Caso maro’: blog Grillo dedica canzone a Latorre e Girone

da adnkronos.com

Sulle note di ‘Si può dare di più’, celebre motivo anni ’80 interpretato da Morandi, Ruggieri e Tozzi, il blog di Grillo dedica una canzone a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò trattenuti in India da circa 27 mesi con l’accusa di aver ucciso due pescatori locali. “In una notte di venerdì gli abbiamo detto tu torna lì, ti voglion solo per un week end, anche il tuo amico viene con te”, recita il motivo firmato da Andrea Tosatto.

“Non preoccuparti, parti marò, devi fidarti, non dirci no. Non si poteva tenerti qui! Tu dacci retta, è meglio così… E iniziò un’odissea ch’è una pura follia, senza un vero perché li abbiam mandati via. Già due anni oramai che son persi laggiù. C’è chi dice che poi non tornan più… In quella barca persa nel blu – prosegue il testo – erano solo due marinai, lasciati soli sempre di più nella bufera dei loro guai. Perché in Italia l’Amanda Knox la rivedremo solo in tv, ma ci inchiniamo a chicchessia la sudditanza é la nostra virtù”.

E ancora. “Il Marò non c’è più é tornato a Mumbai, il Marò resta là anche se non vorrei, come fare non so, non lo sai neanche tu ma l’Italia da un po’ non conta più. Mentre il tempo va sulle nostre vite, quei due sono in India da un’ eternità. Non pensarci Marò non chiamar neanche più! Fatti un selfie per noi ridici su! Il Marò non c’è più é tornato a Mumbai, il Marò resta là e ‘non son cazzi miei’, come fare non so, non lo sai neanche tu ma l’Italia da un po’ non conta più. Come fare non so, non lo sai neanche tu ma l’Italia da un po’ non conta più”.

 

 

Umberto Tozzi e Gianni Morandi al teatro Duse di Bologna

Cantano “Si può dare di più”.

Gianni Morandi su Fb

3 gennaio. Quando cantammo questa canzone a Sanremo, Enrico, Umberto ed io, non pensavamo che avrebbe avuto questo successo, che sarebbe diventata così famosa. Inno della Nazionale Cantanti, ci ha accompagnato durante tutte le manifestazioni e le iniziative di solidarietà. In tanti anni la Nazionale Cantanti ha contattato molte realtà legate al sociale e tante associazioni nate soprattutto per aiutare bambini in difficoltà. Abbiamo conosciuto, in più di 30 anni di attività, migliaia di volontari anonimi che si dedicano agli altri senza pretendere niente, nè soldi, nè medaglie, nè cercano interessi personali. Non finiremo mai di imparare da queste persone che si dedicano al prossimo generosamente “…senza essere eroi…” SI PUÒ DARE DI PIÙ, clippino numero 50.

visita la sua pagina ufficiale su Fb per vedere il video: Gianni Morandi

da: www.ottopagine.net

L\'Avellino ha tutto per arrivare primo

UMBERTO TOZZI ON LINE – 19

LUNEDì 15 NOVEMBRE – TOZZI-MASINI

Il progetto che mi ha visto coinvolto nel duettare con Marco Masini è stato frutto di un lavoro di collaborazione nato in uno spirito molto bello, nella ricerca di qualcosa nuovamente con Mario Ragni, grande personaggio della discografia italiana, che purtroppo è venuto a mancare, a cui si deve l’intuizione di cui già parlai che portò alla realizzazione di Si può dare di più. Presi al volo l’occasione di fare ancora qualcosa con Mario che aveva nella passione verso il suo lavoro e i suoi artisti una dote oramai introvabile in chi fa oggi il discografico e poiché stava lavorando con Masini che era il suo artista di riferimento di quel momento, accettai con entusiasmo questo progetto “ a due”.
Oggi ve lo dico francamente: credo che sia stata una bellissima idea quella di pubblicare un duetto di due pezzi inediti “Come si fa” e “Anima Italiana”, mentre se potessi tornare indietro non ripeterei l’operazione fatta con il reciproco scambio dei nostri grandi successi.
Alla fine abbiamo forse ottenuto il risultato di scontentare i miei e i suoi fans, perché avvicinare due mondi come i nostri con delle canzoni nuove è stato stimolante, ma andare a toccare canzoni consolidate si rischia di creare una sorta di “ritocco ad opere ben riuscite” che lascia l’ascoltatore con l’idea che determinati lavori, specie se ben riusciti, devono essere lasciati alla storia per quanto hanno già rappresentato.
Avevamo anche preparato un bel tour, ma poi abbiamo avuto delle incomprensioni sulla scelta dei musicisti, per cui mi sono trovato a sentirmi più ospite che protagonista del mio stesso spettacolo perché Marco voleva che tutto ruotasse intorno al suo team di lavoro, e a me questa cosa non stava benissimo anche per rispetto dei ragazzi bravissimi che lavorano con me.
In ogni caso ho riscoperto il gusto di collaborare, viste le tante e importanti collaborazioni che ho avuto nella mia carriera. Io amo stare sul palco, anche con altri musicisti soprattutto perché mi diverto. A volte è bello suonare la musica in compagnia di chi fa il mio stesso mestiere. Il potere delle sette note è creare un linguaggio semplice e immediato, che ti fa stare piacevolmente bene nella modalità di comunicazione, quella musicale appunto, che è quella che preferisco in assoluto.

UMBERTO TOZZI ON LINE – 10

     
UMBERTO TOZZI ON – LINE  
   
LUNEDì 21 GIUGNO – INVISIBILE 1987  
   
In concomitanza con il Sanremo di “Si può dare di più”, la mia casa discografica, attraverso Mario Ragni, che purtroppo è venuto a mancare l’anno scorso e con il quale collaborai per il progetto Tozzi Masini, ebbe l’idea di pubblicare un album raccolta che si intitolava “MINUTI DI UN’ETERNITA’” che voleva essere una sorta di raccolta conoscitiva nei confronti del pubblico che , non avendo vissuto i miei grandi successi di fine anni 70 e inizio anni 80, non conosceva moltissimo del mio repertorio. Mario ebbe proprio l’idea di dare il titolo che come ben sapete è una delle frasi più significative di “Si Può dare di più”. Anche se sono conscio del fatto che questa pubblicazione ha rappresentato una sorta di “punto di ripartenza” per i tozziani di seconda generazione, è un disco che è stato deciso dalla Cgd ma che non aveva esattamente il mio gradimento, perché mi sembrava sin troppo evidente che si trattava di una scelta commerciale di scuderia atta a “fare fatturato”, e questo aspetto mi dava un po’ di fastidio perché il mio desiderio era mettere in rilievo le nuove storie musicali che avevo voglia di raccontare, piuttosto che ripubblicare le importanti ma già sfruttare pagine scritte in precedenza. In Ogni caso va riconosciuto a Mario di aver avuto il grande intuito di riuscire a coniugare la pubblicazione di un pezzo riuscitissimo, con l’esigenza dell’etichetta di fare i numeri importanti che ne sono effettivamente scaturiti. Quando penso a quell’anno, considero di aver pubblicato due dischi: la raccolta della Cgd di cui vi ho appena parlato, e il mio disco Invisibile, uscito poco prima della fine dell’anno. La prima cosa che mi vien da dire ripensando a questa pubblicazione, è che se tornassi indietro non sceglierei più Se non avessi te come singolo di lancio, ma piuttosto Immensamente. Intendiamoci ragazzi, ritengo “Se non avessi te” decisamente una bella canzone, ma che non rappresentasse in modo emblematico come avrebbe invece potuto fare Immensamente, il contenuto nel suo complesso di quell’album. A dire il vero ripensandoci la scelta, pur presa di concerto e in piena consapevolezza con il mio staff, fu un po’ condizionata dal fatto che per promozionare il disco fui invitato al programma del sabato sera di Adriano Celentano, ed essendo i tempi piuttosto contratti scegliemmo non riservandoci una lunga riflessione come già fatto in altre occasioni. A volte è giusto ammettere se si ritiene di aver fatto una scelta sbagliata, ma questo non toglie che Invisibile fu un disco importante e ben riuscito nel suo complesso. Magari non ha poi titoli cosi eclatanti presi singolarmente, ma conservo comunque bei ricordi, per esempio “Se non Avessi te” nacque in una casa di Bigazzi a Punta Ala, in una giornata sfigatissima dove non si sapeva cosa fare ma fortunatamente il pianoforte ci ha chiamati a sconfiggere la noia e ne ha cosi cambiato completamente il senso. Credo che gli altri pezzi siano titoli decisamente meno importanti rispetto a “Se non Avessi te” e “Immensamente”, magari qualcuno si ricorderà Io no, che pur non essendo un pezzo di particolare rilevanza per la mia carriera, mi ha dato la gioia di realizzare il video della sigla finale del Processo del Lunedì nel quale palleggiavo con Diego Armando Maradona….in tempo di Mondiali, perché non ricordarlo???  
 

UMBERTO TOZZI ON LINE – 9

13/06/2010 – 21:59
Umberto – umbertotozzi@umbertotozzi.com
UMBERTO TOZZI ON LINE
Dopo il disco Hurrah, non avevo piu voglia di fare programmi precisi, sia perche la situazione che mi si stava creando intorno diventava sempre meno sopportabile, sia perche’sentivo il bisogno di sentirmi piu libero di esprimermi, cosi come non farlo. Ero in sostanza piuttosto sfasato, senza particolari punti di riferimento perche’non mi fidavo piu di quello che mi consigliavano, e allo stesso tempo mi rendevo conto di non avere una direttiva musicale ben definita. Certo che la cosa strana ripensando a quel periodo e’che a tutti, abituati a “Tozzi fa un disco ogni anno” trovavano anamola la mia voglia di prendere un po di fiato, che invece ritenevo e ritengo una cosa normalissima per un artista come me , che avendo centrato tanti importantissimi successi , aveva sicuramente bisogno di creare un’oasi e di dire “che faccio mi alzo o non mi alzo dal letto??”…Beh, in quel periodo non mi sono alzato!! Poi pero’ e’successo quello che puo succedere nella vita di un artista che magari senza cercare per forza una canzone importante, viene trovato dall’ispirazione di un pezzo forte che ti fa ritrovare la voglia di alzarsi. Sto parlando di “Si puo dare di piu”: il resto della storia la conoscete, il fortunatissimo Festival, il primo posto in classifica e il successo del trio con Morandi e Ruggeri. Come sapete nello staff compositivo fece parte anche Raf, che pero’non si sentiva pronto per cantare in italiano e a questo proposito devo dire che mi e’stato riferito dal mio staff che in una intervista piuttosto recente lui avrebbe detto di essere fiero di non essersi esposto direttamente in quella situazione: sono rimasto sorpreso e fortemente dispiaciuto di sapere di questa dichiarazione, perche’ credo che lavorare insieme per questo progetto prima, e per Gente di Mare poi, sia stato il viatico per una carriera che dopo Self Control difficilmente sarebbe potuta proseguire se Raffaele non avesse cominciato a cantare in italiano. Piu penso a quanto ha detto e piu mi sento dispiaciuto, vi dico che davvero non ho assolutamente digerito questa cosa. Si puo dare di piu significa la mia “prima volta a Sanremo”. Una prima volta che sinceramente non ho voluto con “tutto me stesso”, anzi, perche’ la manifestazione in se’ non mi attirava. Perlomeno non ritenevo la situazione ideale di puntare a Sanremo per “riconfermarmi”, sia perche’ mi pareva di non dover esattamente “dimostrare qualcosa”… o no , che ne pensate??? In ogni modo, vi era una pressione lavorativa dello staff “dirigenziale” della Cgd , per cui accettai anche se li comincio un rapporto difficile con un Festival che, come sapete, mi dara anche grande delusioni che segneranno non poco le mie esperienze professionali piu recenti. Ciao, alla settimana prossima, vi parlero ‘ di Gente di Mare e di un nuovo intenso periodo della mia carriera.