15° EDIZIONE DEL GRAN GALA DELLA STAMPA DEL FESTIVAL: UN APPUNTAMENTO IMPERDIBILE!

MAX STEFANY

ByMAX STEFANY

29/01/2025

Il Gran Gala della Stampa del Festival è un evento importante che celebra il mondo del giornalismo e della comunicazione legati al famoso Festival di Sanremo. È un’occasione per premiare i professionisti che, dietro le quinte, contribuiscono al successo del festival con i loro articoli, servizi e reportage. Questo evento è oramai un appuntamento fisso per gli addetti ai lavori e gli appassionati di musica, che  celebra l’eccellenza giornalistica e premia le figure più rappresentative del panorama musicale italiano.”

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Grazie all’impegno instancabile del Patron,giornalista/editore e direttore artisticoIlio Masprone e la moglie Renata Rivella, il 15° Gran Galà della Stampa del Festivalsi conferma un appuntamento imperdibile. È proprio grazie alla loro visione e alla loro passione che ogni anno possiamo celebrare le eccellenze del giornalismo e della musica italiana. Con la loro dedizione e il loro amore per la musica e il giornalismo, il Gran Galà è diventato un punto di riferimento per il mondo dello spettacolo italiano.”

Con Passione e lungimiranza il Gran Galà della Stampa è cresciuto e si è affermato nel panorama degli eventi musicali italiani. La loro capacità di unire grandi artisti, giornalisti e appassionati di musica è un esempio per tutti. Un ringraziamento speciale va dunque a questa bellissima coppia affiatata, i fondatori di questo straordinario evento che, anche quest’anno ci regalano un’altra nuova straordinaria edizione.

Un Galà da sogno a Sanremo: Stelle  della musica, una principessa incantata e opere d’arte uniche

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Il 9 febbraio 2025, il Royal Hotel di Sanremo si trasformerà in un palcoscenico d’eccezione per il 15° Gran Galà della Stampa del Festival. Una serata magica che vedrà riuniti alcuni dei nomi più importanti e luminosi della musica italiana, pronti a ricevere prestigiosi riconoscimenti.

Umberto TozziCarlo ContiAnnalisa e Shel Shapiro. Ognuno di loro, icona indiscussa della scena musicale, riceverà un riconoscimento unico, un’opera d’arte creata appositamente per l’occasione dal maestro orafo Michele Affidato.

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Un connubio perfetto tra musica e arte che renderà la premiazione ancora più speciale.

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La prestigiosa serata sarà condotta anche quest’anno dal noto giornalista, conduttore e autore televisivo nonché scrittore Marino Bartoletti insieme alla celebre e simpaticissima, bellissima conduttrice e attrice Luana Ravegnini

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UN VIAGGIO NEL MONDO DELLA MUSICA E DEL GLAMOUR

Dal rock Pop europeo internazionale di Umberto Tozzi alla melodia italiana di Annalisa, passando per la conduzione televisiva di Carlo Conti e la storia del rock italiano di Shel Shapiro, il Gran Galà offrirà un viaggio emozionante nel mondo della cultura musicale. E per aggiungere un tocco di magia, sarà presente anche la bella e affascinante Sofia Caselli, direttamente dal musical Anastasia, che incanterà il pubblico con la sua voce e la sua interpretazione.

UNA SERATA ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE 

Il Royal Hotel di Sanremo, con la sua eleganza e la sua posizione privilegiata, farà da cornice a una serata indimenticabile. Un evento che celebrerà l’eccellenza, la creatività e la passione per la musica e l’arte.

Quattro icone, quattro storie 

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Leggi l’intero articolo cliccando qui sotto:

“Perché Sanremo è Sanremo?”, un documentario racconta il Festival

Settantaquattro anni di storia del nostro Paese tra canzoni, gaffe e polemiche. Spazio anche al Piemonte con il dramma di Tenco, il trionfo di Tozzi e il Signor Tenente di Faletti. In onda mercoledì 21 febbraio in prima serata su Rai1

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di Gabriele Russo, montaggio Paola Galassi

“Quelle canzoni che abbiamo raccontato sono state specchio dei tempi. Una per tutte è Signor Tenente di Faletti. Erano i primi Anni ’90, c’erano state le stragi, c’erano state le stragi di Capaci e Via D’Amelio. E lui racconta la realtà con grande impatto”.

“Perché Sanremo è Sanremo”? Lo storico claim si fa domanda. E diventa il titolo di un documentario di Giovanni Filippetto e Michele Truglio (coproduzione Rai Documentari e Eliseo Entertainment). Sedici canzoni per raccontare 74 anni di musica, fiori, gaffe e polemiche. 74 anni della nostra Storia. 

All’interno anche tanto Piemonte. Il clamoroso successo dell’astigiano Faletti nel 1994 con Signor Tenente. E ancora la drammatica edizione del 1967, con la morte dell’alessandrino Luigi Tenco ricordata dal giornalista di Alba (Cn) Aldo Cazzullo e dalla cantante Iva Zanicchi

Vent’anni dopo, nel 1987, il trionfo del torinese Umberto Tozzi

“Si può dare di più è una canzone-inno, una canzone che ha segnato quegli anni – racconta ancora Filippetto -. Si veniva dal Live Aid, dal ‘riuniamoci tutti e cantiamo per una causa’. E’ una canzone che in questo caso italiano viene fuori dalla nazionale cantanti, dove giocavano Tozzi Morandi e Ruggeri. E la scrive Tozzi, un torinese doc”.

Il documentario “Perché Sanremo è Sanremo?” andrà in onda in prima serata mercoledì 21 febbraio su Rai1.

https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2024/02/perche-sanremo-e-sanremo-un-documentario-racconta-il-festival-6d4faaea-6fa8-4e77-826a-e6876c7088ee.html

Questa non è Ibiza (ma Sanremo): “Noi, al 100% come non mai. L’Eurovision? Un bel sogno”

Il gruppo The Kolors, con la canzone “Un ragazzo una ragazza”, si prepara per il Festival di Sanremo. Dopo il successo estivo con “Italodisco”, il trio cerca di consolidare la propria identità musicale. Hanno anche progetti per un tour internazionale e non escludono la possibilità di partecipare all’Eurovision.

Questa non è Ibiza (ma Sanremo): "Noi, al 100% come non mai. L’Eurovision? Un bel sogno"

7 feb 2024

Questa non è Ibiza (ma Sanremo): “Noi, al 100% come non mai. L’Eurovision? Un bel sogno”

Dalle 2 di questa notte le trenta canzoni del Festival sono già in (altissima) rotazione su tutte le radio. E quella più inesorabile è con tutta probabilità “Un ragazzo una ragazza” dei The Kolors, smaniosi di riprendersi quell’airplay che in estate gli ha ritagliato un posto in paradiso con “Italodisco”. “È stato quel pezzo a darci la credibilità pop-funk che ci riporta al Festival” dice l’ideologo del trio Antonio “Stash” Fiordispino, affiancato dal tatuatissimo fratello Alex, batteria, e da Dario Iaculli, basso. “Ci sentiamo al 100% come non mai. Il nostro gol assoluto sta nel fatto che ora addetti ai lavori e non inizino ad accreditarci un ‘suono Kolors’, un’identità solo nostra”.

In che genere vi riconoscete?

“Oggi la linea di confine tra pop indie e rock è talmente sfocata che non riusciamo a mettere barriere cerchiamo di avere la nostra fettina di torta piccolina, ma riconoscibile. Prendiamo tanto dal passato cercando di declinarlo a nostro modo se poi viene inteso in un modo o nell’altro, bene”.

Il pezzo è un autentico tormentone. Non temete l’overdose?

“L’overload di streaming sarebbe un gran bel grattacapo da avere. Il sogno di tutti quelli che fanno pop”.

Venerdì eseguirete il medley di canzoni di Umberto Tozzi con Tozzi.

“Attaccheremo con ‘Ti amo’, poi a ‘Tu’ fino a ‘Gloria’. Umberto ha chiesto un’esecuzione rigorosamente live perché ama l’improvvisazione e non vuole paletti”.

Cosa c’è per voi dopo Sanremo?

“Intanto il concerto del 3 aprile al Forum. E il 20 giugno la replica a Roma. Stiamo preparando qualcosa di speciale perché è il nostro debutto ad Assago, quindi per noi un concerto evento. Una festa da fare insieme a tutte le persone che ci hanno accompagnati in questo percorso. Stiamo cercando di raccontare la band a 360 gradi, dagli inizi fino a questo Sanremo. Stiamo cercando di dare il massimo, sentiamo il dovere di restituire quello che ci è stato dato”.

Altri progetti?

“Ci sentiamo pronti pure ad un tour internazionale perché grazie ad ‘Italiodisco’ abbiamo allacciato un bel rapporto con l’Europa. Quest’estate mentre in Italia passava il picco della programmazione di ‘Italodisco’ all’estero saliva, come dimostrato dai tre dischi di platino incassati in Polonia, da quelli in Lituania e in Svizzera. Ci ha scritto la polacca Blanka, che l’anno scorso ha partecipato all’Eurovisuon e ci siamo inventati una sua ospitata nel nostro videoclip”.

A proposito, non succede, ma se succede… vi tocca l’Eurovision.

“Sarebbe un sogno. La cosa più bella del mondo per chiunque. E se c’è qualcuno che sostiene il contrario, mente spudoratamente”.Andrea Spinelli

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/questa-non-e-ibiza-ma-sanremo-noi-al-100-come-non-mai-leurovision-un-bel-sogno-dcd311ba

Dove vedere in compagnia Sanremo 2024: i posti a Torino, zona per zona

SANREMO 2024

I luoghi in città per vivere insieme la settimana sanremese

Trenta Big in gara, cinque co-conduttori, tantissimi ospiti. La 74esima edizione del Festival di Sanremo, da martedì 6 a sabato 10 febbraio. Amadeus, per il suo quinto e, salvo un clamoroso colpo di scena, ultimo Festival, darà spazio anche a molti artisti torinesi.

Il più atteso è sicuramente Gigi d’Agostino che, dopo la malattia, sarà superospite sulla nave da Crociera Costa Smeralda, venerdì 9 febbraio. Saranno in gara il torinese Fred De Palma con il brano “Il cielo non ci vuole” e i Santi Francesi, la band di Ivrea, vincitrice di X Factor 2022.

Nella serata delle cover salirà sul palco dell’Ariston anche Umberto Tozzi, trionfatore della kermesse nel 1987, con Morandi e Ruggeri con il brano “Si può dare di più”. Quest’anno affiancherà i The Kolors in un medley dei suoi successi dove sicuramente non mancherà “Gloria”.

Sul palco dell’Ariston, nella serata dei duetti e delle cover, venerdì 9 febbraio, salirà anche il coro di voci bianche del Teatro Regio con Clara e Ivana nel cerchio della vita. 

Sanremo 2024, da Umberto Tozzi agli Eiffel 65: le star torinesi nella serata dei duetti

Sanremo in compagnia, dove vederlo a Torino

Milioni di spettatori, come ogni anno, si preparano quindi a guardare il Festival, pronti a esprimere immediatamente giudizi sulle canzoni e sui cantanti, dai look fino alle interpretazioni. Per molti guardare Sanremo in compagnia è un rito quasi obbligatorio.

Qui trovate i posti dove seguire a Torino il Festival, zona per zona, con gli eventi dedicati.

1) All’Off Topic, in via Giorgio Pallavicino 35, martedì 6 a sabato 10 febbraio, Sanremo Week, Serata a Tema in cui si possono guardare tutte le serate di Sanremo in compagnia. Venerdì 9 i Comici In Piedi di Torino Comedy Lounge accompagneranno tutta la serata e sabato 10 febbraio, dopo la finalissima, si festeggerà in compagnia di My Generation.  L’evento si svolge al Bistrò. Si può prenotare il proprio tavolo a questo indirizzo.

2) Al Polo del ‘900, Palazzo San Daniele, si potrà vedere la serata finale nsieme al cabaret queer di The Nerve Cabaret, un gioco a premi a cura di Baroneostu e ci sarà poi una spaghettata di mezzanotte. Si può prenotare gratuitamente il proprio posto a questo indirizzo

3) A Cascina  Roccafranca, in Via Rubino, 45, sabato 10 febbraio sarà trasmessa la  finale di Sanremo con spritz e snack a offerta libera, drinking game e Fantasanremo. 

4) Alle OGR, Corso Castelfidardo 22, Sanremo serata cover, Serata Club Silencio a tema Sanremo con megagiga maxischermo per guardare Sanremo tutti insieme, ospiti, karaoke. Trovate maggiori informazioni e potete accreditarvi a questo indirizzo Megagiga maxischermo per guardare Sanremo tutti insieme nel salotto più grande d’Italia. 3 coppie di biglietti omaggio saranno messe in palio in un contest da martedì 6 a mercoledì 7 febbraio alle ore 17 al post Instagram di TorinoGiovani.

5) Alle Gallerie d’Italia, fino al 12 maggio, si può visitare la mostra “Non ha l’età. Il Festival di Sanremo in bianco e nero” che ripercorre con 85 fotografie tutti gli anni del Festival di Sanremo. Sono tanti i “fuori scena” e i contributi video-sonori in collaborazione con Rai Teche. I biglietti si possono acquistare sul sito al prezzo di 10 euro.

https://www.torinotoday.it/social/posti-Torino-dove-vedere-festival-sanremo-2024.html

Il Festival dei The Kolors minuto per minuto

LIVE Ultimo aggiornamento 01 febbraio 16:58

Sanremo 2024 – Tutte le notizie sugli artisti

Reduci da quattro dischi di platino per ‘Italo Disco’ il brano più trasmesso dalle radio il trio torna a Sanremo dopo sei anni con il brano ‘Un ragazzo una ragazza’

16:58 01 FebbraioCondividi

Il duetto con Umberto Tozzi: “Tocchiamo dei capolavori che restano ancora oggi contemporanei”

Alle cover duetteranno con Umberto Tozzi portando un medley dei suoi successi: ”Facciamo vedere anche un’altra anima ma super coerente con il nostro racconto. Tocchiamo delle opere, dei capolavori che restano ancora oggi contemporanei”.       

https://www.rainews.it/maratona/2024/02/sanremo2024-the-kolors-esibizioni-interviste-canzoni-69f418cf-b7fa-4c91-8b50-3c16beed0667.html

Umberto Tozzi al Teatro Ariston di Sanremo

Amadeus ufficializza il duetto The Kolors con Umberto Tozzi

Tozzi in duetto con The Kolors

SANREMO: LE PIÙ BELLE CANZONI INTERNAZIONALI DAGLI ANNI ’60 AGLI ANNI ‘90

di Irene Noli

Negli anni ’60 al Festival di Sanremo iniziò un periodo di florido “scambio culturale” tra il mondo canoro italiano e quello internazionale, che vide un altro breve strepitoso rilancio nel biennio 1990-1991. Non si parla di “ospitate internazionali”, ma di un vero e proprio confronto tra star nostrane e big mondiali, a volte dall’esito spettacolare.


LE ACCOPPIATE DEGLI ANNI ’60, DAGLI YARBIRDS A WILSON PICKETT

A partire dal 1964 tra i nomi che si appaiano ai nostri campioni, portando sul palco dell’Ariston le proprie “riesecuzioni” (così venivano chiamate) dei brani in gara riarrangiati nel loro stile e adattati nella loro lingua. In quel decennio hanno partecipato a questa formula del Festival artisti del calibro di Ben E. King (con Tony Dallara) e Paul Anka nel 1964 oppure nel 1965 Dusty Springfield, Petula Clark (con Betty Curtis) e Kiki Dee (abbinata a Fred Bongusto). Nel 1966 va ricordata l’accoppiata di Lucio Dalla con gli Yardbirds e la stravagante ‘Paff…Bum’, divertissement che nel titolo onomatopeico richiama il battito del cuore alla vista di una bella ragazza. Nell’anno successivo, quello della morte di Luigi Tenco, che gareggiava con Dalida, possiamo ricordare le partecipazioni di Sonny & Cher (con Caterina Caselli), di Marianne Faithfull e di Dionne Warwick (con Peppino di Capri); sono il 1968 e il 1969 – due kermesse finalmente più adulte e mature – a lasciare davvero il segno, con le partecipazioni di Louis Armstrong, del brasiliano Roberto Carlos (con Sergio Endrigo), di Stevie Wonder (con Gabriella Ferri) e di Wilson Pickett, che ci regalerà in un’edizione la sua versione di ‘Deborah’ di Fausto Leali e nella successiva ‘Un’avventura’ di Lucio Battisti, brano spettacolare compreso dal pubblico ma mortificato dalla cecità della critica…


ASPETTANDO GLI ANNI ‘90

Se il decennio pionieristico delle accoppiate sanremesi si era concluso dignitosamente con il 1971 di ‘Che Sarà’, portato dai Ricchi e Poveri insieme al cantante e chitarrista portoricano non vedente Josè Feliciano, dovremo aspettare il 1990 della gestione Aragozzini per ritrovare lo stesso stimolante accostamento: quella 40esima edizione del Festival di Sanremo vide il ritorno dell’orchestra dopo 10 anni e di nuovo l’abbinamento dei cantanti stranieri a quelli italiani, anche se questa volta fuori gara. Il 1990 e il 1991 furono anni rigogliosi, forse irripetibili per numero e qualità degli artisti nazionali e internazionali. Una lungimiranza che lo rese una vetrina nuovamente ambitissima dopo anni piuttosto bui e vagamente provinciali.

RAY CHARLES E TOTO CUTUGNO (1990)

Anche se a chi non c’era la cosa può apparire sconcertante, il più bel “duetto” internazionale dell’era sanremese moderna va attribuito a Ray Charles, che riuscì a dare la propria cifra a ‘Gli amori’ di Toto Cutugno, divenuta tra le sue dita la meravigliosa ballata ‘Good Love Gone Bad’: piano e voce, “The Genius” sospese l’Ariston nel tempo. Spesso gli artisti stranieri cercavano di scimmiottare la metrica italiana inserendovi i loro testi a viva forza. Qui invece la leggenda della black music si accomodò morbido nel comfort delle proprie scelte.

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DEE DEE BRIDGEWATER E I POOH (1990)

La grande jazzista Dee Dee Bridgewater nel 1990 cantò la “cover” della canzone vincitrice del Festival, ‘Uomini Soli’ dei Pooh, arricchendola di classe e teatralità di altissimo livello. L’anno successivo replicò con una sentita reinterpretazione di ‘Perché lo fai’ di Marco Masini, forse più drammatica dell’originale, senz’altro più matura.


GRACE JONES E RENATO ZERO (1991)

Istrionici in maniera complementare, Renato Zero e Grace Jones (la seconda in maniera forse più brechtiana) sono riusciti a dare spessore a ‘Spalle al muro’, un brano crepuscolare e avanguardistico insieme scritto dalla spesso ingiustamente sottovalutata Mariella Nava.


HOWARD JONES E UMBERTO TOZZI (1991)

Umberto Tozzi nel suo ultimo anno di collaborazione con Bigazzi, prima della rottura, portò a Sanremo ‘Gli altri siamo noi’, testo a sfondo sociale che lasciò perplessa gran parte della critica. In realtà il pezzo ebbe poi molto successo e nelle mani del genio synth Howard Jones, ribattezzato ‘Other People Are Us’, dimostrò ancora una volta, allo stesso modo di ‘Gloria’, una perfetta capacità di adattamento agli schemi musicali anglofoni.


…E PER FINIRE

Di quel biennio pazzesco vogliamo ancora segnalare, per spingervi magari a un piccolo amarcord in rete, la collaborazione tra Randy Crawford e Grazia di Michele con ‘If I Were in Your Shoes’/ ‘Se io fossi un uomo’Milva con Sandie ShawToquinho con Paola TurciMiriam Makeba e Caterina CaselliLeo Sayer con Mango. Interessanti a modo loro anche i brani condivisi dagli America e Sandro Giacobbe e dalla cantante israeliana Ofra Haza con Raf, anche se è con la grandissima Ute Lemper e ‘La fotografia’ di Enzo Jannacci che l’asticella si alza parecchio di livello.

https://www.capital.it/articoli/festival-sanremo-piu-belle-canzoni-internazionali-coppie-anni-60-90/

Ariana Grande verso Sanremo, duetto con Bocelli?

Roma, 25 gen. (AdnKronos) – di Antonella Nesi

Ariana Grande – a quanto apprende l’Adnkronos – potrebbe essere l’ospite internazionale del Festival di Sanremo. La cantante, proprio nei giorni del Festival, l’8 febbraio, pubblicherà il suo nuovo disco, ‘Thank U, Next’, soltanto 6 mesi dopo ‘Sweetener’, l’album che ha che ha avuto 10 singoli contemporaneamente nella Billboard Hot 100. La partecipazione della pop star alla kermesse non sarebbe un passaggio promozionale, visto che il direttore artistico Claudio Baglioni ha chiarito più volte di non essere interessato a questo tipo di ‘ospitate’. Ma Ariana ha tutte le carte in regola per aderire all’invito che Baglioni ha rivolto agli artisti internazionali, quello cioè di portare sul palco dell’Ariston una performance adatta al Festival della Canzone Italiana. E nel caso di Ariana la cosa sarebbe facile visto che ha origini italiane. I suoi bisnonni Antonio Grande e Filomena Lavenditti emigrarono nel 1912 da Gildone (Campobasso) negli Stati Uniti. Ma c’è un’altra freccia all’arco di Ariana: la cantante-attrice 25enne ha duettato in passato con Andrea Bocelli nel brano ‘E più ti penso’, estratto dall’album ‘Cinema’. E chissà che il duetto non possa essere riproposto, su queste o altre note, visto che anche Bocelli sarà ospite (con il figlio Matteo) di Sanremo 2019.

Intanto, dopo l’ufficializzazione di Antonello Venditti, Andrea Bocelli, Elisa e Giorgia, si va definendo anche l’elenco dei superospiti italiani di Sanremo 2019.

Quasi certo – a quanto apprende l’AdnKronos – che sul palco del Teatro Ariston arrivino quest’anno anche Luciano Ligabue, Marco Mengoni, Eros Ramazzotti, Alessandra Amoroso e il duo formato da Umberto Tozzi e Raf.

https://www.liberoquotidiano.it/news/spettacolo/13423106/ariana-grande-verso-sanremo-duetto-con-bocelli.html