A matita libera: le hit degli anni ’80 disegnate da un cinquenne

Le mamme di oggi sono tutte suppergiù figlie della decade del cubo di Rubik, quegli anni ’80 a me, a noi, tanto cari e ciclicamente rievocati; anni in cui persero la bussola, le suddette, una-dopo-l’altra-effetto-domino, per Mirko dei Beehive e André Grandier di Lady Oscar, sbatterono smancerose le ciglia per Mike Seaver di Genitori in Blue Jeans e quel Toshio che fu il cruccio “caschettato” di Creamy, favoleggiarono sui tricipiti di Christopher Reeve o il ciuffo militarmente disciplinato di Tom Cruise; discendenti, a loro volta, delle goupie di Umberto Tozzi e delle corifere di Scialpi, delle adulatrici di Bono Vox e mogli immaginarie di Simon Le Bon, sono portatrici sane di un “gene” paninaro trasmissibile di madre in figlio – il cromosoma ’80 -, particella che familiarizza la prole a tutto ciò che comincia per Spandau e finisce per Ballet.

Lo testimonia il caso di una neomamma americana, Lori Ferraro da Portland, nostalgica del decennio di Fame e Thriller, che, armatasi di foglio e di figlio, ha sciorinato al cinquenne Sam tutto il meglio ed il peggio del suo vecchio mangianastri, riscaldando i testi (per non dire resti) di Bon Jovi e un brodo di ballad col dado dei Duran.

E lasciando al piccolo l’iniziativa di disegnare la colonna sonora della sua – di lei – adolescenza.

Il risultato è un’interpretazione immaginosa, a tratti comica, delle hit più famose dell’ultimo trentennio pop, poi racchiusa in un blog, Drawn to the 80s, in cui è visibile la collezione completa.

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