-20 Giorni per la nostra ARENA DI VERONA !

-20 Giorni per la nostra ARENA DI VERONA !
Il 18 Settembre Insieme a me sul palco AnastaciaRafEnrico RuggeriMarco MasiniFausto Leali
Al Bano Carrisi

Biglietti qui : bit.ly/2sc6MZR

 — conAnastaciaRafAnastacia Fanclub ItaliaConcerto MusicMarco MasiniFausto LealiEnrico Ruggeri,Momy RecordsF&P Group – Concerti ed eventi eRTL 102.5

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi, stadio, campo da basket e spazio all'aperto

Umberto Tozzi all’Arena di Verona

Il 18 settembre, ospiti Anastacia, Enrico Ruggeri, Marco Masini

(ANSA) – ROMA, 6 GIU – Umberto Tozzi celebra i 40 anni di Ti Amo con un concerto all’Arena di Verona. Il 18 settembre andrà in scena “40 anni che Ti Amo”, che prende il nome dall’ultimo lavoro discografico di Umberto Tozzi. Tanti gli ospiti che affiancheranno il cantautore: tra i primi nomi confermati quello di Anastacia, con cui Tozzi ha recentemente reinterpretato “Ti Amo”, Enrico Ruggeri e Marco Masini.

http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2017/06/06/umberto-tozzi-allarena-di-verona_f96b3615-107d-4902-b25e-1bf5383093c4.html

 

Umberto Tozzi all’Arena di Verona con Masini, Anastacia e altri ospiti. Biglietti in prevendita su TicketOne

Umberto Tozzi annuncia un concerto-evento di fine tour all’Arena di Verona a settembre: tutti i dettagli.


Umberto Tozzi è atteso oggi all’Arena di Verona per la seconda serata dei Wind Music Awards 2017, in diretta su Rai1 dalle ore 20.30 con la conduzione di Carlo Conti e di Vanessa Incontrada.
Tozzi ritirerà un premio speciale assegnato dalla Fimi e consegnato dal presidente sul palco dei Wind Music Awards 2017.

http://www.optimaitalia.com/blog/2017/06/06/umberto-tozzi-allarena-di-verona-con-masini-anastacia-e-altri-ospiti-biglietti-in-prevendita-su-ticketone/724809

Morandi e la nostalgia di Sanremo, su Fb spunta ‘Si può dare di più’

Morandi e la nostalgia di Sanremo, su Fb spunta 'Si può dare di più'

Gianni Morandi, Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri a Sanremo nel 1987 (fermo immagine dal video)

“7 febbraio. Stasera comincia Sanremo. Esattamente il 7 febbraio 1987, vincevo il mio primo ed unico Festival, insieme a Tozzi e Ruggeri”. E’ un post velato di nostalgia quello pubblicato da Gianni Morandi, sul proprio profilo Facebook, e che ripropone il video dell’esibizione a Sanremo 1987 assieme a Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri.

Quell’anno, il trio si aggiudicò la vittoria sulle note di ‘Si può dare di più‘, canzone nata dall’esperienza dei tre artisti nella Nazionale Cantanti.

“Fu molto emozionante, gioia per la vittoria e sincera commozione – scrive Morandi nella didascalia del post – perché proprio quella sera moriva un assoluto protagonista della canzone italiana e di tanti Festival di Sanremo, il grande Claudio Villa”.

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Sanremo 1987, quando si poteva dare di più

Metti insieme una voce rassicurante come quella di Gianni Morandi, uno dei veri e incontrastati innovatori del pop italiano come Umberto Tozzi e un cantautore intelligente e fuori dai canonici schemi anni Settanta come Enrico Ruggeri. Affida al gruppetto di amici un brano che parte piano e poi accelera diventando un inno irresistibile, come Si può dare di più (“Perché il tempo va sulle nostre vite, rubando i minuti di un’eternità!”), scritto da Tozzi con Giancarlo Bigazzi e Raf. Decidi quindi di miscelare il tutto e di portarlo al Festival di Sanremo, o meglio della Canzone Italiana. Che cosa può accadere se non vincere?

È il 1987 e sul palco dell’Ariston addobbato al neon si canta ancora con le basi, sfondo di ricche batterie elettroniche che rimbombano ed effetti. Il trio (così ribattezzato per l’occasione) arriva come strafavorito e di fatto sbaraglia la concorrenza, precedendo l’abbonato al secondo gradino del podio Toto Cutugno (“Figli della moda, la pubblicità ci frega, poi ci veste tutti uguali”) e la coppia felice Al Bano e Romina Power, in dolce attesa (“Nostalgia canaglia, che ti prende proprio quando non vuoi. Ti ritrovi con un cuore di paglia e un incendio che non spegni mai”). Tre canzoni senza cuore e amore, ma con anche (appunto) nostalgia, in particolare per Morandi che deve combattere in serata finale con la notizia della scomparsa del ‘reuccio’ Claudio Villa, suo acerrimo rivale ai tempi di Canzonissima.

È un’edizione in tutto e per tutto ottantiana quella di cui stiamo parlando, con Pippo Baudo gran cerimoniere ad annunciare i voti via Totip e gongolare sul bis di Whitney Houston. Ma è anche un’edizione ricca di brani destinati a durare nel tempo, per tutti i gusti, che lancia e rilancia volti come quello di Fausto Leali che aggredendo Io amo (“Sbadiglia piano una finestra, tra le persiane un po’ di blu”) riporta in primo piano la sua voce roca su un vero classico firmato, tra gli altri, proprio da Cutugno. E ancora c’è Fiorella Mannoia che si emoziona e trova nella straordinaria Quello che le donne non dicono (autori l’accoppiata Ruggeri-Schiavone, “Abbiamo troppa fantasia, e se diciamo una bugia, è una mancata verità che prima o poi succederà”) il trampolino per il salto di qualità definitivo, e ci sono gli zampettii ironici intelligenti, tra giochi di parole e ritmo, di Sergio Caputo, con Il Garibaldi innamorato (“E attacca banda, e se è una samba, sia suonata da Dio… c’è il Garibaldi innamorato per le strade di Rio”).

Michele Zarrillo, dismessi i boccoli e fattasi crescere la barba, trova invece finalmente la vittoria tra le nuove proposte (La notte dei pensieri, “con me sai stai rischiando tutto quello che hai”) a sei anni da Su quel pianeta libero, anche se dovrà aspettare ancora ‘cinque giorni’ e sette anni per il vero grande successo commerciale, confrontandosi intanto nella sua categoria con alcuni veri e propri esordienti destinati anche loro a fare strada come Mariella Nava (Fai piano, “che vinca il silenzio”) e Paola Turci (Primo Tango, “Stella coi miei tacchi in faccia al cielo, col mio inutile ventaglio, questa gonna boreale che ricade verso Sud”), o precursori passeggeri degli Zero Assoluto (gli indimenticabili Chiari e Forti, Campi d’atterraggio).

Uno di quei Sanremo, quello del 1987, dove insomma tutto ha un senso, e che si fa ricordare fortunatamente non solo per la malandrina spallina di Patsy Kensit, ma anche per la cortese Il sognatore di Peppino Di Capri (“C’è chi mi dice che son folle o che sono fortunato perché chi sogna delusioni non ne ha”) o il post modernismo di Dal cuore in poi di Mango (“Polvere di sole cadrai vicino a me, non mi fa paura l’idea che ho di te”), nonché l’esistenzialismo raffinato di Destino di Rossana Casale (“Cerco ma non mi serve a molto si può esaurire il mondo e non trovarsi mai”) o Dimmi che cos’è de Le orme (“Mio Signore dove sei? Sono tante le paure per un uomo da buttare… in un mondo senza amore”).

A Sanremo nel 1987 lascia il segno anche Mario Castelnuovo (Madonna di Venere, “E suonavano per davvero le campane lì in mezzo al bosco da lassù il lago sembra il cielo…quel posto io lo conosco”), ma il miglior pezzo, quello da cinque stelle piene, è per noi Rosanna, di Nino Buonocore. Un grande classico musicalmente perfetto, così fuori dal tempo e dai tempi, che ci fa ancora oggi stare in pace con noi stessi: “Rosanna, con tutti i tuoi colori, dammi un arcobaleno di cose semplici”. Magari.

 

My song of the day

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My song for the day

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“Si può dare di più” –Gianni Morandi, Enrico Ruggeriand Umberto TozziSan Remo 19871

Met het oog op San Remo die weer gehouden zal worden vanaf 7 februari 2017, zal ik hier Italiaanse songs neer gaan zetten.

Italiaanse artiesten die beroemd/bekend zijn geworden door San Remo zal ik hier dan ook neer gaan zetten.

Kennen jullie Umberto Tozzi? Zijn grootste hits ” Gloria en aller allergrootste hit ” Ti amo”1 Aan dit liedje heb ik zulke mooie herinneringen aan! Ik heb al redelijk wat cd’s van Umberto. Je bent er dol op, of niet 🙂

by https://yoo.rs/sylbibj/blog/my-song-for-the-day-1484035289.html

Renzi canta ‘Si Può Dare di Più’ per Sì a referendum

Renzi canta 'Si Può Dare di Più' per Sì a referendum /Video

MAtteo Renzi (Fermo immagine dal video)

“Cosa ti manca cosa non hai… Se la tua corsa finisse qui, forse sarebbe meglio votare SI”. Il premier Matteo Renzi, ai microfoni di Radio Rock, ha reinterpretato il brano ‘Si può dare di più’ di Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi in chiave referendaria. L’inviato Dejan ha raggiunto il premier al centro congressi La Nuvola di Roma, a margine dell’iniziativa ‘Basta un Sì’.

http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2016/11/27/renzi-canta-puo-dare-piu-per-referendum-video_SNbNFfOWg3ei9Z6pcpqL0H.html

 

Bianca Atzei è un flop seriale. Questa volta il giochino di Suraci non funziona

Non bastano i duetti con le star e i mega-concerti sponsorizzati: Bianca Atzei non sfonda, tanto che si è ritrovata a partecipare a Tale e Quale Show, vetrina per vip dimenticati

La Strada Per La Felicità, Bianca Atzei

5 Ottobre Ott 2016

Quando ero ragazzino, nei primi anni Ottanta, il baseball arrivrò nella mia città. A fare da traino era il clamoroso successo nazionale del Rimini Riccadonna, a neanche cento chilometri da noi. Noi eravamo lì a giocare a calcio nel campo in cemento armato della parrocchia quando alcuni adulti vennero da noi e ci dissero che se volevamo continuare a passare i nostri pomeriggi lì dovevamo iniziare a giocare a baseball. Avevamo tutti una vaga cognizione di cosa si trattasse, grazie a film e telefilm americani, e l’idea di avere a che fare con mazze, caschetti e tute variopinte ci prese bene. Quasi tutti pensammo, in uno strano caso di telepatia, ai Guerrieri della notte, e nel giro di neanche mezz’ora ci trovammo a essere una squadra vera e propria. Ovviamente il ruolo più ambito da noi ragazzini che del baseball non sapevamo nulla era quello del tizio tutto bardato con armature, guantoni e casco con tanto di mascherina che si trovava dietro il battitore, quello che riceveva le bordate del lanciatore, sempre che il battitore non facesse il proprio dovere e facesse un fuorigioco. Quel tizio si chiamava Catcher. Tutti volevamo fare il Catcher, lo dicemmo subito. Ma quel ruolo fu affidato d’ufficio a Simone, un ragazzino non troppo sveglio e anche piuttosto sovrappeso che però aveva una caratteristica fondamentale, era il figlio del presidente. Eravamo ancora giovanissimi, ma ci era già chiaro che essere i figli del presidente, lì come in qualsiasi altra situazione, poteva essere un’ottima credenziale.

Veniamo a noi. Qualcuno potrebbe eccepire che dedicare così tanto spazio a una premessa che, apparentemente, con l’oggetto dell’articolo che si sta leggendo non c’entra niente sia un errore. Leggo sul titolo che si parla di Bianca Atzei, perché è di Bianca Atzei che si sta parlando, e mi ritrovo a leggere dei racconti di gioventù dell’autore, in un impeto di nostalgismo e egoriferimento.

In realtà, a parte che dedicare un intero articolo a Bianca Atzei senza dover fare ricorso a espedienti narrativi che offrano materiale sufficiente a occupare qualche migliaio di battute sarebbe impresa impossibile, la lunga premessa sul baseball e su come il figlio del presidente, Simone, il ragazzino poco sveglio e sovrappeso, si sia ritrovato a giocare non solo e non tanto titolare, ma addirittura nel ruolo più ambito è proprio il fulcro dell’articolo su Bianca Atzei.

Perché, fughiamo ogni dubbio, Bianca Atzei non è poco sveglia, non è assolutamente sovrappeso, anzi, direi che è semmai piuttosto magra e decisamente una bella ragazza. A scanso di equivoci non è neanche la figlia di Lorenzo Suraci, che da anni sta cercando di piazzarla ovunque, dai palchi più importanti d’Italia a tutte le trasmissioni televisive possibili, passando per il Festival di Sanremo, addirittura come BIG, per non dire delle tante collaborazioni prestigiose, sempre da pari a pari. Ma Bianca Atzei si è davvero ritrovata, generando uno dei misteri più clamorosi della storia della musica leggera italiana, a ricoprire il ruolo di Catcher nella squadra di baseball in cui giocavo da ragazzino, senza niente che giustificasse questa condizione.

Chi è Bianca Atzei? Se vi state ponendo questa domanda e nonostante queso siete arrivati fino a questo punto le ozioni sono due, o io sono davvero mostruosamente bravo a tenere il lettore sulla pagina, o non avete proprio niente da fare. In tutti i casi resta il fatto che non sapete chi è una cantante, perché Bianca Atzei, nonostante ora la possiate vedere tutti i venerdì sera nel programma di prima serata di Rai1, condotto mica a caso da Carlo Conti, Tale e Quale Show, lì intenta a fare imitazioni di cantanti in compagnia di gente di cui onestamente non avevamo mai sentito il nome e di gente di cui non si sentiva il nome da un numero sufficiente di anni per darli per dispersi, in tutti i casi resta il fatto che non sapete chi è una cantante che vi potrebbe essere capitato di vedere negli ultimi anni in tutti i luoghi e in tutti i laghi. Perché Bianca Atzei, bella ragazza sarda dalla voce anche gradevole, presa sotto l’ala protettrice di Lorenzo Suraci, patron di Rtl 102.5 e titolare dell’etichetta discografica Baraonda (oltreché cotitolare di Ultrasuoni), si è ritrovata di colpo sotto le luci dei riflettori.

Sebbene nessuno si ricordi una sua canzone, lei è lì, con l’avvallo di artisti che si ritrovano, supponiamo loro malgrado, a ospitarla nei propri dischi e a duettarci sui loro prestigiosi palchi

Seppur nessuno si ricordi non dico tre, non dico due, ma neanche una sua sola canzone, lei è lì, che lotta per imporsi, con l’avvallo di tanti artisti che si ritrovano, supponiamo loro malgrado, a ospitarla nei propri dischi e a duettarci sui loro prestigiosi palchi. Passi per Kekko dei Modà, che per lei ha scritto e con lei ha duettato, perché Kekko dei Modà è la più clamorosa invenzione di Lorenzo Suraci, e in qualche modo suo socio, ma a cantare con la Atzei ci si è ritrovato anche Alex Britti, non a caso finito poi nel giro Baraonda, un cavallo di razza come Niccolò Agliardi, Gigi D’Alessio, J-Ax, Loredana Bertè, Ron. Questo sul fronte discografico, sul fronte live la faccenda diventerebbe troppo ampia da essere esposta in un singolo articolo, e francamente anche imbarazzante, perché se vogliamo togliere il fatto che Bianca Atzei, con neanche un album alle spalle, si sia ritrovata a calcare nel 2015 il palco dell’Ariston nella sezione Big del Festival della Canzone Italiana condotta dal solerte Carlo Conti, resta altrettanto misteriosa la presenza di Bianca un po’ in tutti gli eventi televisivi dal concerto Gigi And Friends al Live in Arena di Gianni Morandi, dove la nostra si ritrova a duettare con il Gianni nazionale sulle note di In amore, al posto della povera Barbara Cola, neanche menzionata, e, per dire, Umberto Tozzi e Enrico Ruggeri non vengono invitati nonostante la vittoria sanremese conseguita col cantante di Monghidoro sulle note di Si può dare di più.

E tanti altri eventi, dal recente concerto all’Arena della Bertè a un po’ tutti i concerti di Natale e via discorrendo, potrebbero finire in questo calderone. Il fatto è che, se pur capendo la strategia generale di Lorenzo Suraci, patron di Rtl 102.5, nel caso della Atzei davvero qualcosa ci sfugge. Ok, il giochino messo in piedi dal nostro è noto. Prendo un artista, lo metto sotto contratto editoriale con Baraonda, di cui sono il titolare. Vado oltre, lo metto anche sotto contratto discografico. Poi passo i suoi brani per tutte le volte che la legge lo consente, facendolo da una parte salire in classifica radiofonica, dove in effetti la Atzei permane spesso in virtù dei soli passaggi su Rtl 102.5, e al tempo stesso incasso editorialmente per i passaggi radiofonici. Quando non posso passare gli artisti che ho sotto contratto, perché c’è un limite di passaggi giornalieri, li piazzo in bocca agli speaker, per notiziole, stuzzicherie, aneddoti, pubblicità più o meno velate, creando hype. Insomma, spingo i miei artisti e faccio contemporaneamente cassa. Siccome poi sono Lorenzo Suraci, patron di Rtl 102-5, la radio più importante d’Italia, quello che è anche dietro al Coca Cola Summer Festival, che sponsorizza tutti i tour di Friends and Partners, e che quindi è dentro non solo tutti i live che vanno in onda su Rai e Mediaset, ma anche agli Wind Award e a Amici, convinco, laddove non costringo, tanti bei nomi a collaborare coi miei, mettendo tanti bei cavalli di Caligola a fare i senatori.

 

Bianca Atzei, nonostante questo trattamento, è ancora lì, una bella ragazza con la bella voce di cui nessuno conosce una canzone e che si ritrova a fare imitazioni a Tale e Quale Show

Così sono nati i Modà, il grande nulla, per dire. Così sarebbero potuti andare avanti i Dear Jack se non avessero mollato Alessio Bernabei. Un giochino lecito, nel senso di consentito dalla legge, seppur non correttissimo da un punto di vista etico. Ma va bene. Il punto è che Bianca Atzei nonostante questo trattamento è ancora lì, una bella ragazza con la bella voce di cui nessuno conosce una canzone e che si ritrova a imitare tizio e caio a Tale e Quale Show. Certo, sempre meglio che lavorare, dirà qualcuno, ma Bianca Atzei sembra davvero un caso di accanimento terapeutico andato un po’ troppo alla lunga, o un mistero di quelli cui si dedica Giacobbo in una puntata di Voyager, tra un caso di cerchi nel grano nelle campagne inglesi e quello di un tizio che un giorno si è svegliato e conosceva a memoria la Divina Commedia in lituano.

Qualcuno, tra gli addetti ai lavori, e non sto certo parlando dei miei simpatici colleghi pronti a cantarne le lodi in cambio della solita paghetta, sostiene che sarà proprio Bianca Atzei a far capitolare Suraci, tallone d’Achille di un uomo che, in realtà, sembra non temere niente e nessuno. Anzi, non trattandosi di sua figlia, risulta addirittura incomprensibile perché un superpotente come lui si mostri fallibile e presti il fianco a critiche e risatine, con questo suo incaponirsi a voler imporre una cantante che, evidentemente, non buca.

Resta comunque il mistero di una cantante sovraesposta che nessuno sembra apprezzare particolarmente, forse addirittura penalizzata dalla sovraesposizione. Perché, diciamocelo, Simone, il figlio del presidente della squadra di baseball in cui giocavo da ragazzino, non era mica così male a giocare, e neanche risultava particolarmente antipatico, ma a essere quello che si ritrova a fare il Catcher perché figlio del presidente si risulta decisamente poco simpatici e anche quel poco che sai fare finisce per non essere troppo preso in considerazione. In genere funziona così.

http://www.linkiesta.it/it/article/2016/10/05/bianca-atzei-e-un-flop-seriale-questa-volta-il-giochino-di-suraci-non-/31956/

Fausto Leali torna il 30 settembre duettando con Mina

Leali

Fausto Leali torna dal 30 settembre, in tutte le radio e su tutte le piattaforme digitali, con il singolo “A chi mi dice” interpretato in duetto con Mina. Il brano, portato al successo dai Blue e adattato in italiano da Tiziano Ferro, anticipa il nuovo album “Non solo Leali” in uscita il prossimo 21 ottobre. Il discoè prodotto da NAR International per Universal Music Italia.

Il nuovo progetto discografico contiene dieci brani interpretati da Leali insieme ad alcuni dei più grandi cantautori ed interpreti della canzone italiana e non solo, infatti oltre a Mina ci sono: Renzo Arbore, Claudio Baglioni, Alex Britti, Clementino, Francesco De Gregori, Tony Hadley, Massimo Ranieri, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi.

Fausto Leali, grande interprete della canzone italiana, arriva al successo nel 1967 con il brano “A chi”. Nel ’68 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con “Deborah” e sarà presente per ben undici edizioni tra cui quella del 1989 dove vince con il brano “Ti lascerò” cantato insieme ad Anna Oxa. Leali ha collaborato con diversi autori della canzone italiana: da Mogol per l’album “Amore dolce, amore amaro, amore mio”, a Tozzi e Bigazzi per il brano “Io camminerò” e Toto Cutugno per “Io amo”… senza dimenticare Fasano e Berlincioni con “Mi manchi”. Nel 2014 dopo oltre cinquant’anni di carriera musicale e a cinquant’anni esatti dall’uscita del primo album pubblica la sua autobiografia “Notti piene di stelle” in cui racconta la sua straordinaria avventura.

https://www.facebook.com/faustolealiofficialpage

http://www.bsnews.it/notizia/46804/—Fausto-Leali-torna-il-30-settembre-duettando-con-Mina-

 

Fonte: Comunicato stampa gio 22 set 2016, ore 19.47

Italia-Svezia ore 15, ecco la playlist azzurra!

Grande attesa per il secondo match degli azzurro agli Europei: le 10 canzoni che possono caricare la squadra nel pre partita contro Ibra & C.

17 giugno 2016 – Milano

Grande attesa per Italia-Svezia dopo l’esordio convincente degli azzurri contro il Belgio. Ecco la nostra Top Ten nell’attesa della sfida contro Ibrahimovic & C.
SI PUO’ DARE DI PIU’ E’ il motto di Antonio Conte, la sua canzone preferita, cantata da Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi; ha vinto il Festival di Sanremo ’87, è il simbolo della Nazionale Cantanti ed è diventata il martellamento non stop del nostro indomito c.t.

SE STIAMO INSIEME cantarellava Conte quando dal Lecce è passato alla Juve. La storia si ripete oggi, Conte valore aggiunto della Nazionale. Nulla succede per caso.

VADO AL MASSIMO Gigi Buffon è un grande fan di Vasco. Capitano in campo e fuori, braccio destro di Conte, il nostro portierone va sempre al massimo anche perché conosce bene le regole e le motivazioni dello sport, nella vittoria e nella sconfitta.
SANTA MARIA Una nota speciale merita Graziano Pellé, attaccante e ballerino. Da ragazzo amava danzare, coordinazioni diverse che lo aiutano anche in campo. Palla a terra o palla alta, tutto si può con il nostro bel Tony Manero. Gli dedichiamo un tango dei Gotan Project, anche perché con la rosa in bocca sarebbe impeccabile.
SIMPATIA Non abbiamo resistito. Ben quattro giocatori arrivano dal Cesena del 2011: Giaccherini, Candreva, Eder e Parolo. Romagna, terra sana e concreta. E allora vai , sorridiamo con l’Orchestra Casadei.
FORMIDABLE L’artista belga Stromae interpreta questo brano molto intensamente. Un testo profondo, di ingiustizia sociale. Noi prendiamo in prestito il titolo: formidabile l’Italia contro il Belgio. Ha stupito tutti, soprattutto i belgi.
RABBIA E TARANTELLA La prestigiosa rivista inglese ha reso omaggio a Barzagli, Bonucci e Chiellini definendoli della difesa azzurra. E allora via alla colonna sonora del famoso film di Quentin Tarantino . Si chiama e l’ha composta il nostro Premio Oscar Ennio Morricone.La classe non è water.
YOU NEVER CAN TELL E già che ci siamo, attingiamo a e dedichiamo a Zlatan Ibrahjmovic, il giocatore più , , tu non dici mai “è la vita”, brano di Chuck Berry che fa scatenare Uma Thurman e John Travolta in un twist memorabile.
TAKE ME TO CHURCH Il brano che ha lanciato Hozier, artista irlandese, e spopolato nelle radio. Dopo la Svezia ci sarà l’Irlanda, cominciamo a prepararci. Senza scomodare l’acqua santa del Trap, una preghiera aiuta.
L’ESSENZIALE L’essenziale è giocare essenziale, come canta Marco Mengoni. Difesa solida, lanci lunghi, fasce vivaci, cambi di velocità improvvisi, tagli, e soprattutto tanto cuore. L’essenziale.

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