazzi RacConta, il salotto culturale. Da Marco Masini ad Aleandro Baldi, dal Maestro Alberto Veronesi a Paolo Ruffini, da Franco Fasano e Fabrizio Moretti. Sono alcuni degli ospiti del salotto culturale, con alcuni di loro ha condiviso un pezzo del loro percorso artistico, musicale ed umano, che arriveranno alla Palazzina del Forte Belvedere per celebrare il grande Bigazzi.

Condotto da Massimiliano Simoni, patron di ARTITALY (già Presidente del Festival La Versiliana e Pucciniano), al salotto parteciperanno musicisti, autori, scrittori, giornalisti ed amici di Giancarlo. Quattro complessivamente gli appuntamenti: venerdì 27 e sabato 28 marzo, venerdì 3 e sabato 4 aprile. Il programma dettagliato potrà essere consultato sul sito www.bigazzimusic.com

by toscanacalcio.net

Sanremo 2014, Scandurra: “Il Piemonte e Torino potevano dare di più sul palco”

Il popolare critico musicale commenta la prima serata del 64° Festival della Canzone Italiana. Il giudizio sulle performances di Luciana Littizzetto, Perturbazione e Frankie-hi nrg mc

Comunicato Stampa
“Il Piemonte e Torino potevano dare di più sul palco del Teatro Ariston”. Lapidario il giudizio di Maurizio Lorys Scandurra, il noto giornalista e critico musicale, scrittore, autore e conduttore radiotelevisivo, in questi giorni in trasferta nella Città dei Fiori per capitanare un cast d’opinionisti d’eccezione composto da Antonio Lubrano, Monia Russo, il crooner Matteo Brancaleoni, Mariella Nava, Silvia Mezzanotte (voce dei Matia Bazar), Tullio De Piscopo, Andrea Mingardi, Monia Russo, il noto hair stylist dei famosi Toni Matta e l’Avvocato Patrizia Polliotto.

“Le performances musicali dei rappresentanti sanremesi nati ai piedi della Mole, quali i Perturbazione e il rapper Frankie-hi nrg mc lasciano molto a desiderare entrambe sotto il profilo della qualità delle canzoni: melodie sintetiche, testi scontati e colmi all’inverosimile di luoghi comuni, e voci per nulla all’altezza di interpretazioni intense”, dichiara Scandurra.

“Lontani anni luce i tempi di grandi artisti piemontesi quali Valerio Liboni de I Nuovi Angeli, i Subsonica, Danilo Amerio, Gilda, Dino, Giorgio Faletti, Sergio “Moses” Moschetto, Ariel, Umberto Tozzi e le splendide canzoni scritte da quell’angelo indimenticato e irraggiungibile delle sette note italiane che è stato il paroliere e compositore Giancarlo Bigazzi. Tutti artisti che hanno lasciato un’impronta secca nel cemento della storia della musica italiana, un segno indelebile sul palco di Sanremo, nel cuore e nelle orecchie degli italiani di ieri, oggi e domani, perchè una bella canzone non ha tempo nè età. Resta per sempre”, aggiunge il noto giornalista musicale. Per poi concludere: “Peccato non poter dire lo stesso delle gag della Littizzetto, ca va sans dire! Per fortuna non sarà così: passeranno come l’acqua sotto i ponti, scontate come sono, per la Luciana piemonteisa che ha da sempre un occhio rivolto a un linguaggio televisivo più simile a quello comunemente classificato “da caserma”, e non di certo a quello tipico, elegante e prezioso da madama dei salotti bene della Torino borghese, colta e raffinata”.

leggi l’articolo su torinotoday.it

Un nuovo sito per ricordare Giancarlo Bigazzi a un anno dalla scomparsa. La dedica commossa della moglie Gianna

E’ trascorso un anno dalla scomparsa di Giancarlo Bigazzi, grande artigiano della musica e genio incontrastato del pop italiano degli ultimi cinquant’anni. Un nuovo sito dedicato a lui e un ricordo della moglie nel primo anniversario.

Innegabile la sua abilità di creare su misura per i suoi artisti, quasi in maniera sartoriale, tra i quali Massimo Ranieri, Umberto Tozzi, Marco Masini, Raf, Mina, Loretta Goggi, Caterina Caselli, Patty Pravo, Marcella e Gianni Bella, Ornella Vanoni, Milva, Gianni Morandi e tanti altri.

E’ anche stato il fautore di uno dei momenti più felici della carriera di Mia Martini negli anni 1991/92 con le splendide composizioni “Gli uomini che non cambiano” e “Rapsodia” che si piazzarono, rispettivamente, al 2° posto e 4° posto, al Festival di Sanremo e all’Eurofestival del 1992.

Molti suoi brani sono diventati la colonna sonora alla storia del nostro Paese, entrate di diritto nell’immaginario collettivo: da “Rose rosse” a “Lisa dagli occhi blu”, da “Gloria” a “Si può dare di più” e l’elenco continuerebbe ancora….

Nel mese di Febbraio ha visto la pubblicazione del libro scritto da Aldo Nove, che ripercorre ne “Il geniaccio della canzone italiana”, mischiando poesia e narrazione, la storia, a mo’ di favola, di questo originale maestro. ‘Le cose sono nell’aria’, dice Andy Warhol, ‘il genio è chi è capace di prenderle’. E Giancarlo Bigazzi ha saputo cogliere quelle immagini: ognuna nel momento in cui aveva bisogno di essere espressa e resa comune. Uomo dal carattere schivo, apparentemente burbero, una persona di grande temperamento e sensibilità.

Questo anniversario, pur triste, vede un omaggio importante: la messa on line, il 19 gennaio 2013, di un nuovo sito dedicato al Maestro, dove si potranno ripercorrere tutti i momenti musicali, mentre nella sezione Discografia, rivivere, attraverso i filmati, le canzoni più belle del recente passato.

Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro del figlio Giovanni che, al passo coi tempi, continua il lavoro discografico e che per il nuovo sito si è avvalso dell’esperienza di Federica Lorenzi de Lafenicestudio(www.lafenicestudio.com)che ne ha curato la parte creativa e tecnica.

Una responsabilità nel portare avanti quanto realizzato dal Maestro, proprio come era stata preannunciato nel 1982 nel brano “Conto su di te”, inciso da Adriano Celentano, in cui un padre si rivolge al figlio: ‘prendi il posto mio per tirare il carretto, conto su di te, non scansare la lotta, conto su te, perché affronti la roccia che una vita è, e lo faccia meglio di me‘.

Struggenti le parole che Bigazzi rivolge alla donna più importante della sua esistenza, come riportato nel libro: ‘la mia gratitudine e il mio pensiero più sentiti per l’Eternità vanno a Gianna. Se avete letto la mia storia, sapete già di chi vado a parlare. Ma desidero io dirvi l’importanza di questa donna che mi ha accompagnato in quasi mezzo secolo di vita. Si dice spesso che accanto a un grande uomo c’è sempre una grande donna. Personalmente, non mi sono mai sentito grande, per niente … ma certamente, per fortuna, ho vissuto, è vero, accanto a una grande donna e non solo. Mi ha affiancato per decenni, con intelligenza, senza prevalere, con tanta dedizione, comprensione ed eroica sopportazione’.

E Gianna Albini Bigazzi, la moglie, nel primo anniversario della morte, lo ricorda con questa commovente dedica:
‘Nel silenzio di un anno senza Giancarlo, siamo noi ora, a cercare le parole….
ci viene il desiderio di ricordarlo, di far sapere, come una solenne dichiarazione di nostalgia, che Giancarlo non c’è più e non c’è già più da un anno!
Vorrei vederlo nella sua poltrona immerso in una nuvola di fumo e pensieri….
Vorrei sentirlo ancora, strimpellare al pianoforte a notte fonda, preso da raptus di trovare nuove note perfette per la sua melodia.
Vorrei vederlo assorto a dispensar consigli a chi con tanta speranza si affaccia al palcoscenico della musica.
Forse vorrei solo, che fosse ancora qua!
Allora nel silenzioso vuoto che ha lasciato, mi rendo conto che non siamo poi cosi soli. La sua Musica, i suoi scritti, e i suoi spartiti sono tanti e poi tanti, che non si esauriscono nel lasso di tempo di un addio.
La Musica di Giancarlo è più viva che mai adesso che porta il peso della sua assenza….
Il piccolo esercito di grandi cantanti che si sono formati alla fucina di Giancarlo è ancora armato dalla sua musica e poesia, così continua a strapazzare i nostri cuori, vinti da emozioni senza tempo e profumo di “Rose Rosse”.
Ci manchi Giancarlo e con “Un’Apertura D’Ali”, ti arrivi il nostro amore e ricordo di te!’.

…clicca per leggere l’articolo su musicalnews.com…