Sanremo History, “Vorrei ricordarti fra cent’anni”. Il 1986 annienta il 2017, e oggi la super sfida tra ’87 e ’89

E’ il lungo percorso che ci porterà a decretare l’edizione principe delle 69 che si sono svolte finora del Festival di Sanremo. Dal 7 gennaio al 4 febbraio una sfida al giorno con il sistema degli scontri diretti stile tabellone tennistico. Tutti i giorni alle 13 vi renderemo conto dei risultati della sfida del giorno prima e vi presenteremo la sfida del giorno successivo: sedicesimi di finale, ottavi, quarti, semifinali e finale che decreterà quella che, secondo la redazione di OA Plus, è l’edizione più bella del Festival di Sanremo.

A passare questo turno dei sedicesimi nell’ambito della sfida lanciata dal nostro contest “Vorrei ricordarti fra cent’anni” è stata l’edizione del 1986, in sfida contro quella del 2017. Nessuna possibilità per il 2017, che ha chiuso mestamente con zero voti il duello.

Per il 1986 avevamo scelto queste 5 canzoni:

ADESSO TU Eros Ramazzotti
IL CLARINETTO Renzo Arbore
SENZA UN BRICIOLO DI TESTA Marcella Bella
E’ TUTTO UN ATTIMO Anna Oxa
LEI VERRA’ Mango

L’edizione del 1986 del Festival di Sanremo, la numero 36, si tenne al teatro Ariston di Sanremo dal 13 al 15 febbraio e fu condotta da Loretta Goggi, la prima donna nella storia del Festival a ricoprire questo ruolo, in collaborazione con Anna Pettinelli, già valletta dell’edizione 1983, Mauro Micheloni e Sergio Mancinelli (conduttori della contemporanea edizione di Discoring), mentre il giornalista sportivo Sandro Ciotti effettuava i collegamenti dal Casinò. Gli intermezzi comici furono affidati al Trio composto da Massimo Lopez, Anna Marchesini e Tullio Solenghi.

Per tornare a un’altra conduzione del Festival interamente femminile bisognava risalire a 25 anni prima nel 1961 con Lilli Lembo e Giuliana Calandra, la quale tuttavia fu sostituita prima della serata finale da Alberto Lionello. La Goggi fu anche l’interprete della sigla iniziale della competizione, Io nascerò, scritta da Mango, uno degli artisti in gara in quell’edizione.

Per la prima volta dal 1983 gli interpreti tornarono alle esibizioni parzialmente dal vivo con solo la base in playback ma non cantato sul palco e non in lip sync.

Vincitore di tale edizione fu Eros Ramazzotti (già vincitore delle Nuove proposte nel 1984) con il brano Adesso tu, che lo affermò definitivamente come stella della musica pop a livello internazionale, mentre tra le Nuove proposte s’impose Lena Biolcati con la canzone Grande grande amore, composta da Maurizio Fabrizio e l’allora batterista dei Pooh Stefano D’Orazio, che si aggiudicò anche il Premio della Criticafu la prima volta nella storia della rassegna in cui questo andò ad un vincitore effettivo. Questa edizione si ricorda anche per alcuni episodi che fecero scandalo: un battibecco andato in scena tra Donatella Rettore e Marcella Bella, e l’abbigliamento di Loredana Bertè, in gara con la canzone “Re”, che si presentò sul palco dell’Ariston con una pancia finta da dolce attesa.

Saluta la sfida dunque il 2017, che era in gara con questi cinque brani: “Occidentali’s Karma” di Gabbani, “Che sia benedetta” di Fiorella Mannoia, “Vietato morire” di Ermal Meta, “Il diario degli errori” di Michele Bravi, “Fatti bella per te” di Paola Turci.

OGGI IN DUELLO IL 1987 CONTRO il 1989

Questi i brani scelti per il 1987:

SI PUO’ DARE DI PIU’ Morandi/Tozzi/Ruggeri
IO AMO Fausto Leali
QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO Fiorella Mannoia
LA NOTTE DEI PENSIERI Michele Zarrillo
ROSANNA Nino Buonocore

Il trentasettesimo Festival di Sanremo si tenne dal 4 al 7 febbraio e fu presentato da Pippo Baudo, con Carlo Massarini in collegamento dal Palarock.

Gli intermezzi comici vennero affidati a Il Trio Lopez-Marchesini-Solenghi, già visti nell’edizione precedente, e a Giorgio Faletti.

Indimenticabili in questa edizione le esibizioni degli artisti internazionali dal Palarock, che videro la presenza tra gli altri dei Duran Duran e di Whitney Houston, quest’ultima addirittura ‘costretta’ al bis, episodio mai accaduto prima al Festival.

Durante la serata finale, Baudo decise di interrompere la kermesse per dare la notizia che all’ospedale di Padova era morto Claudio Villa, considerato il Reuccio della canzone italiana, scatenando l’ira del TG1 che avrebbe voluto dare per primo l’annuncio nel corso del telegiornale della notte.

A vincere la categoria Big fu il trio composto da Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi, con la canzone “Si può dare di più”, che risultò uno dei brani più venduti dell’anno; secondo fu Toto Cutugno, presente come autore con ben quattro brani che giunsero tutti tra le prime 7 posizioni. Tra le Nuove proposte s’impose Michele Zarrillo con la canzone “La notte dei pensieri,”. Tra gli altri brani in concorso, molto successo ottenne Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia, che si assicurò il Premio della critica.

Strepitosi i risultati televisivi del primo Festival con rilevamenti dell’auditel. Media del 68,95% di share (e punta del 77,50% di share medio per la serata finale).

Questi invece i brani scelti per il 1989:

TI LASCERO’ Fausto Leali/Anna Oxa
ALMENO TU NELL’UNIVERSO Mia Martini
COSA RESTERA’ DEGLI ANNI ’80 Raf
SE ME LO DICEVI PRIMA Enzo Jannacci
A CHE SERVONO GLI DEI Rossana Casale

Il trentanovesimo Festival di Sanremo si tenne a Sanremo dal 21 febbraio al 25 febbraio e fu presentato da Rosita CelentanoPaola DominguinDanny Quinn e Gianmarco Tognazzi, soprannominati dai media I figli d’arte a causa della fama dei loro genitori. In realtà la conduzione sarebbe dovuta andare a Renato Pozzetto, ma l’attore si ritirò poco prima della kermesse. Famose restarono le  gaffes e i lapsus linguistici dei quattro, forse tra i più disastrosi presentatori di tutte le edizioni. Fu il primo Festival diretto da Adriano Aragozzini, e il terzo più visto di sempre a livello di share.

L’89 verrà ricordato anche per gli interventi comici al vetriolo di Beppe Grillo, con fiumi di polemiche annesse.

Vincitori della sezione Campioni furono Anna Oxa e Fausto Leali con il brano “Ti lascerò”, mentre tra gli Emergenti s’impose Paola Turci con “Bambini e tra i Nuovi ebbe la meglio Mietta con “Canzoni.

Molto successo fra i Campioni fu riscosso anche dalla canzone Almeno tu nell’universo” di Mia Martini, che grazie a questo brano tornò al successo dopo un lungo periodo di lontananza dalle scene per via dl becero ostracismo da parte dell’ambiente musicale italiano, a causa della diceria che voleva che la cantante calabrese portasse sfortuna. Il brano ebbe un grande successo di vendite e si aggiudicò anche il Premio della critica. In questa edizioni si esibì (l’unica volta) anche Jovanotti con la dimenticabile “Vasco”.

Chi vincerà fra il 1987 e il 1989? Il verdetto come sempre domani, alle 13!

La prossima sfida fra le edizioni del Festival sarà fra il 1990 e il 2005.

https://oaplus.oasport.it/festival/12231/

Morandi e la nostalgia di Sanremo, su Fb spunta ‘Si può dare di più’

Morandi e la nostalgia di Sanremo, su Fb spunta 'Si può dare di più'

Gianni Morandi, Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri a Sanremo nel 1987 (fermo immagine dal video)

“7 febbraio. Stasera comincia Sanremo. Esattamente il 7 febbraio 1987, vincevo il mio primo ed unico Festival, insieme a Tozzi e Ruggeri”. E’ un post velato di nostalgia quello pubblicato da Gianni Morandi, sul proprio profilo Facebook, e che ripropone il video dell’esibizione a Sanremo 1987 assieme a Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri.

Quell’anno, il trio si aggiudicò la vittoria sulle note di ‘Si può dare di più‘, canzone nata dall’esperienza dei tre artisti nella Nazionale Cantanti.

“Fu molto emozionante, gioia per la vittoria e sincera commozione – scrive Morandi nella didascalia del post – perché proprio quella sera moriva un assoluto protagonista della canzone italiana e di tanti Festival di Sanremo, il grande Claudio Villa”.

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Sanremo 1987, quando si poteva dare di più

Metti insieme una voce rassicurante come quella di Gianni Morandi, uno dei veri e incontrastati innovatori del pop italiano come Umberto Tozzi e un cantautore intelligente e fuori dai canonici schemi anni Settanta come Enrico Ruggeri. Affida al gruppetto di amici un brano che parte piano e poi accelera diventando un inno irresistibile, come Si può dare di più (“Perché il tempo va sulle nostre vite, rubando i minuti di un’eternità!”), scritto da Tozzi con Giancarlo Bigazzi e Raf. Decidi quindi di miscelare il tutto e di portarlo al Festival di Sanremo, o meglio della Canzone Italiana. Che cosa può accadere se non vincere?

È il 1987 e sul palco dell’Ariston addobbato al neon si canta ancora con le basi, sfondo di ricche batterie elettroniche che rimbombano ed effetti. Il trio (così ribattezzato per l’occasione) arriva come strafavorito e di fatto sbaraglia la concorrenza, precedendo l’abbonato al secondo gradino del podio Toto Cutugno (“Figli della moda, la pubblicità ci frega, poi ci veste tutti uguali”) e la coppia felice Al Bano e Romina Power, in dolce attesa (“Nostalgia canaglia, che ti prende proprio quando non vuoi. Ti ritrovi con un cuore di paglia e un incendio che non spegni mai”). Tre canzoni senza cuore e amore, ma con anche (appunto) nostalgia, in particolare per Morandi che deve combattere in serata finale con la notizia della scomparsa del ‘reuccio’ Claudio Villa, suo acerrimo rivale ai tempi di Canzonissima.

È un’edizione in tutto e per tutto ottantiana quella di cui stiamo parlando, con Pippo Baudo gran cerimoniere ad annunciare i voti via Totip e gongolare sul bis di Whitney Houston. Ma è anche un’edizione ricca di brani destinati a durare nel tempo, per tutti i gusti, che lancia e rilancia volti come quello di Fausto Leali che aggredendo Io amo (“Sbadiglia piano una finestra, tra le persiane un po’ di blu”) riporta in primo piano la sua voce roca su un vero classico firmato, tra gli altri, proprio da Cutugno. E ancora c’è Fiorella Mannoia che si emoziona e trova nella straordinaria Quello che le donne non dicono (autori l’accoppiata Ruggeri-Schiavone, “Abbiamo troppa fantasia, e se diciamo una bugia, è una mancata verità che prima o poi succederà”) il trampolino per il salto di qualità definitivo, e ci sono gli zampettii ironici intelligenti, tra giochi di parole e ritmo, di Sergio Caputo, con Il Garibaldi innamorato (“E attacca banda, e se è una samba, sia suonata da Dio… c’è il Garibaldi innamorato per le strade di Rio”).

Michele Zarrillo, dismessi i boccoli e fattasi crescere la barba, trova invece finalmente la vittoria tra le nuove proposte (La notte dei pensieri, “con me sai stai rischiando tutto quello che hai”) a sei anni da Su quel pianeta libero, anche se dovrà aspettare ancora ‘cinque giorni’ e sette anni per il vero grande successo commerciale, confrontandosi intanto nella sua categoria con alcuni veri e propri esordienti destinati anche loro a fare strada come Mariella Nava (Fai piano, “che vinca il silenzio”) e Paola Turci (Primo Tango, “Stella coi miei tacchi in faccia al cielo, col mio inutile ventaglio, questa gonna boreale che ricade verso Sud”), o precursori passeggeri degli Zero Assoluto (gli indimenticabili Chiari e Forti, Campi d’atterraggio).

Uno di quei Sanremo, quello del 1987, dove insomma tutto ha un senso, e che si fa ricordare fortunatamente non solo per la malandrina spallina di Patsy Kensit, ma anche per la cortese Il sognatore di Peppino Di Capri (“C’è chi mi dice che son folle o che sono fortunato perché chi sogna delusioni non ne ha”) o il post modernismo di Dal cuore in poi di Mango (“Polvere di sole cadrai vicino a me, non mi fa paura l’idea che ho di te”), nonché l’esistenzialismo raffinato di Destino di Rossana Casale (“Cerco ma non mi serve a molto si può esaurire il mondo e non trovarsi mai”) o Dimmi che cos’è de Le orme (“Mio Signore dove sei? Sono tante le paure per un uomo da buttare… in un mondo senza amore”).

A Sanremo nel 1987 lascia il segno anche Mario Castelnuovo (Madonna di Venere, “E suonavano per davvero le campane lì in mezzo al bosco da lassù il lago sembra il cielo…quel posto io lo conosco”), ma il miglior pezzo, quello da cinque stelle piene, è per noi Rosanna, di Nino Buonocore. Un grande classico musicalmente perfetto, così fuori dal tempo e dai tempi, che ci fa ancora oggi stare in pace con noi stessi: “Rosanna, con tutti i tuoi colori, dammi un arcobaleno di cose semplici”. Magari.

 

My song of the day

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My song for the day

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“Si può dare di più” –Gianni Morandi, Enrico Ruggeriand Umberto TozziSan Remo 19871

Met het oog op San Remo die weer gehouden zal worden vanaf 7 februari 2017, zal ik hier Italiaanse songs neer gaan zetten.

Italiaanse artiesten die beroemd/bekend zijn geworden door San Remo zal ik hier dan ook neer gaan zetten.

Kennen jullie Umberto Tozzi? Zijn grootste hits ” Gloria en aller allergrootste hit ” Ti amo”1 Aan dit liedje heb ik zulke mooie herinneringen aan! Ik heb al redelijk wat cd’s van Umberto. Je bent er dol op, of niet 🙂

by https://yoo.rs/sylbibj/blog/my-song-for-the-day-1484035289.html

Renzi canta ‘Si Può Dare di Più’ per Sì a referendum

Renzi canta 'Si Può Dare di Più' per Sì a referendum /Video

MAtteo Renzi (Fermo immagine dal video)

“Cosa ti manca cosa non hai… Se la tua corsa finisse qui, forse sarebbe meglio votare SI”. Il premier Matteo Renzi, ai microfoni di Radio Rock, ha reinterpretato il brano ‘Si può dare di più’ di Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi in chiave referendaria. L’inviato Dejan ha raggiunto il premier al centro congressi La Nuvola di Roma, a margine dell’iniziativa ‘Basta un Sì’.

http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2016/11/27/renzi-canta-puo-dare-piu-per-referendum-video_SNbNFfOWg3ei9Z6pcpqL0H.html

 

Da Edicola Fiore di stasera

Come nasce si può dare di più?

Ce lo racconta EMOZIONI su RAI2

La quarta puntata della trasmissione andata in onda il 6 giugno, è dedicata alle emozioni che suscita lo sport, alla gioia di un goal o alla soddisfazione di una squadra, al gusto per la sfida, con sé stessi e con gli altri.  Tra i protagonisti ci sono Luca Carboni, Francesco De Gregori, Umberto Tozzi, Enrico Ruggeri, i Velvet e i Club Dogo

Spazio anche a Cristina D’Avena e Maurizia Cacciatori, legate entrambe dalla sigla del cartoon Mila e Shiro!  Si è parlato anche della playstation: lo ha fatto Jake La Furia, leader dei Club Dogo, storico gruppo hip hop milanese e Giuliano Palma, cantante soul-ska che hanno realizzato Pes, hit del 2012.

Tozzi: “Torno con un disco in cui parlo d’amore ma anche del sociale”

Tozzi: “Torno con un disco in cui parlo d’amore ma anche del sociale”

Tozzi: Torno con un disco in cui parlo d'amore ma anche del sociale

Umberto Tozzi

Dopo tre anni Umberto Tozzi torna con un disco di inediti, ‘Ma che spettacolo’, in cui “parlo d’amore ma anche del sociale”. Il disco contiene 13 brani che, come racconta all’Adnkronos lo stesso cantautore, sono il frutto di una scelta precisa che ha portato a scartarne altri. Quelli scartati però, tiene a sottolineare Tozzi “non troveranno spazio in un altro mio prossimo disco perchè non amo tenere canzoni nel cassetto. Se sono state scartate significa che non mi piacciono e quindi non le farò mai”.

Con 75 milioni dischi venduti e una carriera iniziata musicalmente nel ’68 Tozzi racconta brevemente la sua storia ripercorre la sua carriera artistica, nata musicalmente a Milano dopo che a Torino aveva suonato “con un grande di allora: Patrick Samson. Ho deciso di trasferirmi a Milano -prosegue- perchè Milano era la città dove c’era un grande giro di lavoro sia discografico che editoriale. Qui ho avuto modo di incontrare tanti artisti e musicisti e da qui è nata la mia carriera creativa”.

Una carriera fatta, come spesso accade, di momenti belli e momenti brutti. “Il momento più brutto -spiega Tozzi- è stato all’inizio, dopo il mio primo disco che è stato il mio disco più invenduto. Quel disco però conteneva ‘Donna amante mia’ e ‘Io camminerò’ che cantò Fausto Leali portandola al successo”.

Il momento più bello, invece “è stato quando ebbi la notizia che Laura Branigan aveva inciso la cover di ‘Gloria’ per gli Stati Uniti: finalmente, dopo tanti anni, c’era una canzone italiana che passava l’Oceano. Gloria, assieme a Volare, penso sia la canzone che meglio di tutte rappresenta l’Italia all’estero”.

Tornando a ‘Ma che spettacolo’ “è un titolo importante -sottolinea Tozzi- che ha due facce: quella che ho voluto esprimere è quella che tocca il sociale. Guardando la tv o leggendo i giornali si vede la brutta faccia della realtà. Parlo di bambini con i fucili in Afghanistan così come parlo d’amore nello stesso tempo ma c’è anche un motivo di speranza e di un miracolo, che si spera che avvenga, cioè che questa immagine si trasformi in un messaggio di pace”.

Quanto ai tanti giovani che ogni girono cercano di sfondare nel mondo musicale “a loro suggerisco di fare quello che non abbiamo fatto noi: a livello musicale, infatti -spiega Tozzi- quello che abbiamo fatto noi è irripetibile”.

Per Tozzi “Abbiamo vissuto un’epoca fortunata, momenti storici e come gli anni ’60, ’70 e ’80 e penso che debbano passare altri cento anni prima che si verifichi una crescita e nascita di persone che avevano la fame a la passione che avevamo noi”.

“I ragazzi di oggi -prosegue- purtroppo sono un po’ bloccati dal fatto che le case discografiche non li aiutano come aiutavano noi. Allora c’era la possibilità di sbagliare un disco, come successe a me, e di farne però un secondo. Oggi i ragazzi si trovano a fare solo dei talent, con la differenza che nei talent fanno un po’ di karaoke, non si sente l’artista e cosa possa esprimere davvero”.

Quanto al Festival di Sanremo “in città -sottolinea Tozzi scherzando ma non troppo- vado a fare la spesa molto spesso perchè abito da più di vent’anni a Montecarlo. Devo dire che la frequento solo per questo. Passo davanti al Teatro Artiston e lo guardo con un bellissimo ricordo perchè vinsi il festival assieme a Morandi e a Ruggeri con ‘Si può dare di più'”.

“Feci un altro passaggio con ‘Gli altri siamo noi’ nel ’91 e l’ultima mia partecipazione fu un vero disastro perchè cantai per primo e mi mandarono a casa immediatamente”. Sanremo “credo che sia una vetrina importante per i giovani non più per gente come noi che ha una carriera alle spalle. Noi ‘vecchi’ dovremmo solo fare gli ospiti e lasciare la gara i giovani”.

Si può dare di più da Emozioni andato in onda su Rai2

http://www.facebook.com/video.php?v=10206073456306015&pnref=story

Grazie a Marinella Ladisa per la registrazione

Una canzone per Samantha, votate il brano che la sveglierà sulla iss

Sveglia l’astronauta che è in te
Una canzone per samantha, votate il brano che la sveglierà sulla iss aperto il nuovo sondaggio per dedicare una canzone all’astronauta italiana samantha cristoforetti.

Samantha

Venerdì mattina una delle più votate la sveglierà sulla stazione spaziale internazionale. questa volta la scelta è fra dieci successi che hanno vinto il festival di sanremo samantha cristoforetti nella iss (da twitter @astrosamantha) una canzone per samantha, sulla iss risuonano le note dei pink floyd risparmio energetico, anche samantha cristoforetti aderisce a “m’illumino di meno” marte, samantha cristoforetti: “ci saranno missioni esplorative, ma non domani” chi è samantha cristoforetti, la prima italiana nello spazio luci, tenebre, aurore boreali: la magia della terra di notte nelle foto degli astronauti (foto) spazio: immagini più belle catturate da hubble nei suoi 25 anni di attività meraviglioso mondo in 50 scatti. le foto straordinarie della terra vista dallo spazio un lampo nell’occhio del ciclone e mille altre meraviglie: la terra vista dalla iss iss: la stazione spaziale in tempo reale: ecco la mappa che mostra dove si trova 07 febbraio 2015 ad annunciarlo è stato lo stesso carlo conti: samantha cristoforetti interverrà in diretta dalla stazione spaziale internazionale durante il 65° festival di sanremo, in programma dal 10 al 14 febbraio. il sondaggio per scegliere la canzone che venerdì 13 sveglierà l’astronauta italiana in orbita non può dunque che essere a tema “sanremese”. si può votare fino a mercoledì e questa volta tutti i dieci brani candidati a volare nello spazio hanno vinto la kermesse canora più famosa d’italia. sondaggio aperto la consultazione online è aperta e si trova nella homepage di rainews.it. basta un click per inviare la vostra dedica musicale a samantha cristoforetti. come da regolamento, l’astronauta italiana sceglierà come sveglia una delle tre canzoni più votate. le canzoni tra cui votare i brani che abbiamo selezionato dall’albo d’oro del festival sono tutti collegabili in qualche modo, per il titolo o per il testo, all’esperienza che samantha cristoforetti sta vivendo nello spazio. nell’elenco figurano grandi classici e successi molto recenti. tutti, dopo essere passati per il palco di sanremo, sono entrati nella storia della musica italiana. in rigoroso ordine alfabetico, si tratta di “adesso tu” di eros ramazzotti (vincitore nel 1986), “angelo” di francesco renga (2005), “controvento” di arisa (2014), “e dirsi ciao” dei matia bazar (1978), “i giorni dell’arcobaleno” di nicola di bari (1972), “luce” di elisa (2001), “l’uomo volante” di marco masini (2004), “nel blu dipinto di blu” di domenico modugno (1958), “si può dare di più” di gianni morandi, enrico ruggeri e umberto tozzi (1987) e “vola colomba” di nilla pizzi (1952). la colonna sonora della missione “futura” il vincitore sarà l’undicesimo brano a risuonare nella iss nell’ambito dell’iniziativa “sveglia l’astronauta che è in te”, organizzata in collaborazione con l’esa, l’agenzia spaziale italiana e il sito ufficiale della missione “futura” avamposto42. il precedente è stato “the great gig in the sky” dei pink floyd. fino al rientro di samantha cristoforetti sulla terra, con il vostro aiuto, continueremo a scrivere la colonna sonora della sua avventura nello spazio. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Una-canzone-per-Samantha-votate-il-brano-che-la-svegliera-sulla-ISS-ef3eb886-3f72-4ca2-a6bd-fefc9715ad56.html

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