Grazie Treviglio!❤️

Umberto Tozzi intervistato al TG1

Umberto Tozzi a L’Aquila per la Perdonanza, “Incontrare il mio pubblico è una grande gioia”

Perdonanza celestiniana

Chi non hai mai cantato “Gloria” o “Ti amo” di Umberto Tozzi? Il concerto a L’Aquila per la Perdonanza, tappa del tour con cui il cantautore dirà addio alle scene, è stato un mix di allegria e commozione. “Ho energia per incontrare il pubblico che mi ha seguito sino ad ora ed è una grande gioia”.

di Loredana Lombardo

28 Agosto 2024 0:09

Tuoni e un po’ d’acqua sembravano aver messo a rischio il concerto di Umberto Tozzi in programma per la 730′ Perdonanza Celestiniana. Ma, alla fine, è arrivato sul palco, occhiale da sole d’ordinanza e sono state 2 ore di commozione e nostalgia, con la speciale e suggestiva scenografia della Basilica di Collemaggio.

Dopo la serata travolgente in Piazza Duomo con Achille Lauro e Rose Villain, quello di questa sera è stato il concerto delle grandi emozioni che ha accomunato vecchie e nuove generazioni, proprio come nel disegno del direttore artistico della Perdonanza Celestiniana, il Maestro Leonardo De Amicis. A dispetto della serata incerta, in tanti hanno assistito ad una delle tappe di quello che sarà l’ultimo tour del cantautore, un tour mondiale che attraverserà 3 continenti fino al 2025. Umberto Tozzi è uno dei nomi più importanti della musica italiana, avendo scritto, cantato e regalato a decine di generazioni alcune delle canzoni che hanno fatto la storia della discografia italiana come “Gloria”, “Gente di mare” e “Ti amo”. Su quest’ultima Tozzi ha invitato i presenti ad accendere le torce dei telefonini per rendere il suo pubblico il vero protagonista e cantare tutti insieme, come una volta si faceva con gli accendini.

Un tour mondiale di questo tipo è faticoso, ma salire sul palco è una grande gioia. Penso tanto a come sarà l’ultimo concerto. So di essere stato un privilegiato, la mia carriera è stata lunga e la mia musica si è allargata anche a generazioni che non avrei mai immaginato di avere fra il pubblico. Immaginare che tutto questo finisca lo so, fa effetto ma c’è un momento per tutto”, è la dichiarazione di Tozzi in una nota diffusa prima del concerto. Ho energia per incontrare il pubblico che mi ha seguito sino ad ora ed è una grande gioia. Dopo? Spero possano succedere delle cose importanti a livello di impegno mentale, cui magari prima non avevo pensato. Sicuramente alla fine mi scatterà la lacrima”.

La tappa aquilana rientra nel tour che rappresenta la sua ultima avventura musicale, l’addio alle scene, dopo 80 milioni di dischi venduti. Tozzi ha iniziato aprendo con ‘Notte rosa’ che ha dato anche il nome al tour. Con lui una orchestra imponente – sul palco ci sono 21 musicisti – una sezione di archi ed una di fiati – per ripercorrere tutti i suoi pezzi che hanno fatto cantare, commuovere e ricordare.

Uno dietro l’altro sono arrivati tutti i suoi grandi successi – anche un paio di inediti – da ‘Si può dare di più’, ‘Qualcosa qualcuno’, passando per le iconiche ‘Tu’ e ‘Gente di mare’, Io camminerò’, ‘Io muoio di te’, Donna amante mia’, ‘Immensamente’, ‘Dimentica dimentica’. E poi, le ‘evergreen’ tutte da ballare ‘Stella stai’ e ‘Gloria’.

https://www.ilcapoluogo.it/2024/08/28/umberto-tozzi-a-laquila-per-la-perdonanza-incontrare-il-mio-pubblico-e-una-grande-gioia/

Leclerc, siparietto con Rovazzi: cantano “Ti amo” di Tozzi guidando la triposto (VIDEO)

ilNapolista

12 Giugno 2024

Leclerc, siparietto con Rovazzi: cantano “Ti amo” di Tozzi guidando la triposto (VIDEO)

Il pilota di Formula 1 era ospite al podcast 2046. Sono saliti a bordo dell’auto insieme a Domenicali.

Leclerc, siparietto con Rovazzi: cantano “Ti amo” di Tozzi guidando la triposto (VIDEO)

Montreal (Canada) 18/06/2023 – gara F1 / foto Imago/Image Sport nella foto: Charles Leclerc ONLY ITALY

Il pilota di Formula 1 con la Ferrari Charles Leclerc è stato protagonista dell’ultimo episodio di 2046, il podcast del creator Fabio Rovazzi e Marco Mazzoli.

In particolare, Rovazzi è salito a bordo della triposto da Formula 1 con Leclerc e il Ceo della F1 Stefano Domenicali.

Leclerc e Rovazzi guidano la Ferrari cantando “Ti amo” di Tozzi

E’ stato chiesto loro quale fosse una canzone conosciuta da entrambi; Leclerc e Rovazzi hanno risposto cantando il celebre brano di Umberto Tozzi “Ti amo”, nota all’estero e dai più giovani anche perché inserita nella serie Netflix di successo “La casa di carta”.

Canzoni d’Amore Italiane per San Valentino: La Playlist Romantica

 14 Febbraio 2024

MUSICA

Le più belle canzoni italiane per San Valentino offrono un viaggio emotivo attraverso melodie intramontabili e testi che catturano il cuore degli ascoltatori.

Lifestyleblog.it

 1 minuto di lettura

San Valentino - di Konstantin Postumitenko di Prostock-studio via canva.com
San Valentino – di Konstantin Postumitenko di Prostock-studio via canva.com

San Valentino è l’occasione perfetta per esprimere i sentimenti attraverso la musica, e l’Italia, con la sua ricca tradizione musicale, offre un’ampia scelta di canzoni d’amore. Dalle ballate classiche ai successi moderni, ogni brano racchiude storie di amore, passione e intimità. Ecco una selezione di canzoni d’amore italiane perfette per rendere il tuo San Valentino ancora più speciale.

Classici Intramontabili

  1. “A te” di Jovanotti – Una dedica d’amore pura e sincera, dove Jovanotti mette in musica la gratitudine e l’affetto profondo per la persona amata​​.
  2. “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini – Questo brano, vincitore del Premio della Critica al Festival di Sanremo nel 1989, è considerato una delle canzoni d’amore più belle e intense, trasmettendo il sentimento di un amore grande e incondizionato​​.
  3. “Ti amo” di Umberto Tozzi – Un classico dell’amore italiano, che esprime con intensità e passione i sentimenti che legano due persone​​.

Successi Moderni

  1. “La musica non c’è” di Coez e “Perfect Symphony” di Ed Sheeran e Andrea Bocelli rappresentano la modernità nel panorama delle canzoni d’amore italiane, coniugando l’innovazione musicale e testi che parlano direttamente al cuore​​.
  2. “Chiaro di luna” di Jovanotti“Ipocondria” di Ultimo, e “Scelgo ancora te” di Giorgia sono esempi perfetti di come l’amore possa essere espresso attraverso le sfumature della musica contemporanea italiana, con testi che esplorano la complessità e la bellezza delle relazioni amorose​​.

Queste canzoni, con le loro melodie accattivanti e testi profondi, sono la colonna sonora ideale per un San Valentino all’insegna dell’amore e della passione. Che si tratti di classici senza tempo o di nuovi successi, ogni canzone ha il potere di toccare il cuore e di rendere il tuo San Valentino un momento indimenticabile.

La musica, in tutte le sue forme, rappresenta un linguaggio universale capace di esprimere emozioni in maniera unica. Questa selezione di canzoni d’amore italiane offre una varietà di stili e sentimenti, dimostrando come l’amore possa essere celebrato in infinite maniere. Sia che tu preferisca i classici che hanno fatto la storia della musica italiana o i nuovi brani che stanno conquistando le classifiche, c’è sempre una canzone perfetta per accompagnare i momenti più romantici.

È stata una serata di Gloria a Palermo!

Umberto Tozzi / Villa Guicciardini, Cantagallo (Prato)

Prima…

Gloria
Ti amo
Si può dare di più

Galà del ’Compleanno’ con la canzone italiana alle Terme Tettuccio

23 giu 2023

Appuntamento giovedì 29 giugno alle 21 con Franco Fasano, Francesca. Allotta, Cecille e Mauro Vero. L’iniziativa è inserita in “Acqua in bocca”.

Galà del ’Compleanno’  con la canzone italiana  alle Terme Tettuccio

Galà del ’Compleanno’ con la canzone italiana alle Terme Tettuccio

“Buon compleanno Montecatini”: la festa della città ritorna con le più belle canzoni della musica italiana interpretate da Franco Fasano, Francesca Alotta e Cecille. L’appuntamento organizzato da “Acqua in bocca” con il patrocinio del Comune stavolta è solo serale. La data è il 29 giugno, dalle 21 alle Terme Tettuccio.

Sarà una festa della musica ricordando l’autore Giancarlo Bigazzi, l’artigiano della canzone, che ha firmato successi indimenticabili come Ti amo, Gloria, Rose Rosse, Gli uomini non cambiano, Si può dare di più. Bigazzi era considerato il Re Mida della canzone, tutto quello che usciva dal suo pianoforte era un successo. Lo sanno bene Massimo Ranieri, Mina, Umberto Tozzi, Mia Martini, Marco Masini, Loredana Bertè, Gianni Morandi, Renato Zero e tanti altri big della musica italiana. Per questo il sindaco Luca Baroncini consegnerà una targa di ringraziamento in ricordo alla moglie. Presenta l’evento Simona Peselli. Ingresso libero per il pubblico. Servizio bar a cura del Caffè storico.

Dal palco di Sanremo a quello dello stabilimento Tettuccio ci saranno il cantautore Franco Fasano (con il suo chitarrista Mauro Vero) e Francesca Alotta, testimoni di quell’epoca per interpretare i successi di Mia Martini (ma non solo); il piccolo coro Melograno diretto da Laura Bartoli che fa parte della Galassia dell’Antoniano con un ricco repertorio legato allo Zecchino d’Oro; Cecille, 26 anni, cantante e corista, più volte al fianco di Andrea Bocelli. Cecille ha rappresentato l’Italia a Washington in un evento dedicato al Museo della Bibbia; pochi mesi fa ha cantato nel Salone dei Cinquecento a Firenze per l’anniversario dei 160 anni del Consolato onorario del Principato di Monaco. Si è esibita al Pcn Park, uno dei più grandi stadi di baseball d’America a Pittsburg.

“Il 29 giugno del 1905 è la data storica della fondazione del Comune di Montecatini Terme – dice Baroncini – e con Simona Peselli abbiamo deciso di festeggiare insieme ai cittadini con una serata di musica e spettacolo. Gli importanti ospiti saranno di sicuro richiamo per un’ampia partecipazione gradevole sia per i residenti che per i turisti e sarà un’occasione per portare le persone in centro giovedì sera in attesa che inizino a luglio i mercoledì d’estate cui stiamo lavorando assieme alle associazioni di categoria per incentivare il commercio. Invito pertanto gli albergatori a far sapere ai loro clienti che possono partecipare a un gradevole spettacolo e i montecatinesi a passare una serata di diversa”.

https://www.lanazione.it/montecatini/cronaca/gala-del-compleanno-con-la-canzone-italiana-alle-terme-tettuccio-5491b271

PER APPROFONDIRE: TUTTI DICONO «I LOVE YOU», MA «TI VOGLIO BENE» CHE FINE HA FATTO?

Tre parole semplici. Una fase esplorativa nell’attesa della sua più nobile espressione (il punto di vista di Barbara Stefanelli, su Style Magazine 1-2/23 e in fondo a questa pagina)

Di Enrico Rossi 10 gennaio 2023

Per approfondire: Tutti dicono «I love you», ma «ti voglio bene» che fine ha fatto?- immagine 2

Leonardo DiCaprio e Kate Winslet in Titanic (1997). Foto Getty

Ti amo vs I love you pare già una sorta di sfida tra due culture differenti, non solo nel modo di esprimersi, ma che vivono proprio di sfumature nell’interpretazione di un sentimento che necessita di una qualsivoglia specie di decodificazione tra cuore e cervello per essere tangibile.

Se cercassimo di capirne di più con l’aiuto della tecnologia, interrogando Google, potremmo restare sorpresi sul primo risultato che si otterrebbe. Dopo aver inserito nella barra di ricerca  “ti amo”, cosa ne uscirebbe fuori? L’omonima canzone di Umberto Tozzi, uno di quelli che non ha certo paura a dirlo visto che nel brano lo ripete per ben 53 volte. Le sue parole sono state ascoltate da almeno 13 milioni di persone a detta di YouTube. Che ci sia una qualche rivelazione in quel testo pubblicato nel 1977? Stesso procedimento con “I love you” ed è sempre la musica il primo riscontro a cui ci troviamo davanti: questa volta si tratta della cantante americana Billie Eilish, sarà un caso?

LA CHIMICA DELL’AMORE: ESISTE IL COLPO DI FULMINE?

Cosa succede nel cervello umano quando viene pronunciata la parola “amore”? Si libera la dopamina, un neurotrasmettitore, rilasciata dall’ipotalamo. Ma dove si trovano esattamente le zona che interessano questo sentimento a tratti ineluttabile?

Quello che viene definito “cervello emotivo” comprende l’ipotalamo (che rilascia la dopamina) e che si attiva sia con i sentimenti d’affetto sia con l’eccitazione sessuale, ma non con quella sfera di sentimenti che riguardano ad esempio l’amore materno. Il motivo di quest’ultima assenza? Non è una certezza assoluta, ma la risposta potrebbe dipendere dal fattore sessuale mancante.

Tra le parti del cervello interessate e che si occupano di quel “passaggio” dai sentimenti al desiderio sessuale, c’è l’insula (regola l’emotività) e il corpo striato. In tutto questo non scordiamoci l’ossitocina che si libera istantaneamente con gli abbracci e che in una prima fase dell’innamoramento dà il via a quello che verrà in seguito.

TI AMO: OLTRE LE PAROLE, QUANDO PARLA IL CORPO

Oltre al linguaggio verbale c’è un’intera e spesso non facile interpretazione dei messaggi lanciati dal corpo, una gestualità che “parla” involontariamente e dice molto. Gli sguardi sono complici insieme al sorriso di un’apertura e un interesse verso l’altra persona, ma fondamentale risulta essere la postura di gambe e braccia durante un incontro: l’auto sfregamento della mani sulle gambe può anche indicare una chiusura rispetto alla conversazione, ma non completamente, cosa che invece si verifica quando le braccia sono incrociate.

La parte più complicata in questa lettura non verbale riguarda l’aumento del battito cardiaco, un altro indicatore che sommato all’apertura delle pupille e altre espressioni facciali sono segnale di un possibile sentimento.

IL PUNTO DI VISTA

di Barbara Stefanelli *

Tre parole semplici. Una fase esplorativa nell’attesa della sua più nobile espressione

Ogni mattina – finché mia figlia usciva per andare a scuola, prima le medie, poi il liceo – si ripeteva questa scena sulla soglia. Che nel nostro caso, abitando al piano terra, dà sul cortile di una casa di ringhiera. «Ciao mamma, ti amo». Salutava e, impercettibilmente ma tutti i giorni, rallentava il passo verso il portone per sentire se ce l’avrei fatta. A risponderle: «Ti amo anch’io».

Qui non si discute, naturalmente, del mio amore per lei, creatura di cui mi stupisco e rallegro da quando è venuta al mondo. Bensì dell’uso in scioltezza del «ti amo». Sono certa di non averlo mai detto a mia madre, neppure una volta. Si sapeva, non si esprimeva. Non lo avevano insegnato a lei, i suoi genitori severi e sobri (poi nonni affettuosissimi), e di conseguenza lei non a me. E poi, chissà, avremmo rischiato di «umanizzare» la sacralità del vincolo madre-figlia…

A ripensarci, anche nelle relazioni sentimentali extra moenia, quante volte noi non-giovanissimi ci siamo lanciati in una dichiarazione così definitiva? «Io ti amo». Come cantava Francesco Guccini, che però si riferiva al sesso, prima di varcare quella frontiera abbiamo navigato moltissimo al largo «filosofando pure sui perché». Quasi sempre, poi, desistendo. Ci fermavamo volentieri sul pianerottolo del piano sotto: «Ti voglio bene».

Sempre tre parole, più semplici. Buone per esplorare, chiarirsi le idee, schiudendo la porta al livello supremo. Quello che può portare all’immortalità del «se tu salti, io salto» dalla prua del Titanic. Tra l’altro bellissima la versione italiana, desiderante, meglio di quella tedesca – «Ich hab’ dich lieb» – con uso del verbo avere, già possessivo. In inglese tutto questo sfumare e ragionare va giù nell’imbuto: tutti dicono «I love you». E così i ragazzi e le ragazze hanno finito per amarsi subito. Di più? Forse perché impazienti, affamati di assoluto, di colori incandescenti? Rieducati da sé stessi alla brevità di frasi e percorsi? Dei sentimenti stessi? Ora che lei, l’ex bambina dei «ti amo», è andata per la sua strada, io sono qui sulla soglia. Che il cortile stia a sentire.

*Vice direttrice vicario del Corriere della Sera

by: https://style.corriere.it/attualita/i-love-you/